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Nel futuro del settore eolico vi sono altri 981 GW al 2030

Il settore eolico dovrebbe aggiungere quasi 1 TW di nuova capacità in soli 5 anni, ma rimangono diverse sfide aperte, dai nodi infrastrutturali ai problemi della catena di approvvigionamento.

Nel futuro del settore eolico vi sono altri 981 GW al 2030
Foto di Ed White da Pixabay

Il settore eolico non si ferma. Dopo l’ennesimo anno record – nel 2024 sono stati installati 117 GW di nuova capacità – le previsioni a breve e medio termine stimano un’altra impennata. Da oggi al 2030, infatti, il comparto dovrebbe continuare ad espandersi globalmente con un tasso di crescita medio composto (CAGR) dell’8,8%. Il che significa che entro la fine del decennio l’energia del vento potrebbe aggiungere circa 982 GW di nuova capacità a livello mondiale. 

I numeri appartengono allo scenario di base del Market Intelligence di GWEC (Global Wind Energy Council). Cosa significa? Che le stime riportate si appoggiano sulle attuali politiche e sfide del comparto e che, con nuovi sforzi globali, i risultati di fine decennio potrebbero essere ancora più alti.

L’evoluzione dell’eolico sarà uno dei temi centrali di KEY – The Energy Transition Expo 2026, l’evento di riferimento in Europa, Africa e bacino del Mediterraneo per le soluzioni e le tecnologie della transizione. Dal 4 al 6 marzo 2026 le imprese del settore porteranno in mostra la propria innovazione, facendo networking con stakeholder, policy maker, associazioni, mondo della ricerca e delle istituzioni; e offrendo uno sguardo ravvicinato su presente e futuro dell’energia del vento attraverso centinaia di eventi, convegni e workshop e un ricco parterre di aziende e ospiti internazionali.

In attesa dell’appuntamento, organizzato da IEG, vediamo da vicino le ultime previsioni per il mercato eolico globale.

Le prospettive 2025-2030 del settore eolico

Secondo gli analisti del GWEC, le prospettive globali per il 2025 rimangono ottimiste nonostante un panorama globale abbastanza destabilizzato da guerre, inflazione e nuove politiche energetiche.

Le nuove installazioni eoliche dovrebbero superare il record del 2024 e raggiungere i 138 GW entro la fine dell’anno. Per poi alzare il tiro e raggiungere i 982 GW di nuova capacità per la fine del decennio. Ciò equivarrebbe a 164 GW di nuovi parchi eolici all’anno fino al 2030.

Ovviamente la parte da leone è affidata all’eolico a terra (on-shore). Il segmento dovrebbe poter contare su 827 GW aggiunti in totale tra il 2025 e il 2030 (CAGR del 6,6%). Spina dorsale dello sviluppo futuro dell’eolico on-shore? La crescita in Cina e in Europa.

Per l’eolico in mare (offshore) gli analisti prevedono 156 GW di nuova capacità allacciata a livello globale nello stesso periodo (CAGR del 27%), di cui il 51% proveniente dalla Cina e il 33% dall’Europa.

In tutto questo, che ruolo avrà l’Italia? Un aiuto per entrare nel dettaglio nazionale arriva dalle previsioni di Wind Europe. L’associazione stima per il paese una crescita eolica del 144,59% tra il 2025 e il 2030 con le politiche attuali, per un totale cumulato di nuove installazioni pari a 7,8 GW per l’eolico a terra e 0,04 GW per quello in mare.

I pilastri del settore eolico

Gli analisti sono concordi nell’individuare alcuni elementi come pilastri degli attuali trend di crescita. Primo fra tutti, il boom di impianti in Cina, spinto dall’impegno del Governo a coprire oltre l’80% del consumo energetico totale entro il 2060 con fonti energetiche non fossili.

Ovviamente anche l‘Europa sta accelerando lo sviluppo delle energie rinnovabili con l’obiettivo di alzare i livelli di sicurezza energetica. Il Clean Industrial Deal, approvato all’inizio di quest’anno, dovrebbe dare un’ulteriore mano all’avanzata dell’energia pulita spingendo sulla decarbonizzazione industriale.

Più incerto il mercato statunitense. L’ordine esecutivo, emanato da Trump a gennaio a inizio anno, ha sospeso approvazioni, permessi e prestiti per tutti i progetti di energia eolica; e anche l’eliminazione graduale del credito d’imposta – proposta nella riconciliazione di Bilancio – avrà un impatto significativo sulla pipeline di futuri progetti. Nonostante ciò, il comparto continua ad offrire soluzioni essenziali per supportare i progressi americani nel settore manifatturiero e nell’intelligenza artificiale.

Altro elemento da non sottovalutare: nonostante le turbolenze economiche del comparto, la maggior parte dei governi e degli sviluppatori ha mantenuto i propri impegni nello sviluppo dell’eolico offshore, con la nuova tecnologia galleggiante che si sta facendo sempre più spazio nel mercato.

Non solo. Gli analisti prevedono che la crescita eolica nei mercati emergenti acquisirà slancio, con installazioni record previste ogni anno tra il 2025 e il 2030.

Le sfide presenti e future

Di contro, esistono delle sfide da non sottovalutare, la cui presenza limita l’exploit dell’eolico globale.

Nel 2023-2024, diversi progetti eolici offshore in USA ed Europa sono entrati in crisi per costi scoperti e regimi di sostegno inadeguati; con rinegoziazioni che hanno causato importanti ritardi e aste fallite per offerte eccessivamente aggressive. Nei mercati emergenti, invece, volatilità valutaria e inflazione aumentano i premi di rischio, rendendo difficile ottenere finanziamenti a causa di elevati rischi percepiti.

Inoltre, il rischio di interruzioni politicamente motivate alle catene di approvvigionamento globali sta diventando sempre più rilevante, con la diffusione di politiche protezionistiche che frammentano il commercio globale. Come spiegano gli esperti del settore, questo trend sta disconnettendo le principali economie regionali nonostante la crescente integrazione intraregionale. Tendenza accelerata da eventi come l’inasprimento delle tariffe statunitensi. Oltre a fattori politici interni, la frammentazione è legata a vulnerabilità strutturali, come la concentrazione di processi chiave in specifiche regioni o aziende, creando dipendenze rischiose.

La rapida espansione delle energie rinnovabili non programmabili sta anche evidenziando le carenze strutturali dei mercati elettrici. In particolare l’aumento dei prezzi negativi dell’energia. Questi prolungati periodi di prezzi nulli o negativi minacciano la fiducia degli investitori e l’aumento dei costi di finanziamento per l’industria eolica, spingendo governi e finanziatori a riconsiderare i rischi. Le cause? Sono da ricercare nell’inefficienza di progettazione del mercato e delle aste e nei meccanismi di offerta basati sul costo marginale.

Articolo in collaborazione con KEY- The Energy Transition Expo 

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