La FSS pur approvando alcuni aspetti della nuova strategia, mette in guardia su alcune lacune, soprattutto su emissioni ed estrazione di fossili, e lamenta un orizzonte troppo breve
Sette le priorità che la Strategia individua come indispensabili nel medio periodo (che riportiamo integralmente):
1. La promozione dell’Efficienza Energetica, strumento più economico per l’abbattimento delle emissioni, che porta importanti benefici grazie alla riduzione delle importazioni di combustibile e quindi dei nostri costi energetici, e con un settore industriale ad elevato potenziale di crescita.
2. Lo sviluppo dell’Hub del Gas sud-europeo, tramite il quale possiamo diventare il principale ponte per l’ingresso di gas dal Sud verso l’Europa, creando un mercato interno liquido e concorrenziale, con prezzi allineati a quelli degli altri Paesi europei.
3. Lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali possiamo superare gli obiettivi europei di sostenibilità (’20-20-20′) contenendo la spesa in bolletta, con benefici di sostenibilità e sicurezza di approvvigionamento, e di sviluppo di un settore in forte crescita.
4. Il rilancio della produzione nazionale di idrocarburi, tramite cui è possibile raddoppiare l’attuale produzione, con importanti implicazioni in termini di investimenti, occupazione, riduzione della bolletta energetica ed incremento delle entrate fiscali.
5. Lo sviluppo delle infrastrutture e del mercato elettrico, per affrontare le criticità del settore mantenendo e sviluppando un mercato libero e pienamente integrato con quello europeo, in termini sia di infrastrutture che di regolazione e competitivo in termini di prezzi finali.
6. La ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, con la quale accompagnare il settore verso una progressiva ristrutturazione e ammodernamento, raggiungendo gli obiettivi europei e garantendo elevati standard di servizio e competitività per il consumatore.
7. La modernizzazione del sistema di governance, con l’obiettivo di rendere più efficace e più efficienti i nostro processi decisionali.
Tangibili e reali i vantaggi presentati come acquisibili attraverso l’implementazione di queste 7 misure: una fattura energetica più leggera (dai 62 mld attuali a 47 mld), minore dipendenza dall’estero, una riduzione delle emissioni di gas serra del 19% e una riduzione del 24% dei consumi primari. Tutti vantaggi dovuti alle implicazioni che green e white economy (rinnovabili ed efficienza energetica) apporteranno al nostro sistema energetico.
Per la FSS è ottima la proposta di superare gli obiettivi dell’Italia al 2020 su rinnovabili ed efficienza, così come quella di eliminare la produzione elettrica da nucleare, rimandandola a quando si potrà parlare di fusione. Ma oltre alla brevità dell’orizzonte temporale, la Fondazione lamenta anche l’assenza di una valutazione sull’impatto delle emissioni e rimane perplessa sul rilancio dell’estrazione domestica di combustibili fossili.