Fotovoltaico, lo smog può provocare una grossa perdita efficienza

L’accumulo di polvere e particolato atmosferico sulle celle solari sta riducendo la produzione di energia di oltre il 25% in alcune parti nel mondo. Le regioni più colpite: Cina, India e penisola arabica.

perdita efficienza fotovoltaico

 

 

Quanto incide lo smog sulla resa del fotovoltaico?

(Rinnovabili.it) – Come ogni proprietario fotovoltaico sa bene, l’accumulo naturale di polvere e sporcizia sui pannelli solari provoca una diminuzione della produzione elettrica. Mentre l’industria studia nuove soluzioni di pulizia e manutenzione che facilitino il compito, un gruppo di scienziati ha deciso di indagare il ruolo dell’inquinamento artificiale nella perdita d’efficienza del fotovoltaico. Nello studio pubblicato su Environmental Science & Technology Letters, l’ingegner Michael Bergin della Duke University insieme ai colleghi dell’Indian Institute of Technology-Gandhinagar e dell’University of Wisconsin, ha valutato quanto incida lo smog nella resa dei moduli, soprattutto nelle zone affette da alto inquinamento atmosferico.

 

“I colleghi in India mi hanno mostrato alcuni dei loro impianti solari su tetto, e sono rimasto impressionato da quanto fossero sporchi”, spiega Bergin. “Ho pensato che la sporcizia dovesse influenzare la loro efficienza, ma finora non sono stati elaborati studi che stimassero tali perdite. Così abbiamo messo insieme un modello globale che facesse esattamente questo”.

 

Il risultato è importante: l’indagine dei ricercatori ha rivelato che l’accumulo del particolato atmosferico sulle celle solari sta contribuendo a ridurre la produzione di energia di oltre il 25 per cento in alcune parti nel mondo. Le regioni più colpite sono anche quelle che investono di più nel fotovoltaico: Cina, India e penisola arabica.

 

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I ricercatori hanno campionato la sporcizia depositata su alcuni moduli dell’istituto tecnologico indiano, analizzando la sua composizione. Hanno potuto così costatare che il 92 per cento del materiale finito sulla superficie dei pannelli era costituito da polvere mentre la frazione rimanente era composta da carbonio e microscopici contaminanti provenienti da attività umane. Sebbene la percentuale possa sembrare esigua, queste piccole particelle bloccano la luce solare in maniera più efficiente della polvere.

 

“Le particelle artificiali – continua lo scienziato – sono anche particolarmente appiccicose, caratteristica che le rende molto più difficili da rimuovere. Si potrebbe pensare d’ovviare al problema pulendo i pannelli più spesso, ma in questo modo si aumenta il rischio di danneggiarli”.

 

Sfruttando i dati della Modellazione del clima globale creata dalla NASA, gli ingegneri hanno potuto calcolare quanta luce è effettivamente bloccata da polvere e smog. I risultati stimano la perdita d’efficienza totale per ogni parte del mondo. Nelle regioni più aride del pianeta, come la penisola arabica, l’India del Nord e la Cina orientale, l’accumulo di sporcizia per via aerea (sia polvere che particolato) è in grado di ridurre la resa da 17 al 25 per cento. Entrando più nei dettagli le polveri sottili stanno togliendo all’India quasi 780 MW di energia solare e addirittura 7,4 GW in Cina.

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