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Sistemi di accumulo, il mercato frenato dal crollo del residenziale

Nel primo trimestre 2025 brusca frenata per i sistemi di accumulo, nonostante la crescita dei grandi impianti. ANIE lancia l’allarme sul principio di neutralità tecnologica nel nuovo MACSE.

Sistemi di accumulo, il mercato frenato dal crollo del residenziale
[Sistemi di accumulo] Immagine realizzata con IA

Il mercato italiano dei sistemi di accumulo vive una fase di stallo. I dati del primo trimestre 2025, pubblicati da ANIE Rinnovabili nell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio SdA, mostrano un calo generalizzato delle nuove installazioni: -46% nel numero di impianti, –36% in potenza e -41% in capacità rispetto allo stesso periodo del 2024. A pesare è soprattutto la contrazione della fascia residenziale, dove si concentra ancora il 92% delle unità installate, in gran parte sistemi di accumulo abbinati al fotovoltaico domestico. La causa? La fine degli incentivi e la ridotta redditività degli investimenti su piccola scala.

Calano i sistemi di accumulo residenziali, crescono gli utility scale

Il segmento dei sistemi di accumulo fino a 20 kWh – utilizzati quasi esclusivamente per il fotovoltaico residenziale – ha perso il 44% delle nuove unità installate, il 48% in capacità e il 43% in potenza. Male anche il segmento commerciale e industriale (C&I), che registra -66% in unità, -55% in capacità e -40% in potenza.

In controtendenza il segmento utility scale (1-10 MWh), con +267% nel numero di installazioni, anche se la potenza scende del 36% e la capacità del 2%, segnale di progetti più frammentati. La vera crescita riguarda i sistemi di accumulo su scala superiore ai 10 MWh: +200% in unità, +61% in potenza e +15% in capacità. Un trend favorito dalla partecipazione alle aste del Capacity Market e dal nuovo meccanismo MACSE previsto per settembre 2025.

Tipologie di impianti

Alla fine di marzo 2025 in Italia risultano installati 775.144 sistemi di accumulo, per una potenza complessiva di 5.914 MW e una capacità di 13.682 MWh. Il litio domina il mercato con una quota del 99,7%. Il 92% dei sistemi ha capacità inferiore a 20 kWh, mentre il 99% ha potenza sotto i 20 kW. Il 95% delle unità è installato “lato produzione” e il 99,9% è abbinato a impianti fotovoltaici, confermando la netta prevalenza del segmento domestico. Tuttavia, in termini di potenza e capacità, prevalgono gli impianti “lato post produzione”, destinati ad applicazioni industriali e utility scale, con il 61% della potenza e il 78% della capacità totale installata nel trimestre.

Rischi normativi: ANIE contro la frammentazione del MACSE

ANIE Rinnovabili solleva critiche alla proposta di Terna di dividere il MACSE in due segmenti: uno per il pompaggio idroelettrico, l’altro per gli altri sistemi di accumulo. Una distinzione che, secondo l’associazione, mina il principio di neutralità tecnologica. Non esistono motivazioni sufficienti per dividere le tecnologie – spiega ANIE. Le batterie elettrochimiche sono già oggi in grado di fornire servizi di rete come inerzia sintetica, potenza di cortocircuito e black start. Un principio già previsto nel Codice di Rete e supportato da esperienze internazionali.

Neutralità e stabilità per rilanciare il settore dei sistemi di accumulo

La proposta dell’associazione è di mantenere un’unica asta, distinguendo soltanto tra impianti nuovi ed esistenti in base alla struttura dei costi. Le batterie, che costituiscono la quasi totalità dei sistemi di accumulo abbinati al fotovoltaico, rappresentano oggi la soluzione più competitiva. Separare i segmenti tecnologici potrebbe penalizzarle, rallentando lo sviluppo del settore e aumentando i costi per il sistema elettrico. La sfida nei prossimi mesi sarà garantire una cornice normativa stabile, capace di sostenere sia le grandi installazioni sia il rilancio del mercato domestico.

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About Author / Alessandro Petrone

Giornalista da oltre 20 anni, nel corso della sua carriera si è occupato di politica, economia, attualità e costume. Si è avvicinato al mondo dell’energia lavorando come ufficio stampa per multinazionali del settore e, da allora, si occupa assiduamente di temi legati alla transizione energetica, soprattutto nel settore automotive, e alle energie rinnovabili. E’ appassionato di tecnologia, informatica, fotografia e cucina con un passato da attivista LGBTQIA+.