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Plastica riciclata: per raggiungere i target UE servono regole e miliardi

La Banca Europea per gli Investimenti traccia un elenco di compiti a casa per UE e stati membri. Se non si lavora sodo, mancheremo gli obiettivi sulla plastica riciclata

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Tasse, quote e restrizioni sul packaging: così l’Istituto cerca una soluzione per aumentare la plastica riciclata

(Rinnovabili.it) – Mancano tra i 6,7 ​​e gli 8,6 miliardi di euro di investimenti per raggiungere l’obiettivo UE di immettere sul mercato 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata all’anno – nei prodotti finali – entro il 2025. Raggiungere questi obiettivi richiede un mercato finale affidabile per il contenuto riciclato, ma anche una spinta a chi deve finanziare questa transizione. Le maggiori lacune nella raccolta differenziata e nel riciclo sono nelle regioni dell’Europa centrale, orientale e sudorientale.

Date le complessità della catena del valore della plastica, molti dei miglioramenti necessari richiedono misure politiche combinate con strumenti finanziari mirati. Per questo la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha recentemente presentato uno studio sulle misure finanziarie da mettere in campo per fare il salto di qualità.

Lo studio analizza le inefficienze della catena del valore della plastica e le loro soluzioni. Elenca dieci cause profonde del problema dei rifiuti di plastica e identifica opportunità di investimento e cambiamenti nelle politiche che possono aiutarci ad affrontare la crescente crisi mondiale della plastica.

 “Tra le tante crisi che il mondo sta attualmente affrontando, una si nasconde in bella vista: la crisi dell’inquinamento da plastica – ha detto il vicepresidente della BEI, Ambroise Fayolle – Le materie plastiche causano un notevole inquinamento ambientale e sono in contrasto con la necessità di limitare le emissioni di carbonio. L’agenda dell’economia circolare rappresenta un’opportunità fondamentale per affrontare il problema, ma non sarà possibile senza investimenti significativi e misure politiche innovative”.

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La produzione di plastica, il suo consumo e lo smaltimento nell’ambiente naturale, sia a terra che in mare, sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi 70 anni, tanto che l’implementazione di un’economia completamente circolare nel settore della plastica è qualcosa di non più rinviabile. Oggi abbiamo 1200 impianti di selezione in UE, da cui escono 12,5 milioni di tonnellate di plastiche che vengono trattate in 650 impianti di riciclo. L’output finale è di circa 5 milioni di tonnellate di polimeri riciclati. Tuttavia, 14 dei 27 paesi membri mandano ancora più del 40% dei propri rifiuti di plastica in discarica.

Oltre a richiedere di aumentare fortemente gli investimenti, quindi la BEI raccomanda di adottare misure legislative per contrastare la produzione di imballaggi in plastica difficili da riciclare, restrizioni sugli imballaggi compositi (come quelli che combinano carta e plastica) e l’imposizione di quote di riciclo. Tra le soluzioni c’è anche la “plastic tax”, che in Italia ha avuto finora cattiva fortuna, con i governi sempre pronti a rinviarne la messa in opera.

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