Bamboo per ricostruire Haiti, AA di Londra e Quisqueya sono al lavoro

    La AA School di Londra, ARUP e la Quisqueya University stanno collaborando al progetto per la ricostruzione postsisma di Haiti con il bamboo

    Bamboo per ricostruire Haiti, AA di Londra e Quisqueya sono al lavoro

     

    (Rinnovabili.it) – La prestigiosa università AA di Londra, la Quisqueya University , la Wynne Farm e ARUP stanno collaborando per il progetto per ricostruire Haiti con il bamboo. Dopo il disastroso terremoto del 2010 il paese è ancora tutto da riedificare, ma uno dei grandi problemi è la mancanza di materiali edili leggeri.

    La deforestazione massiccia che ha interessato Haiti negli anni che hanno preceduto il terremoto oggi rende difficile trovare le materie prime per ricostruire abitazioni, scuole e ospedali.  La superficie dello stato è coperta solamente per l’1,4% da foreste e affidarsi al legno non è più possibile. Perché non ricorrere al bamboo? Secondo i due atenei questa graminacea che cresce con una velocità sorprendente può davvero rappresentare una risorsa per la ricostruzione postsisma.

     

    Bamboo per ricostruire Haiti, AA di Londra e Quisqueya sono al lavoro

     

    Il bamboo come motore per il cambiamento green

    La collaborazione tra gli studenti della AA Haiti Visiting School e quelli dell’ateneo locale, supervisionati dagli ingegneri strutturali di ARUP sta dando vita a strutture in bamboo a prova di terremoto ed uragano. Per evitare che il cemento prenda il sopravvento e che nella fretta di ricostruire si faccia un uso sconsiderato e poco sicuro di questo materiale troppo invasivo, il progetto a base di bamboo vuole dare un’alternativa sostenibile ed a chilometri zero per ricostruire il paese a costi contenuti.

    Lo studio delle potenzialità del bamboo è accompagnato dall’analisi del clima locale con apposite simulazioni fluidodinamiche, dai calcoli strutturali effettuati tramite simulazioni 3D, dallo studio della cultura caraibica e dalle complessità geopolitiche di questo paradiso sconvolto dal terremoto. Questa pianta dalle caratteristiche meccaniche davvero eccezionali non rappresenterà solamente un materiale da costruzione ma diventerà il punto di partenza per un cambiamento nazionale finalizzato alla sostenibilità ed al greenbuilding.

     

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