Spettacolare traversata da Bucarest a Galati compiuta da Greenpeace a bordo di una mongolfiera, con l’obiettivo di fermare Enel nella costruzione della centrale a carbone di Galati
Il bilancio che Greenpeace ha prospettato è tutt’altro che rassicurante. “La centrale dovrebbe bruciare carbone importato dall’Ucraina – si legge nel comunicato diffuso dall’associazione – questo vorrebbe dire un traffico di milioni di tonnellate del combustibile più sporco e dannoso sulle acque del Danubio, per 40 anni; e in quello stesso arco temporale un utilizzo insostenibile delle risorse idriche del fiume, nonché la realizzazione di un’area di stoccaggio di ceneri e scorie a cielo aperto, dalla quale si disperderebbero grandi quantità di inquinanti a poche decine di chilometri dal delta del Danubio, una delle aree di maggior pregio naturalistico in Europa”. Senza contare, poi, i risvolti “fiscali” della vicenda, dato che per Galati, essendo un’area tax free, non ci sarebbe alcun beneficio tributario.