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Urban bio-loop: i rifiuti alimentari diventano materiali da costruzioni

Dalle case costruite con i funghi ai tessuti prodotti con gli scarti della frutta: un nuovo report mostra la strada per rendere sostenibile il settore edilizio

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Urban Bio-Loop, uno sguardo al futuro dell’eco-edilizia

(Rinnovabili.it) – La prevenzione è il modo migliore per ridurre la quantità di rifiuti alimentari prodotti giornalmente. Ma cosa fare con tutti quegli scarti, non più edibili, che inevitabilmente ancora creiamo? C’è chi si industria con il compost, chi con la produzione di biogas, e chi addirittura con la fabbricazioni di eco materiali da costruzione. A sostenere quest’ultima (e più rara opzione) è oggi il gruppo Arup che, nel report The Urban Bio-Loop, propone di utilizzare i rifiuti non commestibili della catena alimentare e più in generale quelli organici, per sviluppare materiali edili ecologici e basso costo.

 

L’industria delle costruzioni è ancora fortemente legata ai materiali tradizionali, soluzioni costruttive ad alto impatto ambientale e processi a bassa efficienza. L’utilizzo di elementi alternativi in edilizia permetterebbe non solo di ridurre le emissioni di gas serra associate al settore, ma anche di diminuire rischi e spese sanitarie, aumentando il valore delle aziende.

 

“È giunto il momento di passare oltre gli ormai abusati modelli make-use-dispose (produci-usa-getta), impiegati nel nostro settore”, ha dichiarato Carol Lemmens, director for global management consulting di Arup. “Abbiamo l’ambizione, le capacità e la mentalità per dissociare la crescita economica dal consumo di risorse”.

 

È lunga la lista di rifiuti alimentari che potrebbe rivelarsi utile al settore. I gusci delle arachidi, per esempio, possono essere impiegati nella realizzazione di pannelli divisori che siano resistenti a fuoco e ghiaccio. Il riso potrebbe essere trasformato in cenere e mescolato con il cemento per eliminare la necessità di riempitivi. Dalle banane, le foglie d’ananas e i gusci del cocco si possono ricavare fibre tessili particolarmente resistenti, mentre dalla bucce di patate si ottiene un materiale isolante leggero, antincendio e idrorepellente. E c’è già chi con gli scarti del mais e i funghi ha creato mattoni biologici in grado di sostituire cemento e plastica (Leggi anche Le città sostenibili del futuro costruite con funghi e rifiuti)

 

“Abbiamo un’occasione fantastica per ridurre carbonio e i rifiuti usando un quantitativo maggiore di materiali biologici nella costruzioni. Dobbiamo sfruttare questa opportunità sviluppando materiali idonei e metterli in produzione”, ha aggiunto il vicepresidente Tristram Carfrae.

 

The Urban Bio-Loop stima che un chilogrammo di materiale di scarto riutilizzato nell’edilizia potrebbe offrire un valore economico circa sei volte maggiore di quello ottenuto con il recupero di energia.

 

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Leggi il report The Urban Bio-Loop qui.