Zero emissioni al 2050: la richiesta dell’Italia e altri 9 Paesi UE

Dieci Stati membri scrivono una lettera congiunta alla Commissione europea affinchè alzi il tiro nella sua Strategia climatica a lungo termine

Zero emissioni al 2050

 

 

L’obiettivo europeo “zero emissioni nette” preoccupa la Polonia

(Rinnovabili.it) – “Incoraggiamo la Commissione europea a impostare un chiaro percorso verso le zero emissioni di gas serra nette nell’UE entro il 2050”. Questo quanto chiedono oggi i ministri di Energia e Ambiente di Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia. In una missiva congiunta, indirizzata al Commissario europeo Miguel Arias Cañete, i dieci rappresentanti nazionali hanno incalzato l’esecutivo UE affinché dia una dimostrazione di vero impegno nella lotta climatica; un impegno che faccia proprie anche le ultime e drammatiche valutazioni del mondo scientifico. Il riferimento è ovviamente al Report dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, in cui si traccia un percorso per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5° C di aumento.

 

La lettera giunge a pochi giorni da un momento cruciale: la prossima settimana, infatti, la Commissione europea presenterà la propria strategia climatica a lungo termine, documento complesso contenente, in forma provvisoria, otto diverse opzioni su come far aderire l’economia del Blocco agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ma una proposta che contempli le zero emissioni nette al 2050 non è così scontata, anche se teoricamente prevista dal nuovo regolamento sulla Governance dell’Energy Union.

D’altra parte tutti gli ultimi provvedimenti in materia, dalla direttiva sulle emissioni a quella sulle energie rinnovabili, hanno mostrato un approccio molto prudente e conservativo da parte di Bruxelles. Sulla decisione pesano oggi fattori specifici, a cominciare dal delicato equilibrio negoziale della prossima COP 24 e dalle pressioni di quegli Stati membri più restii ad obiettivi energetico-climatici ambiziosi. La Polonia, ad esempio, continua a opporsi ad una tabella di marcia che fissi target graduali dal 2030 al 2050.

 

Al contrario i 10 firmatari della missiva chiedono all’esecutivo di tracciare un percorso “credibile e dettagliato” che contempli in maniera esplicita uno scenario finalizzato a mantenere l’aumento della temperatura sotto 1,5°C.

Per conoscere il contenuto delle proposte UE sarà necessario aspettare il 28 novembre. La palla passerà quindi agli Stati Membri: il Consiglio dell’Unione europea potrebbe decidere già nel vertice di dicembre 2018, quale delle otto diverse opzioni rendere ufficiale.

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