Il 2° Forum nazionale dedicato alle bioplastiche compostabili fotografa i risultati del comparto: crescono il riciclo e la consapevolezza ambientale, ma il settore resta sotto pressione tra dumping e incertezze normative.

Si è svolto all’Ara Pacis di Roma il 2° Forum nazionale delle bioplastiche compostabili, promosso da Assobioplastiche e Consorzio Biorepack. L’evento ha riunito imprese, istituzioni, esperti e stakeholder per fare il punto su un settore ritenuto chiave per la bioeconomia italiana. Obiettivo dell’incontro: presentare i risultati più recenti della filiera e rilanciare un confronto costruttivo sulle criticità, le prospettive e il ruolo strategico delle bioplastiche compostabili nella gestione sostenibile dei rifiuti organici.
Bioplastiche compostabili, i numeri del 2024
Nel 2024 il settore delle bioplastiche compostabili ha registrato una contrazione economica, ma ha confermato progressi sul piano ambientale. Secondo il Rapporto Assobioplastiche, il fatturato è sceso a 704 milioni di euro (-15,4% rispetto al 2023), mentre i volumi prodotti sono rimasti stabili: 121.500 tonnellate (+0,5%). Le aziende attive sono 278, con 2.913 addetti. Il comparto soffre la concorrenza da parte di importazioni asiatiche e prodotti “pseudo-riutilizzabili” che aggirano le normative sul monouso. “È un quadro in chiaroscuro”, ha sintetizzato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.
Biorepack: il riciclo supera gli obiettivi europei
Il Forum è stata anche l’occasione per presentare il secondo bilancio di sostenibilità di Biorepack. Il Consorzio ha comunicato un tasso di riciclo organico del 57,8%, superando gli obiettivi UE al 2025 (50%) e al 2030 (55%). Sono 82.246 le tonnellate di imballaggi compostabili immesse al consumo e 47.511 quelle riciclate. Il sistema copre oggi 85,5% della popolazione italiana (+11 punti in un anno) e riconosce ai Comuni 12,7 milioni di euro per le attività di raccolta. “Abbiamo consolidato un modello virtuoso”, ha sottolineato il presidente Marco Versari.
Il bilancio si arricchisce anche di azioni sociali e ambientali. Nel 2024 sono stati coinvolti oltre 59.000 studenti in progetti educativi sul compostaggio. Cresce anche la rendicontazione ambientale delle aziende consorziate: il 30% ha adottato sistemi di sostenibilità (contro il 16% nel 2023). Il 64% conosce gli SDGs, con un focus crescente sugli obiettivi 8 (lavoro dignitoso), 12 (consumo sostenibile) e 7 (energia pulita). “Questo documento aiuta il settore a continuare una strada di eccellenza”, ha dichiarato Enrico Bertolini, responsabile comunicazione di Biorepack.
Il nuovo marchio per le bioplastiche compostabili
Una delle novità annunciate al Forum è il nuovo pittogramma collettivo di Biorepack, pensato per identificare con chiarezza gli imballaggi compostabili e facilitare il corretto conferimento da parte dei cittadini. Il marchio, frutto di un percorso durato 24 mesi con indagini e focus group, rappresenta una mano che tiene un torsolo sopra un mucchio di compost. “Sarà uno strumento utile per aumentare qualità e quantità del riciclo”, ha spiegato Versari, presentandolo come simbolo di appartenenza al sistema di responsabilità estesa del produttore.

Bioplastiche compostabili, le richieste al legislatore
Dal Forum è arrivato un appello deciso alle istituzioni. La filiera chiede norme più efficaci, controlli sistematici e una rapida attuazione del nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR). È urgente, secondo Bianconi, “definire le applicazioni compostabili, assegnare un codice Ateco alla filiera e chiarire la distinzione tra riutilizzabile e monouso”. Il rischio è quello di perdere competitività e bloccare gli investimenti in innovazione. “Difendere questa filiera – ha detto – significa difendere un’eccellenza industriale riconosciuta a livello internazionale”.
A questo link, è possibile consultare tutti i materiali presentati nel corso del Forum.