Operazione “Onda Blu” contro gli illeciti ambientali

Con l’operazione “Onda Blu” la Guardia Costiera ha effettuato un impegnativo lavoro operativo e di indagine per contrastare gli illeciti a danno dell’ambiente marino e costiero

Operazione “Onda Blu”

(Rinnovabili.it) – Per diverse settimane il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, attraverso il Centro di Controllo Nazionale Ambiente (CCNA) è stato impegnato nell’operazione ambientale “Onda Blu” su scala nazionale. L’obiettivo dell’operazione, a cui hanno partecipato anche i Comandi territoriali, è stato il contrasto agli illeciti a danno dell’ambiente marino e costiero. Un lavoro intenso sia dal punto di vista operativo che di indagine: all’operazione “Onda Blu” hanno partecipato tutti i Comandi periferici del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, comprese le componenti subacquee. Una grande mobilitazione che ha prodotto grandi risultati: 13.374 controlli effettuati, 280 illeciti amministrativi, 183 illeciti penali, 21 sequestri penali, 242.681 mq di aree sequestrate, 10.100 kg di rifiuti sequestrati.

Tanti sono gli illeciti che mettono a rischio l’ecosistema marino e costiero, e tante sono le attività svolte dalla Guardia Costiera nell’operazione “Onda Blu” per individuarli e sanzionarli: dall’individuazione di scarichi idrici non autorizzati o non conformi alle normative vigenti, alla verifica degli impianti di depurazione sia urbani che industriali; dalla scoperta di rifiuti stoccati e/o smaltiti abusivamente in siti non idonei, al controllo delle modalità di trasporto e trattamento dei rifiuti in transito nei porti; dal monitoraggio delle acque ricadenti nelle Aree Marine Protette, al contrasto delle violazioni inerenti ai limiti di navigazione in prossimità delle stesse.

Facciamo qualche esempio. Quante volte abbiamo visto rifiuti di ogni tipo e dimensione abbandonati abusivamente sugli argini e nell’alveo dei fiumi? Alle prime piogge e con le piene questi rifiuti arrivano al mare. La Guardia Costiera di Reggio Calabria ha sequestrato 130.000 mq di aree adibite a discarica di rifiuti pericolosi (eternit), rifiuti speciali (materiale di risulta da demolizioni, carcasse di elettrodomestici, autovetture bruciate, copertoni, contenitori di vernice) e rifiuti urbani (mobilio, materassi, materiale plastico ferroso di vario genere, sacchi contenenti rifiuti, etc.).

La Guardia Costiera di Palermo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, ha eseguito 11 perquisizioni tra macelli e stabilimenti dediti alla ricezione e allo smaltimento di sottoprodotti di origine animale. L’indagine di “Onda Blu” è partita dall’accertamento della lavorazione illecita di pelli di animali: gli indagati accumulavano tonnellate di rifiuti – scarti di bovini e ovini, nel disprezzo delle più elementari norme di igiene e sicurezza ambientale – con la complicità di alcuni centri di macellazione del Sud Italia che fornivano la materia prima falsificando la documentazione di trasporto. Le perquisizioni hanno portato al sequestro dei capannoni e a 500.000 euro di sanzioni amministrative.

Purtroppo non ci sono aree esenti da reati contro l’ambiente, anche al Nord Italia infatti gli illeciti non mancano. A Venezia il Nucleo Subacqueo della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto ha recuperato oltre 20 km di cavi d’ormeggio abbandonati sul fondale.

Articolo precedenteABB Robotics promuove l’automazione nel settore edile
Articolo successivoBenefici ambientali ed economici, nasce il forum delle comunità energetiche

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!