Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), ecco il cuore verde

Per la missione “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” stanziati complessivamente 68,6 miliardi di euro. Tra gli obiettivi clou: idrogeno, teleriscaldamento, agrivoltaico e nuovi obiettivi di riciclo

Piano Nazionale Ripresa e resilienza (PNRR

Pubblicato il testo del Piano Nazionale Ripresa e resilienza (PNRR)

(Rinnovabili.it) – Migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico assicurando una transizione equa e inclusiva. Questo uno dei sei macro target del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), il programma di investimenti che l’Italia presenterà alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU. Il governo ha trasmesso ieri alle Camere il testo finale, con l’obiettivo di inviarlo a Bruxelles in settimana.

Leggi anche Pronto il Recovery italiano. Draghi vuole vincere la sfida per un Paese più moderno

“Questo piano, che si articola in sei missioni e 16 componenti – ricorda il Presidente del Consiglio, Mario Draghibeneficia della stretta interlocuzione avvenuta in questi con il parlamento e la commissione europea” e “soddisfa largamente i parametri fissati dai regolamenti europei sulle quote dei progetti ‘verdi’ e digitali”. Fin da subito, infatti, i progressi della transizione ecologica sono divenuti uno degli strumenti di valutazione comunitaria della bontà dei singoli PNRR. Ecco perchè uno delle missioni del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza è espressamente dedicata alla “rivoluzione verde”.

In quest’ambito il Governo prevede di investire complessivamente 68,6 miliardi – 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo complementare – dei 222,1 miliardi stimati sull’intera operazione. Associando anche in questo caso una serie di riforme e snellimenti burocratici che accompagnino la spesa. “L’Italia deve combinare immaginazione, capacità progettuale e concretezza per consegnare alle prossime generazioni un paese più moderno all’interno di un’Europa più forte e solidale“, ha sottolineato il Premier. “Il PNRR è parte di una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del paese. Il Governo intende aggiornare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive  e filiere della salute”.

PNRR: rivoluzione verde e transizione ecologica

Questa missione tocca diverse aree di intervento dalla produzione energetica alla gestione dei rifiuti, passando per gestione idrica e la mobilità sostenibile. 

pnrr

Nel dettaglio, il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza prevede investimenti e riforme per l’economia circolare al fine di raggiungere nuovi e ambiziosi obiettivi. Quali? Il 55% di riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE); 85% di riciclo nell’industria della carta e del cartone; 65% di riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”); 100% recupero nel settore tessile tramite “Textile Hubs”. In questo campo il Governo è pronto migliorare la rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e realizzare nuovi impianti di trattamento/riciclo, soprattutto nei comuni del Centro-Sud Italia. 

Inoltre verrà sviluppato un sistema di monitoraggio su tutto il territorio nazionale che consentirà di affrontare tematiche di “scarichi illegali” attraverso l’impiego di satelliti, droni e tecnologie di Intelligenza Artificiale. Ed entro giugno 2020 l’Italia adotterà la nuova strategia nazionale per l’economia circolare.

Il piano prevede importanti investimenti nelle fonti rinnovabili, semplificando le procedure di autorizzazione nel settore. La linea di intervento ha l’obiettivo di potenziare la capacità produttiva con nuovi 6 GW, migliorare la resilienza la rete elettrica e digitalizzare le infrastrutture di trasmissione e distribuzione dell’energia. 1,10 miliardi andranno al settore dell’agrivoltaico con l’obiettivo di installare 1,04 GW di impianti. Una seconda linea di investimento è destinata alla “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo”: 2,20 miliardi in tutto per sostenere la realizzazione di circa 2 GW di nuova capacità rinnovabile in configurazione distribuita. Altri 680 milioni sosterranno la realizzazione di sistemi di generazione energetica off-shore (200 MW), che combinino tecnologie ad alto potenziale di sviluppo con tecnologie più sperimentali (es. impianti a moto ondoso), in assetti innovativi e integrati da sistemi di accumulo.

A contribuire agli obiettivi energetici green del PNRR saranno anche:

  • il progetto Parco Agrisolare che prevede incentivi all’installazioni di moduli fv in ambito agricolo ma senza consumo del suolo: l’obiettivo è incentivare l’installazione di pannelli solari su una superficie complessiva di 4,3 milioni di mq, con una potenza installata di circa 0,43GW;
  • il progetto Isole verdi che trasformerà 19 territori in laboratori di autosufficienza energetica;

L’idrogeno avrà un ruolo di primo piano, attraverso progetti flagship per l’utilizzo del vettore nei settori industriali hard-to-abate e nei trasporti, e tramite la creazione di “hydrogen valleys”. Per questo al settore sono riservati ben 3,19 miliardi. Le line di investimento comprendono.

Spazio anche all’installazione di stazioni di ricarica (sviluppando circa 40 stazioni di rifornimento, prioritariamente in aree strategiche per i trasporti stradali pesanti) e al rafforzamento della mobilità ciclistica (realizzando570 km di piste ciclabili urbane e 1.250 km di piste ciclabili turistiche). Inoltre, il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza stanzia risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione, e per il rinnovo di parte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa. Per tutte questi voci è previsto un importo complessivo di 8,58 miliardi.

Un’ulteriore linea d’intervento prevede incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici, assieme alla proroga del superbonus 110% al 2023.  Spazio ovviamente anche alle infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile del 15%, e alla riduzione del dissesto idrogeologico.

Leggi qui il testo completo del Piano nazionale Ripresa e Resilienza

Articolo precedenteLa California mette al bando fracking e petrolio
Articolo successivoLa Grecia abbandona il carbone 3 anni in anticipo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!