Riscaldamenti più bassi e monumenti spenti, le misure tedesche per tirare la cinghia

Le 2 nuove ordinanze sul risparmio energetico, approvate dal governo tedesco, dovrebbero contribuire a ridurre i consumi di gas di circa il due per cento

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Risparmio energetico, Habeck: “Ogni contributo conta”

(Rinnovabili.it) – Gli impianti di stoccaggio del gas naturale in Germania sono pieni per oltre l’80%. Cinque punti percentuali in più rispetto a livello obbligatorio previsto per il primo settembre. Eppure la situazione energetica rimane estremamente tesa. Con l’ennesimo stop annunciato da Gazprom per il Nord Stream 1 dal 31 agosto al 2 settembre (ma il gasdotto lavora ormai da settimane a solo il 20% delle sue possibilità) e le difficoltà d’approvvigionamento di carbone e petrolio a causa dei bassi livelli fluviali, il Paese si trova costretto a tirare la cinghia.

Il gabinetto federale ha approvato ieri due nuovi regolamenti sul risparmio energetico. Entrambe le ordinanze si basano sulla legge sulla sicurezza energetica e mirano ad aiutare gli altri interventi già approvati a livello energetico per mettere al sicuro il Paese da un completo blocco delle forniture di gas russo durante il prossimo inverno. Secondo le prime stime di Berlino, i provvedimenti potrebbero contribuire a ridurre i consumi di gas di circa il due per cento. Garantendo al contempo un risparmio di ben 10,8 miliardi di euro.

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Per il ministro federale dell’economia e della protezione climatica, Robert Habeck, la Germania si trova ad affrontare “uno sforzo nazionale che richiede una forte interazione tra lo stato, le imprese e la società, tra il governo federale, gli stati, i comuni, le parti sociali, i sindacati, il commercio e le associazioni, nonché la società civile. Ogni contributo conta”.

I provvedimenti contengono misure specifiche per risparmiare gas ed elettricità, a breve e medio termine, negli enti pubblici, nelle aziende e nelle famiglie. Si va dal divieto di illuminare esternamente edifici o monumenti all’abbassamento delle temperature di riscaldamento. Quest’ultima non potrà superare i 19 gradi negli uffici negli edifici pubblici non residenziali, con l’obbligo negli stessi di spegnere gli impianti di riscaldamento dell’acqua potabile decentralizzati se impiegati solo per il lavaggio delle mani. E dovrà essere interrotto anche il riscaldamento degli ambienti quali corridoi, grandi atri, foyer o locali tecnici. Dagli interventi sono esclusi ovviamente, ospedali, strutture per persone con disabilità, asili e scuole.

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Negli edifici o nei giardini privati annessi sarà vietato riscaldare le piscine. Inoltre nei locali commerciali al dettaglio, se riscaldati, sarà vietato tenere aperte le porte e i sistemi di ingresso in modo permanente, e tutti i sistemi pubblicitari luminosi dovranno essere spenti dalle 22:00 alle 6:00 del giorno successivo. A livello edilizio, i proprietari di immobili con riscaldamento a gas dovranno effettuare un controllo degli impianti entro i prossimi due anni. E in caso di edifici di grandi dimensioni con sistemi centralizzati scatta l’obbligo di bilanciamento idronico. E ancora. Le aziende con un consumo energetico di 10 GWh l’anno saranno obbligate ad attuare misure di risparmio energetico a partire dal 1° ottobre.

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