Consumi: gli apparecchi in stand-by ci costano una fortuna!

Lo ha comunicato la IEA: i consumi legati ai dispositivi in stand-by equivalgono a quanto necessario in un anno a Uk e Norvegia

consumi in stand-by(Rinnovabili.it) – Un nuovo studio condotto e pubblicato dalla IEA ha confermato che ogni anno viene sprecato l’equivalente di 80 miliardi di dollari a causa dello stand-by dei dispositivi on-line. Il rapporto, che si riferisce ai dati raccolti durante il 2013 ha messo sotto accusa modem, decoder, stampanti e consolle per video game dichiarando che i consumi in fase di stand-by equivalgono a quanto assorbito da Regno Unito e Norvegia messe insieme. Uno spreco inaccettabile, specialmente in un momento storico durante il quale l’efficienza e la riduzione dei consumi sono in cima alle priorità di ogni settore economico. Uno spreco di denaro che, visto il consumismo, è destinato ad aumentare ulteriormente a 120 miliardi entro la fine del decennio, stando a quanto riportato dalle statistiche dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.

 

Il problema maggiore, ha specificato l’Agenzia, sarebbe da ricercare nel collegamento alla rete di questi dispositivi, che rimane costantemente attivo anche quando gli apparecchi non stanno funzionando, assorbendo così un notevole quantitativo di energia, simile a quanto assorbito durante il funzionamento, che va sprecato.

E’ stato calcolato che nel 2013 circa 14 miliardi di dispositivi collegati in rete in tutto il mondo hanno consumato circa 616 terawattora (TWh) di energia elettrica, la maggioranza della quale è stata utilizzata in modalità stand-by. Di questo totale, circa 400 TWh  sono equivalenti all’energia elettrica consumata annualmente dal Regno Unito e dalla Norvegia combinate, sprecato a causa di una tecnologia inefficiente. E mentre nei data center è stato fatto molto per evitare gli sprechi ancora tanto può essere fatto a livello domestico per aumentare l’efficienza dei dispositivi incriminati andandoad ottimizzare il funzionamento di lavatrici, frigoriferi, luci e termostati attivandoli durante le fasce di risparmio. Il rapporto della IEA ritiene  inoltre che l’applicazione di misure di efficienza energetica ai dispositivi on-line nel corso dei prossimi anni potrebbe far risparmiare 600 TWh di energia – pari alla chiusura di 200 impianti standard da 500 MW di potenza istallata alimentati a carbone e di ridurre le emissioni di 600 milioni di tonnellate di CO2.

 

Maria van der Hoeven, direttore esecutivo dell’AIE, ha detto che il costo attuale dei dispositivi collegati è “molto più alto” di quello che dovrebbe essere, facendo così perdere denaro ai consumatori e costringendo i governi a costruire centrali elettriche costose e infrastrutture con un impatto inquinante enorme. Ma non deve essere così”, ha aggiunto. “Se adottiamo le migliori tecnologie disponibili, saremo in grado di minimizzare il costo per soddisfare la domanda e i vantaggi dei dispositivi collegati crescerà. Proprio utilizzando la migliore tecnologia disponibile oggi, tali dispositivi potranno eseguire esattamente le stesse mansioni in standby mentre consumeranno circa il 65 per cento in meno di energia. “

Articolo precedenteEfficienza energetica nel Mezzogiorno, 430 mln per le imprese
Articolo successivoDai Solar Decathlon il prototipo per i tetti di Berlino