L'ESA pubblica le mappe satellitari offrendo il quadro globale più chiaro di sempre su come le riserve di carbonio delle foreste siano cambiate nel tempo

Mappe più accurate sulle riserve di carbonio forestale
Quanto carbonio è immagazzinato nelle foreste e nei boschi di tutto il mondo? E come il suo ciclo “interagisce” con i cambiamenti climatici? Ad aiutare nella risposta sarà il nuovo satellite Biomass dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), parte dell’omonima missione destinata a trasformare il modo in cui valutiamo le riserve di carbonio forestale del pianeta.
Lanciato il 29 aprile di quest’anno, il nuovo apparecchio completerà e affinerà un maxi lavoro di raccolta dati sulla biomassa forestale. Dati risalenti fino al 2007 e messi insieme grazie a rilevamenti di diverse missioni.
L’obiettivo dell’iniziativa? Tener traccia della cosiddetta biomassa epigea, ossia le parti legnose della vegetazione fuori dal suolo e ricche di carbonio, principalmente tronchi e rami, in tutto il mondo.
Il nuovo satellite Biomass
Il progetto, sviluppato nell’ambito della Climate Change Initiative, ha permesso di realizzare preziose mappe satellitari per valutare l’evoluzione delle riserve di carbonio forestale tra il 2007 e il 2022, con risoluzioni che vanno da 100 m a 50 km.
Mappe che saranno ora arricchite di dettagli grazie al satellite Biomass, il primo a trasportare un radar ad apertura sintetica in banda P. Grazie all’elevata lunghezza d’onda della banda P, circa 70 cm, questo radar è in grado di penetrare attraverso la volta forestale, raccogliendo informazioni su diverse parti della foresta, come tronchi, rami e fusti, dove gli alberi immagazzinano la maggior parte del loro carbonio.
Il satellite orbiterà a 666 chilometri sopra la superficie terrestre, utilizzando la sua antenna di 12 metri di diametro per raccogliere dati da condividere con gli scienziati di tutto il mondo.
La missione fornirà così informazioni cruciali sullo stato delle foreste, sui loro cambiamenti e sul loro ruolo nel ciclo del carbonio.
Migliorata l’accuratezza delle stime della biomassa
Nel frattempo, l’Agenzia ha rilasciato l’ultima versione del dataset, frutto di un nuovo algoritmo che fornisce informazioni più coerenti e affidabili sui biomi forestali del mondo, sebbene mantenga la massima accuratezza fino a 400 tonnellate di biomassa per ettaro.
“La nuova versione 6 rappresenta un momento cruciale per la climatologia, in quanto fornisce un livello di coerenza e tempestività senza precedenti nella fornitura di stime sulla biomassa fuori terra a livello globale”, ha dichiarato Frank Martin Seifert dell’ESA. “Ciò consente ai ricercatori e ai responsabili politici di monitorare le dinamiche del carbonio con la precisione temporale necessaria per un’azione significativa sul clima.”