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Rifiuti spaziali, oltre 1,2 milioni di frammenti in orbita: a rischio le missioni future

Secondo il rapporto dell'ESA continua a crescere il numero di detriti nelle orbite basse, dove è più alta la concentrazione di satelliti

Fonte immagine ESA

Il problema dei rifiuti e della loro gestione non riguarda solo la Terra. La spazzatura, ormai da anni, ha valicato anche i confini del pianeta, portando in orbita migliaia di rifiuti spaziali.

Una questione seria, che le agenzie spaziali stanno monitorando con una certa attenzione. Infatti, questi detriti sono una minaccia per la sicurezza delle missioni, dei satelliti commerciali e dell’esplorazione spaziale umana. Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Spaziale Europea, Space Environment Report 2025, in orbita attorno al nostro pianeta ci sarebbero oltre 1,2 milioni di frammenti di detriti con un diametro superiore a 1 cm. E circa 50.000 oggetti superano i 10 cm. L’impatto tra rifiuti spaziali e strumenti inviati in orbita sarebbe catastrofico.

Impatto ad alto rischio

Le dimensioni, seppure molto piccole, determinano comunque un alto rischio per i satelliti e per la stessa Stazione Spaziale Internazionale, perché viaggiando a velocità superiori a 28.000 km/h, possono causare danni significativi nell’impatto. Un satellite operativo potrebbe essere danneggiato e “spegnere” l’attività per cui è stato inviato nello spazio.

Rifiuti spaziali, orbita bassa trafficata

Uno dei rischi più evidenti dei rifiuti spaziali, che emerge dal rapporto di ESA, è la congestione dell’orbita bassa terrestre, la cosiddetta LEO, intorno ai 550 chilometri di altitudine da Terra, dove operano molte delle nuove costellazioni di satelliti commerciali. Utili per comunicazione e internet come quelli di Starlink di Elon Musk. Questa densità crescente aumenta il rischio di collisioni, che potrebbero innescare una reazione a catena nota come “sindrome di Kessler”, rendendo alcune orbite inutilizzabili.

Cosa sta facendo l’ESA per i rifiuti spaziali

Dal 2017, lo Space Debris Office dell’ESA pubblica un rapporto annuale sull’ambiente spaziale per fornire una panoramica dettagliata sulle attività spaziali globali, con l’obiettivo di capire come arginare il problema e ridurre i detriti nel prossimo futuro. Purtroppo però, la quantità di detriti spaziali in orbita continua ad aumentare. E rapidamente. Nel solo 2024 si sono verificati numerosi eventi di frammentazione che hanno aggiunto più di 3.000 nuovi oggetti nello spazio.

Le norme per lo spazio

In virtù del problema le agenzie internazionali hanno dato vita ad una serie di norme per la mitigazione dei detriti spaziali che stanno lentamente migliorando la situazione. Soprattutto nel settore commerciale. Circa il 90% dei razzi lanciati in orbita bassa ha rispettato la norma internazionale che prevede il rientro atmosferico entro 25 anni dalla fine della missione. E l’80% è già conforme alla più severa direttiva dell’ESA, introdotta nel 2023, che riduce il limite a soli 5 anni.

Inoltre si prevede una missione di pulizia per il 2028, ClearSpace-1, che tenterà la rimozione attiva di un oggetto non più operativo dall’orbita. A questo si aggiunge l’iniziativa “Zero Debris Charter” che mira a non generare più alcun detrito orbitale a partire dal 2030, coinvolgendo partner internazionali sia pubblici che privati.

A rischio i voli spaziali con equipaggio umano

Sappiamo che con le missioni Artemis si tornerà sulla Luna, che sarà la base per poi andare oltre, direzione Marte. Oltre a garantire la sicurezza degli esploratori spaziali umani nelle orbite terrestri basse, mantenere pulito lo spazio cis-lunare – la regione tra la Terra e la Luna – sta diventando un’area di crescente importanza. Mantenere le orbite lunari libere da detriti, sarà fondamentale per non compromettere i voli spaziali con a bordo astronauti.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.