Il Frontiers Planet Prize 2025 ha dato un riconoscimento a 19 soluzioni scientifiche che possono rendere più efficace il contrasto del climate change. Il filo rosso che le lega? L’imperativo di restare entro i limiti del Pianeta

Dai pesci d’acqua dolce alla chimica dei fiumi artici, passando per le foreste europee, i rifiuti solidi globali, e la salute umana di fronte al riscaldamento globale. È attraverso soluzioni per il cambiamento climatico innovative e scalabili in ambiti come questi che possiamo rispondere meglio alla crisi climatica.
Quest’anno il Frontiers Planet Prize 2025 ne ha selezionate 19. Sono i “National Champions” che escono vincitori in questa prestigiosa competizione scientifica internazionale. Selezionati tra oltre 10.000 proposte da tutto il mondo.
Al centro: l’obiettivo di restare entro i limiti del Pianeta elaborati dallo scienziato del clima Johan Rockström per garantire un futuro vivibile.
Le ricerche vincitrici – tutte pubblicazioni scientifiche peer-reviewed – sono state selezionate da una giuria indipendente di 100 esperti internazionali. Il premio? Le 3 soluzioni per il cambiamento climatico migliori – saranno scelte a giugno – riceveranno un finanziamento da 1 milione di dollari ciascuno per lo scale-up.
Le 19 soluzioni per il cambiamento climatico premiate: un atlante della resilienza
Vediamo nel dettaglio quali sono le soluzioni per il cambiamento climatico selezionate quest’anno dal Frontiers Planet Prize, divise in 4 grandi ambiti di applicazione.
Nature-based solutions e ripristino degli ecosistemi
- Germania: gestione ecosistemica della pesca
- Italia: eterogeneità forestale come barriera al rischio climatico
- Giappone: proteine di trasporto dei batteri marini
- Svezia: soluzioni urbane basate sulla natura per la neutralità carbonica
- USA: agricoltura diversificata per benefici ambientali e sociali
Mitigazione climatica e sequestro del carbonio
- Argentina: ruolo raffreddante degli alogeni a vita breve
- Israele: interazioni microbiche e trasporto lipidico negli oceani
- Malesia: tagliare le emissioni da rifiuti solidi
- Thailandia: valutazione della sostenibilità del riso basata sui confini planetari
Salute comunitaria e giustizia ambientale
- Australia: disuguaglianze commerciali e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
- Messico: zone umide artificiali per la mitigazione climatica
- Paesi Bassi: ecosistemi scarsi ma sempre più preziosi
- Nuova Zelanda: resilienza degli atolli
- Polonia: antibiotico-resistenza nei plasmidi artici
- Arabia Saudita: successi nella conservazione marina
- Regno Unito: salute al centro dell’azione climatica
Sistemi idrici e resilienza planetaria
- Austria: prevedere le megainondazioni in Europa
- Canada: chimica dei fiumi artici e cambiamento globale
- Cina: siccità improvvise e transizione climatica
4 soluzioni che aprono nuove strade
Dalla resilienza delle foreste europee alla riduzione delle emissioni da rifiuti solidi, dalla centralità della salute pubblica nella crisi climatica alla previsione delle megainondazioni: tra le 19 ricerche premiate dal Frontiers Planet Prize 2025, 4 in particolare raccontano la forza trasformativa della scienza applicata. A dare forma a queste soluzioni concrete e scalabili sono scienziati che lavorano in Italia, Malesia, Regno Unito e Austria.
Italia – Giovanni Forzieri (Università di Firenze): la diversità forestale come scudo climatico
Con la ricerca italiana, Forzieri mostra come una maggiore eterogeneità strutturale ed ecologica delle foreste europee riduca sensibilmente il rischio di eventi estremi legati al clima, come incendi o siccità. La ricerca è basata su un’analisi su larga scala e simulazioni avanzate e propone il ripristino della biodiversità forestale come strategia di adattamento capace di amplificare la resilienza ecosistemica.
Malesia – Vincent Woon Kok Sin (Xiamen University Malaysia): tagliare le emissioni da rifiuti solidi
Il progetto malese affronta una questione cruciale ma spesso sottovalutata: le emissioni climalteranti provenienti dai rifiuti solidi urbani. Utilizzando un innovativo modello di calcolo del “potenziale emissivo” per diverse strategie di gestione dei rifiuti, Kok Sin dimostra che politiche di riduzione, riciclo e compostaggio possono abbattere drasticamente l’impronta di carbonio del settore e contribuire concretamente a una traiettoria net-zero.
Regno Unito – Marina Romanello (University College London): la salute al centro della crisi climatica
Coordinatrice del celebre Lancet Countdown, Romanello richiama l’attenzione sui rischi sanitari crescenti legati al cambiamento climatico, dal collasso dei sistemi sanitari durante eventi estremi, all’aumento delle malattie infettive. Il suo report 2023 invoca un approccio sanitario integrato nelle politiche climatiche, sottolineando come la protezione della salute pubblica debba diventare una priorità dell’azione climatica.
Austria – Günter Blöschl (TU Wien): prevedere le megainondazioni in Europa
Blöschl sviluppa un metodo predittivo che permette di anticipare eventi di “megaflooding” in Europa attraverso l’analisi dei bacini idrografici idrologicamente simili. Il lavoro, fondato su una solida analisi di lungo periodo, offre strumenti pratici per la gestione del rischio idraulico in un contesto di cambiamenti climatici sempre più estremi.