Rinnovabili elettriche: continua l’attesa del decreto

Anev: “Grave ritardo con il DM atteso da dicembre 2014 senza il quale le rinnovabili rischiano il collasso”

Rinnovabili elettriche: ancora nessun decreto all’orizzonte

(Rinnovabili.it) – Mancano poco meno di 64 milioni di euro alla fine degli incentivi per le rinnovabili elettriche, ma del decreto che dovrebbe allungarne i tempi ci sono ancora solo bozze. Il provvedimento in questione, una volta in vigore, servirà a definire i nuovi contingenti d’asta per l’accesso ai sussidi statali per gli anni 2015-2016, ma l’attesa per la sua emanazione sembrerebbe davvero interminabile. E di conseguenza, avverte oggi l’Anev, il settore si trova oramai da quasi un anno senza alcuna certezza normativa per il futuro. Il ritardo sta facendo sì che la maggior parte degli operatori si trovino oggi impossibilitati a pianificare le loro attività industriali, “con conseguenze devastanti per il comparto, con la perdita di posti di lavoro e per il Paese, con la fuga di capitali d’investimento all’estero”.

 

 

“Il Presidente Renzi e il Ministro dello Sviluppo economico Guidi sembrano ignorare le tante voci di allarme che si stanno sollevando a livello nazionale e internazionale, manifestando nei fatti una totale inerzia nei confronti di un settore, come quello eolico, di fondamentale importanza per la salvaguardia dell’ambiente e per l’industria nazionale di settore che impiega oggi oltre 30 mila addetti”. E l’associazione, che rappresenta i produttori di energia dal vento in Italia, ricorda ancora una volta i benefici ambientali che l’eolico ha apportato sino ad oggi al Paese: la  produzione di 13 TWh elettrici solo nel 2014, pari ad un risparmio di 19 milioni di barili di petrolio. Questo, a livello ambientale, è significato circa 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in meno nell’atmosfera.

 

Numero che hanno un grande potenziale di crescita nel futuro prossimo.

“È quindi piuttosto inspiegabile  – conclude l’Anev – e contraddittorio il fatto che il Governo italiano non abbia ancora risposto alle istanze mondiali in tema di cambiamenti climatici, specie a fronte della presenza di un settore così proficuo e poco oneroso come l’eolico”.

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