Capacity market, MiTe: ok a proroga di 4 mesi per interventi in corso

Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani firma l’atto di indirizzo per Terna ed ARERA. “Quota significativa della capacità nuova aggiudicata per il 2023 rischia esclusione dal meccanismo per ritardi nelle autorizzazioni”

Capacity market italiano
Foto di Hebi B. da Pixabay

Nuova aria per il capacity markete italiano

(Rinnovabili.it) – Altri quattro mesi di tempo, rispetto alla scadenza del 30 giugno, per ottenere le autorizzazioni da parte degli impianti ammessi all’asta 2023 del capacity market. Lo ha notificato oggi il ministro alla Transizione Energetica, Roberto Cingolani a Terna ed ARERA. Una proroga già ventilata dalla sottosegretaria Vannia Gava durante l’interrogazione alla Camera a metà giugno che si concretizza oggi con la firma dell’atto di indirizzo.

La Disciplina di Terna prevede delle scadenze precise per l’ottenimento dei titoli abilitativi alla costruzione e all’esercizio degli impianti nel Capacity Market; deadline che, se non rispettate comportano, la risoluzione del Contratto di Approvvigionamento Capacità. Una prima posticipazione era arrivata, in realtà ,già a inizio anno. A febbraio l’operatore della rete di trasmissione aveva notificato la possibilità alle società, risultate assegnatarie di capacità nuova non autorizzata, di avvalersi di una proroga al massimo di 6 mesi per la presentazione dei titoli autorizzativi. Il motivo? “La straordinarietà dell’emergenza sanitaria in atto e dei ritardi maturati nei procedimenti autorizzativi per effetto di tale emergenza”.

Oggi la situazione generale si trova ancora in bilico, come spiega Cingolani. In una nota stampa il ministero ha, infatti, sottolineato che una quota significativa della capacità nuova aggiudicata per il 2023 – per circa 3,5 GW – rischia di essere esclusa dal meccanismo. I relativi procedimenti di autorizzazione, infatti, seppur in fase molto avanzata, non sono ancora formalmente conclusi. Da qui la necessità di fornire ancora 4 mesi di tempo con l’obiettivo di mantenere il passo sul phase out del carbone.

Una criticità, quella autorizzativa, su cui Terna aveva già messo in guardia. Durate l’audizione in Senato, a febbraio 2021, Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie Sviluppo Rete di Terna aveva avvertito dell’insufficienza della capacità contrattualizzata nelle aste per il 2022 e il 2023 ai fini del pieno abbandono del carbone per il 2025. Questo sia perché è stato approvvigionato solo parte del fabbisogno sul continente e in Sicilia, sia per il nodo autorizzativo.

Cingolani: completare “inderogabilmente” phase out entro il 2025

Il ministro ha puntato i riflettori sulla necessità di un adeguamento della disciplina del mercato della capacità che dovrà essere applicato in occasione delle aste per i periodi di consegna per gli anni 2024 e 2025, il cui svolgimento si terrà non oltre novembre 2021. Un processo che avrà il compito di riflettere il chiaro indirizzo politico di strategia energetica nazionale verso un maggiore contributo all’adeguatezza del sistema elettrico da parte della generazione da fonti rinnovabili e dei sistemi di accumulo, anche con regole di funzionamento che tengano conto delle specificità di queste risorse rispetto alla potenza convenzionale, nonché della domanda per i servizi necessari.

“All’esito di questa nuova asta – conclude il ministro –, mi attendo una profonda analisi, basata anche sulla metodologia europea in corso di definizione, per valutare se, in base all’evoluzione del sistema, sia ancora necessario ripetere ulteriori aste, insieme alla possibilità, se ne dovesse risultare necessaria l’attivazione, di orientare ancora di più il meccanismo a supporto della transizione energetica”.

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