Rinnovabili • Demolitori auto, entro 2030 si dovrà raggiungere quota 85% di recupero del veicolo demolito Rinnovabili • Demolitori auto, entro 2030 si dovrà raggiungere quota 85% di recupero del veicolo demolito

Demolitori auto, entro 2030 si dovrà raggiungere quota 85% di recupero del veicolo demolito

Demolitori auto, entro 2030 si dovrà raggiungere quota 85% di recupero del veicolo demolito
Immagine creata con IA

Il settore dei demolitori di auto è alla vigilia di una svolta epocale. Il prossimo Regolamento europeo, che estenderà la responsabilità del recupero ai produttori, imporrà il raggiungimento di obiettivi stringenti. E richiederà una crescente sinergia tra case automobilistiche e autodemolitori, che gestiranno lo smaltimento delle auto vecchie. Questi i temi centrali emersi durante l’evento “A che punto siamo con il nuovo regolamento End Life Vehicle?“, organizzato dall’Associazione Demolitori di Autoveicoli (ADA).

Verso un’economia circolare e competitiva

Paulius Saudargas, relatore della proposta di Regolamento del Parlamento Europeo ha sottolineato come l’obiettivo primario del Regolamento sia “sostenere la transizione dell’Europa verso un’economia pulita e circolare entro il 2050“. Ma sarà cruciale la preservazione delle materie prime critiche, di cui l’Europa è carente. Così come il rafforzamento dell’industria del riciclaggio. Allo stesso tempo, la normativa mira a contrastare il cambiamento climatico e a sostenere la competitività del settore automobilistico europeo.

Un punto chiave della nuova normativa è relativa all’ecodesign. Infatti, la progettazione dei veicoli dovrà già in fase iniziale considerare gli obiettivi di riciclo, rendendo più semplice il disassemblaggio e il recupero dei materiali. Per quanto riguarda i costi, il Regolamento prevede che i contributi versati dai produttori dovranno coprire le spese sostenute dagli operatori per la raccolta e il trattamento. Se non coperte dai ricavi della vendita di pezzi di ricambio usati o di materie prime secondarie riciclate. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta al contrasto dell’esportazione e smantellamento illegale dei veicoli e al mercato nero dei pezzi di ricambio.

Demolitori auto, le sfide per gli operatori del settore

Entro cinque anni, ogni operatore delle demolizioni dovrà raggiungere una quota dell’85% di recupero del veicolo demolito. Solo chi raggiungerà questo target potrà restare sul mercato. Anselmo Calò, Presidente di ADA, ha espresso soddisfazione per il fatto che il testo del nuovo Regolamento abbia tenuto conto delle osservazioni sollevate dall’Associazione.

Tuttavia, “molto resta ancora da fare“, ha aggiunto Calò, sottolineando l’importanza di garantire la presenza di tutti i componenti della filiera nell’autorità di monitoraggio dell’attuazione dell’EPR (Responsabilità Estesa del Produttore) e di promuovere una maggiore collaborazione e un partenariato efficace con le Case automobilistiche.

I 5 punti portati avanti dall’associazione demolitori auto

  1. Definire chiaramente il concetto di “impianto autorizzato” per evitare ambiguità.
  2. Prevenire asimmetrie di potere tra gli impianti di trattamento (ATF) e i produttori.
  3. Assicurare una rappresentanza adeguata degli ATF negli organi di governance e controllo.
  4. Distinguere chiaramente il ruolo degli ATF rispetto ai punti di raccolta, evitando sovrapposizioni.
  5. Limitare l’obbligo di rimozione delle parti per un’applicazione proporzionata della norma.

Il coinvolgimento dei costruttori: segnale positivo

Un segnale tangibile di attenzione da parte dei costruttori è arrivato dalla partecipazione di Xavier Kaufman, Vice Presidente di Renault, alla tavola rotonda. Kaufman ha fornito spunti concreti sul ruolo delle case automobilistiche nella gestione sostenibile del fine vita dei veicoli e sulle prospettive aperte dalla nuova proposta di Regolamento ELV, rafforzando l’idea di una necessaria e proficua collaborazione con gli impianti di demolizione. La strada verso un’economia circolare per il settore automotive è tracciata, e la sinergia tra tutti gli attori della filiera si preannuncia come il motore di questa trasformazione. (P.T.)

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