Le microplastiche stanno invadendo tutto l’Artico

In media ci sono 40 frammenti di microplastiche per ogni m3 di acqua (Rinnovabili.it) – Dalle lavatrici di Europa e Nord America direttamente al Polo Nord. Attraverso un viaggio tra le correnti dell’oceano Atlantico che dura meno di 2 anni. E’ il destino di gran parte delle microplastiche, filamenti di materiale plastico che si squamano […]

Microplastiche: rilevate concentrazioni altissime al Polo Nord
credits: Esa Riutta da Pixabay

In media ci sono 40 frammenti di microplastiche per ogni m3 di acqua

(Rinnovabili.it) – Dalle lavatrici di Europa e Nord America direttamente al Polo Nord. Attraverso un viaggio tra le correnti dell’oceano Atlantico che dura meno di 2 anni. E’ il destino di gran parte delle microplastiche, filamenti di materiale plastico che si squamano dai nostri vestiti in poliestere ad ogni lavaggio e che sono una delle minacce più grandi per gli ecosistemi marini. Complice il boom di questo materiale, la cui produzione è passata dai 15 mln di t degli anni ’60 ai quasi 400 mln di t attuali.

L’itinerario delle microplastiche porta a una concentrazione massiccia nell’Artico. Lo rivela uno studio pubblicato su Nature Communications, il più completo fino ad oggi. I ricercatori hanno trovato le microplastiche in 96 dei 97 campioni di acqua di mare prelevati da tutta la regione del Polo Nord. Più del 92% delle microplastiche erano fibre e il 73% di queste erano realizzate in poliestere e avevano la stessa larghezza e colori di quelle utilizzate nei vestiti.

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In altre parole, l’Artico è letteralmente invaso di piccoli frammenti di plastica. La distribuzione di questi frammenti è altrettanto importante per determinare non solo il grado di inquinamento dell’ambiente, ma anche il pericolo per gli animali. E anche sotto questo profilo non arrivano buone notizie. Infatti, la maggior parte dei campioni sono stati prelevati da 3-8 metri sotto la superficie del mare artico. Si tratta della fascia dove si nutre molta vita marina. La fauna scambia questi frammenti per cibo e li ingoia. La plastica inizia così un viaggio di risalita di tutta la catena alimentare.

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La fascia compresa nei 3-8 metri sotto la superficie è “un’area biologicamente importante in cui troviamo fitoplancton, zooplancton, piccoli pesci, grandi pesci, uccelli marini e mammiferi marini, che cercano cibo”, spiega al Guardian Peter Ross, della Ocean Wise Conservation Association in Canada, che ha condotto lo studio. “Con queste fibre di poliestere, abbiamo essenzialmente creato una nuvola negli oceani del mondo”.  La ricerca ha evidenziato una concentrazione media pari a circa 40 particelle di microplastica per ogni metro cubo di acqua.

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