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L’idroelettrico in Umbria ricompensa i territori con 3,6 milioni di euro

Le risorse, generate dai canoni di concessione per le grandi derivazioni idroelettriche, sono state ripartite tra 13 comuni per sostenere la spesa pubblica a favore dello sviluppo urbano

L'idroelettrico in Umbria ricompensa i territori con 3,6 milioni di euro

Una spinta per lo sviluppo territoriale dall’idroelettrico umbro

Il grande idroelettrico in Umbria aiuta lo sviluppo territoriale e urbano. Come? Con una spinta economica di ben 3,6 milioni di euro. A tanto ammonta, infatti, il budget ottenuto dai canoni di concessione per le grandi derivazioni idroelettriche che la Regione ha deciso di destinare ai comuni interessati dagli impianti.

Il quadro normativo per le grandi concessioni idroelettriche

Si tratta di una misura fortemente voluta dall’assessore all’Energia e Ambiente, Thomas De Luca, e resa possibile dalla legge regionale n. 1 del 6 marzo 2023.

Il provvedimento in questione disciplina l’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche (con potenza nominale media superiore a 3 MW) in Umbria, in attuazione delle novità introdotte dal Decreto Semplificazioni del 2019.

Il testo, oltre a stabilire che i concessionari di tali derivazioni d’acqua forniscano obbligatoriamente e gratuitamente alla Regione energia elettrica (220 kWh/anno per ogni kW di potenza nominale media di concessione), interviene anche sul canone di concessione.

Nel dettaglio, la legge umbra prevede che, a partire dal 2024, una quota pari al 35% della componente fissa dei canoni venga destinata “allo sviluppo e alla valorizzazione dei comuni territorialmente interessati dagli impianti” attraverso uno o più interventi nei seguenti ambiti:

  • decoro urbano;
  • manutenzione ordinaria della viabilità;
  • manutenzione straordinaria, adeguamento, costruzione di impianti sportivi, ubicati nei medesimi comuni;
  • realizzazione di grandi eventi e manifestazioni storiche nei comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti e di eventi e manifestazioni finalizzate allo sviluppo turistico del territorio per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.

Alla Giunta va il compito di ripartire annualmente le risorse in favore dei comuni. Mentre i servizi regionali competenti devono definire i criteri per l’ammissibilità dei progetti e le modalità per la concessione dei contributi in ciascun ambito di intervento.

Idroelettrico in Umbria: un atto concreto per il territorio

“La nostra legge regionale, su iniziativa bipartisan – spiega l’assessore De Luca – è nata dal recepimento di una legge nazionale che ha regionalizzato le concessioni, permettendoci di attuare queste nuove possibilità. Una legge che è stata fortemente sollecitata dal sottoscritto nella scorsa legislatura. Un atto concreto per il territorio che dà seguito al nostro impegno di tanti anni di battaglie. Inoltre, dal prossimo anno supereremo la parcellizzazione della possibilità di spesa e amplieremo gli ambiti di intervento, comprendendo ad esempio il sociale e il contrasto alla povertà, perché sia i piccoli comuni sia quelli più grandi si trovano in difficoltà per vincoli assurdi sulla destinazione e sui progetti finanziabili”.

Ripartizione dei fondi e aree di intervento

I 3,6 milioni di euro raccolti nel 2025 dall’idroelettrico in Umbria verranno ripartiti su 13 comuni e quattro aree strategiche di intervento:

  • Decoro urbano: 600.000 euro.
  • Manutenzione ordinaria, viabilità e trasporto pubblico locale: 600.000 euro.
  • Manutenzione straordinaria, adeguamento e costruzione di impianti sportivi: 1.850.000 euro.
  • Realizzazione grandi eventi e manifestazioni storiche: 647.000 euro.

Gli enti locali avranno tempo fino al 31 luglio 2025 per presentare le proprie proposte di programmi o progetti, salvo motivate richieste di proroga.

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