Stampante 3d, la più sostenibile è a manovella

La stampante 3d del designer Daniel de Bruin è alimentata solo dalla forza umana e riavvicina il designer al prodotto in un processo creativo artigianale

Stampante 3d, la più sostenibile è a manovella

 

(Rinnovabili.it) – Il mondo della fabbricazione additiva sta facendo passi da gigante, ogni giorno una stampante 3d più grande, veloce o innovativa viene lanciata sul mercato. Quella progettata dal designer olandese Daniel de Bruin abbina la precisione e la velocità della stampa 3d all’energia umana, per raggiungere il massimo della sostenibilità e ricollegare il progettista al prodotto finito.

Per il designer la stampante 3d allontana l’artigiano dal prodotto: non servono più mani ed attrezzi per creare ma solo un computer ed un click. Per questo gli oggetti perfetti perdono di carattere e personalità, diventano asettici risultati di processi ingegnerizzati.

 

La stampante 3d di Daniel de Bruin

Stampante 3d, la più sostenibile è a manovellaLa stampante 3d a manovella del giovane designer è un complicato gioco di ingranaggi, catene, contrappesi e pulegge che mette in moto un disco rotante sul quale una siringa sparge il materiale da plasmare con la stampa tridimensionale.

Tutto il meccanismo è azionato dal designer, che come un antico vasaio dirige le operazioni manualmente, controllando la realizzazione dell’opera passo dopo passo e mettendo la sua ispirazione creativa tra gli ingredienti del progetto.

 

“La stampa 3d mi ha permesso di creare prodotti rapidamente ed in modo più efficiente che mai, ma non sento questi oggetti come se fossero miei. Sono solo un prodotto di questa nuova tecnologia”, ha spiegato De Bruin.

 

La stampante 3d ad energia umana è una macchina alta due metri che non nasconde le imperfezioni, ma produce oggetti che rivelano la manualità di chi li ha realizzati, come quelli artigianali. Chi volesse ammirare la macchina in azione potrà farlo fino al 13 settembre al Museum Of Crafts And Design di San Francisco.

 

“I prodotti creati con processi automatizzati costano meno ed hanno meno difetti, nulla si discosta dalla norma, tuttavia le deviazioni sono la cosa più interessante, come per l’umanità e la natura, la bellezza sta nelle diversità” Ha continuato il designer in un’intervista a Designboom.

 

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1 commento

  1. Embè? Allora è molto meglio usare il vecchio sistema del tornio dei vasai. Vengono opere molto più belle ed è più semplice da manovrare. Quale sarebbe la grande trovata?

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