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I Paesi dell’UE chiedono controlli più severi alle tariffe della CO2

Il documento sarebbe già abbastanza condiviso e potrebbe ottenere la maggioranza qualificata necessaria a far approvare le modifiche.

ETS2 europeo, Paesi UE chiedono più controlli al prezzo della CO2
L’edificio del parlamento europeo a Strasburgo, via Freepik

di Erminia Voccia

In previsione dell’entrata in vigore del nuovo ETS2 europeo, la Germania, la Repubblica Ceca e altri 14 Paesi hanno chiesto all’UE di introdurre maggiori controlli per limitare il prezzo della CO2. Il timore di alcuni Stati è che il nuovo sistema di tariffazione delle emissioni di anidride carbonica faccia salire eccessivamente i costi per i consumatori del blocco.

Il documento, visionato in anteprima da Reuters, sarebbe già abbastanza condiviso e potrebbe ottenere la maggioranza qualificata necessaria a far approvare le modifiche. Lo scopo è convincere la Commissione UE a rivedere le regole dell’ETS2 per trasporto privato e riscaldamento residenziale.

L’ETS2 è il sistema di scambio di quote di emissione voluto dall’Unione Europea nel 2024. Dal 2027 estenderà il mercato del carbonio esistente (EU ETS1) ai settori dell’edilizia, del trasporto stradale e delle piccole imprese. L’ETS2 prevede che i fornitori di combustibili fossili acquistino quote proporzionali alle emissioni generate dai loro prodotti.

La proposta di modifica del meccanismo dell’ETS2 europeo

L’introduzione del nuovo mercato del carbonio europeo imporrà un prezzo alla anidride carbonica dei combustibili inquinanti. Già adesso il meccanismo prevede che se il costo della CO2 dovesse arrivare a 45 euro, saranno immesse nel mercato delle licenze extra di carbonio allo scopo di contenere i prezzi ed evitare rincari eccessivi per i consumatori. Diversi Paesi UE hanno proposto di ampliare e rafforzare questo tipo di misura, aggiungendo più permessi di emissione di CO2 in caso di aumento incontrollato dei prezzi.

L’UE dovrebbe anche prevedere una sorta di riserva speciale di permessi da immettere nel mercato in caso di scarsità di offerta. La proposta dei Paesi UE presenta anche altre modifiche, come l’avvio anticipato delle aste dei permessi di emissione di CO2, che dovrebbe servire a fornire un’indicazione dei prezzi.

Il documento è stato firmato anche dai governi di Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Estonia, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna. La Polonia e Repubblica Ceca hanno già sottolineato che l’ETS2 europeo potrebbe compromettere le ambiziose misure contro il riscaldamento globale dell’Unione se il nuovo sistema di tariffazione delle emissioni dovesse provocare un aumento eccessivo dei costi del carburante. L’UE tuttavia è già d’accordo a devolvere i miliardi di euro provenienti dal nuovo mercato al sostegno dei cittadini, alla sovvenzione di auto elettriche e di ristrutturazioni edilizie a risparmio energetico attraverso il Fondo Sociale per il Clima (FSC).

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