Anche maggio scotta: è di nuovo record riscaldamento globale

La temperatura della terra e del mare, a maggio, è stata più calda di 0,93°C rispetto alla media del mese calcolata nel periodo 1951-1980. Antartide e Russia europea le aree più colpite

Anche maggio scotta: è di nuovo record riscaldamento globale

 

(Rinnovabili.it) – La striscia di record bollenti continua, puntuale e implacabile. È un peggioramento che si ripete ormai di mese in mese e che spinge i climatologi a parlare apertamente di emergenza climatica. I dati appena diffusi dalla Nasa rivelano che la temperatura della terra e del mare, a maggio, è stata più calda di 0,93°C rispetto alla media del mese calcolata nel periodo 1951-1980. L’unica nota “positiva” – le virgolette sono d’obbligo – è che per la prima volta dall’inizio di questa striscia record di riscaldamento globale, iniziata a ottobre 2015, l’aumento di temperatura è stato inferiore a 1°C.

In alcune zone della Terra, a maggio il riscaldamento globale è stato nettamente più pronunciato: le aree più colpite sono l’Antartide e la Russia europea, seguite da resto della Scandinavia, Brasile e Australia orientali, l’area centrale del Sahara e l’altopiano iranico.

 

In precedenza i dati Nasa sono stati puntualmente confermati da quelli della NOAA, che prende come metro di paragone la media dell’intero XX secolo. Per conoscere quelli relativi al mese di maggio bisognerà aspettare fino a venerdì. Se anche la NOAA decreterà il caldo record, saremo di fronte al 13° mese di fila a superare la media del periodo di riferimento. Intanto, facendo la media tra i set di dati di entrambi gli istituti, emerge che ad aprile la temperatura globale era più alta di 1,45°C rispetto alla media del periodo 1881-1910.

Anche senza un record a maggio, il 2016 si appresta a diventare l’anno più caldo della storia, superando anche le temperature senza precedenti dell’anno passato. Le probabilità, calcolano i climatologi, sono altissime: il 99%. Ad ogni modo bisognerà attendere gli sviluppi del clima nella seconda metà di quest’anno, ma si pensa che il fenomeno climatico La Niña atteso per l’autunno, che tende ad abbassare le temperature, farà sentire il grosso dei suoi effetti solo nel 2017.

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