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Trump revoca la Roadless rule a protezione delle foreste nazionali

Almeno per adesso, quasi 4,2 milioni di acri di terreni forestali in Colorado potrebbero restare protetti nonostante l'annuncio.

Trump revoca la protezione ambientale delle foreste nazionali
Immagine generata con IA

L’Amministrazione Trump cancella la protezione ambientale delle foreste nazionali. Il governo statunitense ha annunciato di voler revocare la norma dell’era Clinton, vecchia almeno 25 anni, consentendo la costruzione di strade e il commercio di legname in 58 milioni di acri di aree forestali.

La Segretaria all’Agricoltura, Brooke Rollins, ha annunciato di voler procedere con la revisione della norma “Roadless rule”, approvata dall’ex Presidente Bill Clinton nel 2001 alla fine del secondo mandato. Il provvedimento era servito a proteggere quasi un terzo del patrimonio nazionale statunitense di foreste. A detta della Segretaria, la legge sarebbe obsoleta.

La “Roadless rule” dell’era Clinton

Quando l’ex Presidente democratico decise di porre un argire a protezione delle aree boschive incontaminate, poche settimane prima di lasciare la Casa Bianca, il provvedimento venne definito il passo più imporante a protezione degli ecosistemi forestali subito dopo la decisione di Theodore Roosevelt di gettare le basi del sistema forestale nazionale. La legge fermò il disboscamento, la costruzione di strade, l’attività mineraria e le trivellazioni su 58 milioni di acri di aree inesplorate.

Gli ambientalisti sono sul piede di guerra e minacciano battaglie legali. Tuttavia, se l’ordine venisse davvero revocato, gli affaristi potrebbero mettere le mani su quasi il 30% di territorio parte del sistema forestale nazionale, compreso il 92% della foresta di Tongass, in Alaska, considerata la più vasta foresta pluviale temperata al mondo.

Proprio la foresta di Tongass è da decenni oggetto di contestazione nell’ambito dello scontro sulla Roadless rule. Alcuni dei cedri, degli abeti rossi di cicuta e degli abeti rossi di Stika che la popolano hanno più di 800 anni e provvedono a fornire l’habit ad almeno 400 specie, come l’aquila di mare testabianca, chiamata anche aquila calva, salmoni e la più grande concentrazione di orsi neri. Non solo, la foresta svolge anche un ruolo importantissimo per la lotta al cambiamento climatico perché da sola rappresenta più del 10% di tutta l’anidride carbonica assorbita dalle foreste degli Stati Uniti.

Trump contro la protezione ambientale delle foreste

Nel 2020, Trump cancellò il regolamento a protezione della foresta Tongass consentendo il disboscamento in quasi 9 milioni di acri. Nel 2023, l’Amministrazione Biden ripristinò il regime di protezione. Stavolta l’Amministrazione repubblicana è andata anche oltre perché la revoca non riguarderebbe solo l’Alaska ma tutto il territorio nazionale e dunque anche l’area di Reddish Knob tra le Shenandoah Mountains, in Virginia, e milioni di acri della Frank Church-River of No Return Wilderness, un’area protetta nell’Idaho.

Questo è solo l’ennesimo atto di Trump in spregio dell’ambiente e delle foreste in particolare, dopo il licenziamento di migliaia di dipendenti del Servizio forestale, divisione del Dipartimento dell’Agricoltura, una decisione destinata solo ad aggravare il problema degli incendi boschivi.

Il Colorado potrebbe salvarsi dalla scure di Trump

Almeno per adesso, quasi 4,2 milioni di acri di terreni forestali in Colorado potrebbero restare protetti nonostante l’annuncio dell’amministrazione Trump. Questo sarebbe possibile perché lo Stato del Colorado ha negoziato un accordo separato con il Servizio Forestale federale degli Stati Uniti già all’inizio degli anni 2000. La petizione per ottenere un regolamento statale specifico è stata poi approvata nel 2012 durante l’era Obama.

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About Author / Erminia Voccia

Giornalista appassionata e osservatrice delle dinamiche globali. Prima di approdare a Rinnovabili ha lavorato per i telegiornali e ha scritto per diversi quotidiani nazionali di temi legati all’ambiente e agli esteri, con uno sguardo particolare verso l’Asia. Si interessa di clima, politiche climatiche e geopolitica. Ha studiato il giapponese, ama la pizza ed è mamma di Lavinia.