Sacchetti compostabili: l’Italia un esempio nel mondo

La Commissione Ambiente del Senato ha accettato le nuove norme per la commercializzazione e la distribuzione dei sacchetti compostabili avvicinando così l’Italia all’obiettivo plastic free

(Rinnovabili.it) – Sono passati due anni dall’entrata in vigore del divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica monouso e molto è cambiato nella vita degli italiani. Abbiamo cambiato approccio, portiamo spesso con noi, nella borsa o in macchina, buste per la spesa riutilizzabili in tessuto o altri materiali.

Da poco più di un mese poi è entrato in vigore il decreto che obbliga al commercio di sacchetti esclusivamente compostabili. In caso di commercializzazione di sacchetti non conformi alla normativa le sanzioni pecuniarie andranno da 2.500 a 25.000 euro.

A fare il punto sulla situazione proponendo nuove osservazioni sul decreto interministeriale la Commissione Ambiente del Senato, che ha accettato le nuove caratteristiche che le buste da asporto dovranno rispettare per non incorrere in multe. Lo schema di decreto definisce infatti le categorie di “sacchi per l’asporto delle merci”, chiarendone la commercializzazione, le modalità di informazione ai consumatori e le sanzioni, già previste dal decreto legge del gennaio 2012 convertito in legge in marzo.

“Il parere espresso dal Senato – osserva il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è un passo importante per rendere effettivamente il nostro Paese plastic free. Vigileremo costantemente affinché questo obiettivo possa essere raggiunto in modo rapido ed efficace”.

Si attende adesso il parere della Camera per poi procedere all’adozione del testo definitivo che, dopo la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale”, renderà effettive le sanzioni per i sacchetti non in regola.

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