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Giorgetti: proroga bonus 50% per prima casa e sostegno alle imprese

Il ministro dell'economia in audizione sul DPFP dinanzi alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera conferma l'estensione del Bonus Ristrutturazioni al 2026 ma in maniera selettiva

Giorgetti: proroga bonus 50% per prima casa e sostegno alle imprese

Proroga del Bonus 50% nella Legge di Bilancio 2026

L’ecobonus, la detrazione Irpef dedicata alla riqualificazione energetica in edilizia, avrà ancora almeno un anno di aliquota al 50%. Tuttavia la proroga non sarà per tutti. Ad annunciarlo il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, audito ieri in Parlamento. L’8 ottobre, il numero uno del MEF ha presentato davanti alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) rispondendo a una serie di domande. Comprese quelle su uno dei grandi temi della Manovre: il destino degli incentivi edilizi.

In questo caso il riferimento esplicito è al Bonus sulla riqualificazione energetica che da norma dovrebbe mantenere la sua aliquota al 50% solo fino alla fine del 2025 e solo sulle abitazioni principali. Questa detrazione fiscale dovrebbe passare al 36% dal 1∘ gennaio 2026 al 31 dicembre 2027, a meno di un ritocco con la Legge di Bilancio, da sempre ciambella di salvataggio per gli incentivi edilizi.

Ritocco che vede abbastanza convinto il MEF. “Il nostro intendimento – ha affermato Giorgetti – è quello di riproporre” o più precisamente di “prorogare la detrazione al 50%. Naturalmente in modo selettivo sulla prima casa”.

Per tutte le abitazioni diverse dalla principale o per gli immobili non residenziali rimarrà dunque attivo il programma attuale che vede già un’aliquota di detrazione IRPEF al 36% fino al 31 dicembre 2025, per poi scendere al 30% fino al 31 dicembre 2027.

“C’è poi il fondo sociale per il clima – continua il ministro – che interverrà su questa materia, in particolare promuovendo la riqualificazione energetica degli immobili pubblici, e anche sul tema dei soggetti fragili sul fronte energetico”.

Industria 4.0 addio per sempre

Giorgetti è anche entrato brevemente sulla questione degli aiuti alle imprese escludendo un ritorno almeno nella forma originale del Piano 4.0 “ci è stato bocciato in sede europea”, ha tenuto a sottolineare il ministro.

“Industria 4.0 non può essere riproposta proprio perché poteva essere fatta nell’epoca in cui erano derogate tutte le discipline sugli aiuti di Stato. È stata sostituita dalla 5.0 perché rispondeva a tutta una serie di dettati green, di investimenti di un certo tipo e con determinate caratteristiche, ecc. volute anche in sede europea. Tuttavia ha creato una burocrazia pazzesca e non è stata particolarmente apprezzata. Stiamo valutando diverse forme automatiche che però promuovano gli investimenti e spingano le imprese a investire una volta delineato un quadro di minima certezza”.

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