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Direttiva EPBD e fotovoltaico: scadenze e potenzialità

Con le nuove norme della Direttiva Casa Green, i Paesi europei potrebbero far crescere l’energia solare di altri 200 GW senza uso del suolo. Il primo obbligo per l'installazione del fotovoltaico sui tetti riguarda i nuovi edifici pubblici e non residenziali

Direttiva EPBD fotovoltaico
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Direttiva EPBD e fotovoltaico, attesi fino 200 GW di “solar roof”

É stata pubblicata ieri nella Gazzetta Europea la rifusione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, o EPBD per usare il suo acronimo inglese. Il provvedimento nei suoi 38 articoli e ben 10 allegati, indica target e azioni per realizzare la cosiddetta “ondata di ristrutturazioni” richiesta dell’UE e aiutare a decarbonizzare il parco edilizio. Come promesso un capitolo dell’EPBD è specificatamente dedicato al fotovoltaico e più precisamente all’ottimizzazione del potenziale di produzione solare di tutti gli edifici nel Blocco. La norma si affida al primo standard europeo per i tetti fotovoltaici, una misura che secondo gli Stakeholder potrebbe portare alla realizzazione di 200 GW di impianti sugli edifici. Fornendo energia all’equivalente di 56 milioni di case europee.

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 Ma vediamo la misura nel dettaglio.

Energia Solare negli Edifici, cosa prevede la Direttiva EPBD

La direttiva sulle Prestazioni Energetiche in Edilizia, nota al grande pubblico come Direttiva Case Green, chiede che tutti gli Stati membri assicurino “l’installazione [sugli edifici] di impianti solari adeguati, laddove tecnicamente appropriato ed economicamente e funzionalmente fattibile“. Applicando le semplificazioni introdotte con la Direttiva sulle Energie Rinnovabili, ossia una procedura autorizzativa che non duri più di tre mesi, senza l’obbligo di effettuare una valutazione specifica dell’impatto ambientale.

Ma l’elemento su cui puntare l’attenzione sono i nuovi obiettivi temporali introdotti dalla Direttiva EPBD per il fotovoltaico. Nel dettaglio il testo prevede che l’installazione di impianti solari debba essere la norma:

  • dal 2027 su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 m2;
  • dal 2028 sugli edifici non residenziali esistenti con una superficie coperta utile superiore a 500 m2, se l’immobile è sottoposto a una ristrutturazione importante, a un’azione che richiede un’autorizzazione amministrativa per ristrutturazioni edilizie, lavori sul tetto o all’installazione di un sistema tecnico per l’edilizia;
  • dal 2029 su tutti gli edifici pubblici con superficie coperta utile superiore a 750 m2;
  • dal 2030 su tutti i nuovi edifici residenziali;
  • dal 2030 su tutti i nuovi parcheggi coperti adiacenti agli edifici;
  • dal 2031 su tutti gli edifici pubblici esistenti con superficie coperta utile superiore a 250 m2.

Alcuni edifici come le strutture agricole e storiche potrebbero essere esclusi.

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Nuovi obblighi per i Paesi UE

Per ottemperare a tali obblighi i Paesi UE dovranno inserire nei rispettivi Piani Nazionali di Ristrutturazione politiche e misure relative all’installazione di sistemi fotovoltaici “adeguati” sugli edifici. Per trasformare i target in realtà ogni Stato membro avrà la libertà di definire i criteri a livello nazionale ed eventuali esenzioni, includendo le parti interessate nel processo di definizione.

Come misurare, ai fini della Direttiva EPBD, la superficie coperta dal fotovoltaico? Il testo riporta che le nazioni potranno impiegare la misurazione della superficie del piano terra anziché quella della superficie utile coperta degli edifici, a condizione che dimostrino che ciò corrisponda a una capacità installata equivalente di impianti solari sugli edifici. Non solo. Il testo chiede anche che gli Stati UE attuino un quadro con “le necessarie misure amministrative, tecniche e finanziarie per sostenere la diffusione dell’energia solare negli edifici, anche in combinazione con sistemi tecnici per l’edilizia o sistemi efficienti di teleriscaldamento”.

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Le potenzialità della Direttiva Prestazione Energetica Edifici nel Fotovoltaico

Una volta messi nero su bianco gli obiettivi la domanda che viene da porsi è: rispettando a pieno le norme dell’EPBD quanta capacità fotovoltaica potremmo installare nei prossimi anni? Secondo l’analisi preliminare condotta dall’Associazione europea del fotovoltaico, SolarPower Europe, le norme potrebbe favorire l’installazione di 150-200 GW di sistemi solari su tetti e coperture edilizie. Valore che è circa un terzo del potenziale totale di solar roof nell’Unione, stimato dal Centro comune di ricerca. A titolo di confronto la capacità totale del fotovoltaico sui tetti in Europa ammontava a oltre 170 GW alla fine del 2023.

Perché i 200 GW vedano la luce, tuttavia, è necessario che il 60% degli edifici pubblici risultino idonei e rientrino nell’ambito dello standard comunitario. “Come l’integrazione essenziale dei rivelatori di fumo introdotta anni fa, questa nuova legge spinge l’energia fotovoltaica sui tetti a diventare lo standard“, commenta soddisfatto, Jan Osenberg, Senior Policy Advisor presso SolarPower Europe. “Un numero maggiore di immobili, imprese e cittadini avranno accesso a una energia solare pulita, rinnovabile ed economica”. Secondo Bloomberg NEF, gli standard solari proattivi possono aumentare il ritorno sull’investimento dall’8 all’11%, rispetto alle installazioni retroattive.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.