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Batterie ricaricabili: grafite sintetica o naturale?

Rispetto alla versione di sintesi, il minerale naturale ha credenziali ambientali superiori ma il mercato dell'accumulo punterà ancora per molto sulla maggiore efficienza della prima

grafite sintetica
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Grafite sintetica vs grafite naturale, tra vantaggi e svantaggi unici

(Rinnovabili.it) – Cresce il mercato delle batterie ricaricabili sotto il traino della mobilità elettrica, e di conseguenza anche la domanda di elettrodi è destinata a salire. Secondo la società di ricerca Rystad Energy, la richiesta di materiali anodici per batterie a livello mondiale aumenterà del 300% entro il 2025, raggiungendo i 2,9 milioni di tonnellate dalle circa 774.000 tonnellate dell’anno scorso. E per il segmento dei catodi si prevede un’impennata simile.

Trend che non lasciano del tutto tranquilla l’industria dell’accumulo. Ma le preoccupazioni che gravitano sul settore sono di diverso tipo. Per i produttori di catodi le attenzioni sono tutte focalizzate sulla disponibilità delle materie prime. Una possibile mancanza o riduzione dell’offerta di metalli critici come litio, nichel e cobalto potrebbe infatti rendere difficile soddisfare la domanda di tali componenti. Per i produttori di anodi, invece, la questione è legata soprattutto alla fonte della materia prima.

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Anatomia anodica

Gli anodi delle batterie sono composti principalmente da grafite sintetica o naturale: stessa formula chimica ma origini diverse con vantaggi e svantaggi unici. La prima è ottenuta dal carbone amorfo tramite una tecnica chiamata gravitazione. Si tratta di un processo chimico di elettro-induzione che impiega forni elettrici ad alti consumi. Con conseguenze sui costi e sulle emissioni. In compenso, però, gli anodi in grafite sintetica mostrano generalmente una maggiore efficienza e una qualità premium in grado di supportare applicazioni di fascia alta.

Attualmente a livello mondiale, spiega Rystad, circa il 14% della materia prima per gli anodi delle batterie è grafite naturale, il resto è sintetica. Tuttavia, entro il 2025, con la crescita della domanda e la possibilità di aumentare la produzione sintetica in modo più rapido ed efficiente rispetto a quella naturale, si prevede che la quota di mercato della grafite di sintesi raggiungerà l’87%. “I produttori di batterie stanno costruendo freneticamente capacità di produzione per soddisfare la domanda”, afferma Edison Luo, analista senior di Rystad Energy. “Devono passare da zero a 100 a una velocità vertiginosa, quindi non sorprende che si stiano orientando verso la soluzione più immediata, la grafite sintetica, nonostante le sue implicazioni ESG inferiori. Nel lungo periodo, la grafite naturale guadagnerà maggiore nel mercato, ma il sintetico dominerà il futuro prossimo”.

Il mercato degli anodi delle batterie

 La Cina dominerà la futura crescita di capacità produttiva, grazie a giganti come BTR New Energy Materials e Shanshan Tech, raggiungendo i 4,6 milioni di tonnellate entro il 2025 (92% della capacità globale prevista) rispetto a 1,2 milioni di tonnellate dello scorso anno. La capacità di produzione in Giappone e Corea del Sud, due storici centri di produzione di anodi in Asia, sta invece ristagnando. Una parte la giocherà anche l’Europa nonostante parta praticamente da zero. Secondo la società d’analisi, la capacità europea supererà le 200.000 tonnellate nel 2025.

Il mercato degli anodi delle batterie. Credits: Rystad Energy

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.