Dotato di un budget di 2,4 miliardi di euro, il Piano contempla 20 azioni articolate in 4 ambiti di intervento

Fumata bianca per il Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria – 2025-2027, la strategia nazionale con la quale l’Italia cerca di porre rimedio alle tre procedure d’infrazione aperte nei nostri confronti dall’Unione europea.
Nonostante le critiche all’ultima versione del provvedimento, l’odierno Consiglio dei Ministri ha adottato il testo, come fa sapere in una nota stampa il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Il Piano prevede 20 azioni articolate in quattro ambiti di intervento:
- trasversale: un sistema strutturato di monitoraggio con una cooperazione tra amministrazioni centrali, regionali e locali e campagne di comunicazione mirate;
- agricoltura: promozione di tecniche a minore impatto emissivo;
- mobilità: finanziamenti a progetti sostenibili;
- riscaldamento domestico: promozione di impianti più efficienti.
A sostenere queste azioni c’è un budget di 2,4 miliardi di euro – di cui 1,7 miliardi stanziati direttamente dal MASE – da destinare prioritariamente alle Regioni sottoposte ad infrazione, ovvero: Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.
La Cabina di Regia e le misure previste
A redigere la strategia è stata la Cabina di Regia istituita dal recente DL Salva Infrazioni 2024. Il decreto in questione, oltre a riportare le procedure ambientali a carico dell’Italia – tutte frutto della cattiva applicazione della direttiva europea sulla qualità dell’aria (2008/50/CE) – predisponeva anche delle contromisure: un programma di finanziamento dedicato alla mobilità e l’istituzione di un gruppo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio e con la partecipazione dei Ministeri interessati.
Il risultato del gruppo di lavoro, spiega oggi il Ministro Gilberto Pichetto Fratin, “è un piano ambizioso ma realistico che punta a conciliare tutela della salute, sostenibilità ambientale e compatibilità economico-finanziaria. Una risposta concreta alle sfide europee e un segnale chiaro ai cittadini e alle imprese: migliorare la qualità dell’aria è un impegno comune e non più rinviabile”.
Tra le misure degne di nota il Ministero cita due programmi per 800 milioni di euro destinati ai Comuni per progetti su casa-scuola, casa-lavoro, trasporto pubblico locale e sharing mobility. A ciò si aggiunge uno sconto sugli oneri di sistema elettrici per incentivare il cold ironing nei porti e il rafforzamento dei controlli sull’utilizzo di impianti domestici obsoleti a biomassa.
Le critiche dell’Umbria
Ma non tutte le regioni hanno accolto il nuovo Piano d’Azione per il Miglioramento della Qualità dell’Aria con entusiasmo. La Regione Umbria, in una nota stampa di ieri, aveva fatto sapere di aver espresso parere negativo allo schema di Piano. Il motivo? Il mancato recepimento di alcune richieste basilari.
“A gennaio 2025 era stata evidenziata l’assenza di misure aggiuntive specifiche per la riduzione delle emissioni industriali, con particolare riferimento al rispetto dei valori obiettivo per i metalli pesanti, chiedendo che venisse tenuto conto delle specificità della città di Terni, secondo sito industriale in Europa per concentrazione di nichel in atmosfera. Tale richiesta non è stata recepita”.
E ancora: “Nell’ambito del riscaldamento civile, si evidenzia la mancata introduzione di incentivi per la sostituzione dei generatori di calore a biomassa con prestazioni emissive inferiori alle 4 stelle nei Comuni oggetto di infrazione o con superamenti persistenti dei limiti di PM10. Una tematica più volte sottoposta all’attenzione della Giunta regionale da parte dell’Assemblea Legislativa e su cui si è registrata un’alta attenzione da parte dell’intera comunità regionale”.