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Riciclo veicoli a fine vita, Consiglio Ue spinge sulla circolarità

Il Consiglio dell'Unione europea ha adottato la sua posizione sul regolamento per i veicoli fuori uso che introduce un obiettivo obbligatorio per la plastica riciclata e apre la possibilità di stabilire obiettivi futuri per acciaio, alluminio e materie prime critiche riciclate

Riciclo veicoli a fine vita, Consiglio Ue spinge sulla circolarità

Riciclare i veicoli giunti alla fine del loro utilizzo, deve essere una regola per tutti. Obiettivo è dare una seconda vita ai suoi componenti ed incentivare un approccio di tipo circolare. D’altronde in Europa, si stima che ogni anno ci siano circa 6 milioni di auto che giungono a fine vita, il che significa che solo con il settore automobilistico generiamo 6 milioni di tonnellate di rifiuti. Ecco perchè nel luglio del 2023 la Commissione Europea aveva proposto una legge sui veicoli a fine vita (ELV) per rendere più semplice smontaggio e riciclo, quindi ridurre i rifiuti e aumentare l’uso di plastica riciclata.

Obiettivo per plastica riciclata ed altri materiali

A distanza di due anni, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la sua posizione sul regolamento che stabilisce requisiti per garantire che i nuovi veicoli siano progettati in modo da favorirne il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero. Il regolamento introduce un obiettivo obbligatorio per la plastica riciclata e apre la possibilità di stabilire obiettivi futuri per acciaio, alluminio e materie prime critiche riciclate.
Il regolamento sui veicoli fuori uso rappresenta una svolta per l’Europa...Con la posizione del Consiglio, questa legislazione non solo aumenterà la competitività delle nostre industrie automobilistiche e del riciclo, ma ridurrà anche al minimo la burocrazia“, ha commentato Paulina Hennig-Kloska – Ministra per il Clima e l’Ambiente.

Camion, moto e quadricicli

Su questi mezzi di trasporto il Consiglio ha esteso il regolamento, includendo camion pesanti, ciclomotori, quadricicli a due o tre ruote. Anche per questi veicoli, così come per auto e furgoni, la progettazione dovrebbe consentire la rimozione di componenti e i loro produttori devono stabilire una strategia di circolarità ed etichettare i diversi componenti. Inoltre sono stati inseriti anche alcuni veicoli per uso speciale per aumentare ulteriormente la circolarità, come gru mobile, autopompa o ambulanza. 

Veicoli usati e fuori uso

Ogni volta che avviene un passaggio di proprietà di veicoli usati, il venditore ha l’obbligo di presentare la documentazione che prova che il veicolo non è a fine vita. Ma l’obbligo non si applicherà alle vendite tra privati, ad eccezione di quelle concluse online, poiché rappresentano una situazione a rischio più elevato. Esenzioni a parte per le auto d’epoca restaurate.

Contenuto minimo riciclato

Per raggiungere l’obiettivo realistico di una percentuale minima di contenuto di plastica riciclata nei veicoli, viene proposto un approccio in tre fasi:

  • 15% entro 6 anni dall’entrata in vigore del regolamento
  • 20% entro 8 anni dall’entrata in vigore del regolamento
  • 25% entro 10 anni dall’entrata in vigore del regolamento

La Commissione potrebbe anche stabilire una quota minima di materiali riciclati diversi dalla plastica, previo svolgimento di uno studio di fattibilità. Inoltre per ridurre l’onere a carico dei costruttori di veicoli, la posizione del Consiglio propone che la strategia di circolarità sia definita per categoria di veicolo, cioè automobili o furgoni, anziché per modello.

Responsabilità estesa del produttore

Questa forma di responsabilità, denominata EPR, demanda al produttore la responsabilità dell’intero ciclo di vita dei loro prodotti, inclusa la gestione dei rifiuti post-consumo. Nel caso dei veicoli, il regime EPR è stato modificato per garantire agli Stati membri maggiore flessibilità per adattarsi alle circostanze specifiche.

Comunque i produttori devono coprire i costi di trasporto da un punto di raccolta all’impianto di trattamento e i costi per i veicoli il cui produttore è sconosciuto o non esiste, in proporzione alla loro quota di mercato. Per quanto riguarda camion e motociclette, il corrispettivo EPR dovrebbe coprire i costi dell’intera filiera di trattamento, e non solo quelli di raccolta e smaltimento, come proposto dalla Commissione. Per i produttori di veicoli di paesi terzi, i costi di riciclaggio devono essere coperti dal produttore che ha immesso il veicolo sul mercato dell’UE.

Raccolta e trattamento dei veicoli

Il Consiglio chiarisce in quale impianto di trattamento autorizzato o punto di raccolta debbano essere portati i veicoli per essere trattati; la frantumazione mista di veicoli fuori uso con altri rifiuti sarà vietata, a meno che le frazioni in uscita non rispettino determinati criteri di qualità e valori limite.

Infine, si vieta di portare fuori dall’UE i veicoli non più in condizioni di essere utilizzati, per cui il Consiglio chiarisce che i controlli doganali dovrebbero essere completamente automatizzati.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.