L'energia in eccesso viene condivisa con la comunità, creando un circolo virtuoso di autoconsumo e solidarietà. I ricavi vengono interamente reinvestiti in progetti sociali a sostegno delle famiglie vulnerabili di ragazzi e adulti ospiti dell’Istituto

di Violetta Scipinotti
Nel cuore di Roma, dove la tradizione si intreccia con le sfide dell’innovazione, prende vita un’esperienza pionieristica che unisce energia, solidarietà e visione sistemica. È qui che nasce CER Le Vele, nel 2022, la prima Comunità Energetica Rinnovabile della Capitale, realizzata sull’Istituto Leonarda Vaccari, per autoprodurre e autoconsumare collettivamente energia da fonti rinnovabili.
Un’iniziativa che ha saputo trasformare un’idea coraggiosa in un modello replicabile di transizione energetica a forte impatto sociale.
Per realizzare questo progetto sono stati necessari alcuni ingredienti particolari. Intanto, la determinazione e la visione della direttrice dell’Istituto, la professoressa Saveria Dandini de Sylva, che ha colto in questa nuova forma di autoconsumo, non solo l’innovazione tecnica, ma anche e soprattutto, direi, quella sociale, che fa dell’autoconsumo un modo per impattare meno sull’ambiente, così come uno strumento di inclusione sociale e di finanziamento di tutte le iniziative presenti nell’Istituto.
E, proprio a questo fine, la direttrice ha messo a disposizione di questo progetto il suo Istituto e un tetto bellissimo che si affaccia sulla cupola di San Pietro; naturalmente, stando ben attenta all’impatto paesaggistico: i pannelli non sono visibili se non dal terrazzo stesso.
Poi è servito un soggetto tecnico in grado di realizzare la CER, un’attività tutt’altro che semplice, per la quale sono necessarie competenze tecniche, tecnologiche, giuridiche e amministrative. Questo soggetto è stata Scenario B APS, un’associazione senza scopo di lucro iscritta la RUNTS, che opera nel settore della CER, dell’inclusione sociale e dell’innovazione urbana.
Per far comprendere le difficoltà incontrate sulla via della costituzione della CER, dico subito che, per realizzare l’impianto fotovoltaico sono serviti 15 giorni lavorativi, per costruire, realizzare, avviare la CER oltre sei mesi di lavoro. E quell’impegno dura tutt’ora che Senario B si occupa della realizzazione, attivazione e gestione di comunità energetiche in più di trenta pubbliche amministrazioni, un paio di porti e molte diocesi in Italia.
Tutto questo, naturalmente, non sarebbe bastato da solo, perché una CER ruota, appunto, intorno ad un impianto FV che, in questo caso, è pure di tutto rispetto, visto che sul tetto dell’Istituto Vaccari sono stati installati 82,5 kWp; ma un impianto ha un costo, che l’Istituto, senza scopo di lucro, non poteva certo permettersi. È qui che entra in gioco l’ultimo degli ingredienti, fondamentali per una CER, vale a dire il finanziamento.
Di questo si è occupato il Banco dell’Energia, una Fondazione, che ha subito capito le potenzialità del progetto e che, con determinazione, ha lavorato per coinvolgere un finanziatore. Alla chiamata ha risposto immediatamente Edison Energia, che si è occupata di finanziare progettare e realizzare l’impianto fotovoltaico, tra l’altro bellissimo, che oggi funziona e produce egregiamente.

La donazione dell’impianto ha creato una solida base economica, permettendo di destinare i ricavi anche a programmi di formazione sulla consapevolezza energetica, erogati gratuitamente da Rete Assist tramite i Tutor dell’Energia Domestica (TED).
Noi di Scenario B abbiamo tenuto insieme tutto questo articolato processo, in collaborazione con il primo Municipio e il Comune di Roma.
La CER oggi è in funzione, ormai da un anno produce energia, incentivi e inclusione sociale. Intorno ad essa Scenario B, l’Istituto Vaccari che, vale la pena di ricordare, dal 1936 è impegnato nell’assistenza e nel sostegno alle persone più fragili. La sua missione è quella di offrire accoglienza, cura e servizi socio-assistenziali a chi si trova in condizioni di vulnerabilità, con particolare attenzione alle famiglie con bambini e adulti in condizione di grave disabilità.
Grazie al nostro impegno ed a quello dell’Istituto Leonarda Vaccari, la CER ha preso forma e si sta allargando: sono stati coinvolti come soci della CER l’istituto Comprensivo “Claudio Abbado”, l’associazione “VAILV Amici dell’Istituto Leonarda Vaccari” e l’Associazione “il vento sulla vela” oggi stiamo lavorando affinché entri nella CER l’Istituto Talete anche con progetti di alternanza scuola-lavoro, ampliando l’impatto sociale e formativo dell’iniziativa.
È in questo intreccio virtuoso tra il terzo settore, il pubblico e il privato che CER Le Vele ha potuto nascere e affermarsi come modello di energia condivisa, giustizia sociale e resilienza urbana.
Più che un semplice progetto energetico, CER Le Vele rappresenta oggi una testimonianza concreta di come le comunità possano organizzarsi per affrontare la crisi climatica e la povertà energetica, restituendo valore al territorio e protagonismo ai cittadini. Ed è proprio questo approccio, sistemico, inclusivo e anticipatore, che rende l’operato di Scenario B APS un punto di riferimento nazionale nella sperimentazione di comunità energetiche con una forte impronta sociale e culturale.
L’obiettivo di CER Le Vele?
Come tanti immaginano, utilizzare il sole per generare energia pulita, ridurre l’impatto ambientale e abbattere i costi energetici dell’Istituto Leonarda Vaccari. Ma l’ambizione di CER Le Vele va oltre: l’energia in eccesso viene condivisa con la comunità, creando un circolo virtuoso di autoconsumo e solidarietà. I ricavi vengono interamente reinvestiti in progetti sociali a sostegno delle famiglie vulnerabili di ragazzi e adulti ospiti dell’Istituto, migliorando concretamente la loro qualità della vita e combattendo la piaga della povertà energetica.
Il progetto ha riscosso un successo significativo, attirando l’attenzione di stakeholder nazionali e internazionali e ottenendo numerosi riconoscimenti. Tra questi, spiccano il premio “CER dell’Anno” IFEC, il “Premio Michele Calì” e, recentemente, il prestigioso riconoscimento di Legambiente Lazio, assegnato il 2 aprile scorso per il suo impatto ambientale positivo e il forte approccio partecipativo. Questi riconoscimenti testimoniano l’eccellenza di “Le Vele” come modello di comunità energetica e rafforzano il suo ruolo di riferimento per la transizione energetica e l’innovazione sociale.
Infine, l’esperienza di Scenario B APS con la sua Comunità Energetica Nazionale, EASYCER (www.easycer.org), dimostra come l’energia rinnovabile possa essere un motore di rigenerazione urbana e di riqualificazione del paesaggio a livello nazionale.
L’evento conclusivo del progetto europeo “SUN4U Energy for all”, previsto per il 17 maggio 2025 presso l’Aula Magna della Facoltà di Architettura – Fontanella Borghese, sarà l’occasione per celebrare ancora una volta i successi di CER Le Vele e per ribadire un messaggio chiaro: l’energia del futuro è rinnovabile, condivisa e solidale.
Guardando al futuro delle comunità energetiche, CER Le Vele, guidata da Scenario B APS, sta tracciando una nuova direzione, con l’attenzione dell’Osservatorio CER Nazionale di ENEA. Un dialogo attivo che si propone di esplorare soluzioni innovative, con l’obiettivo di generare conoscenza, testare pratiche replicabili e immaginare nuove traiettorie per l’evoluzione delle CER in Italia.
CER Le Vele incarna l’unione di tecnologia e umanesimo: l’energia pulita è utilizzata come leva per il progresso sociale e ambientale mentre la sua storia dimostra che bellezza, innovazione e solidarietà possono camminare insieme, trasformando la luce solare in un progetto capace di ispirare intere comunità.