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Direttiva Case Green IV: conto alla rovescia per gli Stati membri

BPIE mette a disposizione dei decisori politici la sua guida all’attuazione della Direttiva EPBD IV “Case Green”, uno strumento operativo, arricchito da esempi concreti, checklist e indicazioni pratiche per rispettare le scadenze e tradurre gli obblighi normativi in azioni reali

EPBD IV: cosa prevede la Direttiva Case Green e come attuarla

Entro il 29 maggio 2026 gli Stati Membri dovranno recepire la Direttiva Case Green nell’ordinamento nazionale

Entro il 29 maggio 2026 gli Stati Membri saranno chiamati a recepire nel proprio ordinamento nazionale la Direttiva EPBD IV, conosciuta anche come “Case Green”. Un passaggio obbligato indispensabile per traghettare un settore estremamente energivoro ed emissivo come quello delle costruzioni verso la decarbonizzazione. 

Ma trasformare questi obblighi legali in azioni pratiche e misurabili, richiede un progetto concreto e basato su soluzioni fattibili. 

A supporto si questa transizione interviene BPIE Buildings Performance Institute Europe con la Guida “Delivering the EPBD”, un vademecum operativo pensato per sostenere i decisori pubblici a tutti i livelli di governance, nell’attuazione delle misure richieste dalla Direttiva. 

Quattro capitoli, una visione al 2050

Pensata inizialmente per i policymakers, la guida si rivela utile anche per stakeholder industriali, finanziari e sociali, offrendo un percorso d’azione dettagliato e tempestivo. Ogni capitolo affronta una delle quattro leve fondamentali della direttiva, accompagnando i contenuti normativi con 80 raccomandazioni tecniche e 60 casi studio di buone pratiche già attuate in Europa.

  • Strumenti di pianificazione strategica

Al centro ci sono i Piani Nazionali di Ristrutturazione degli Edifici veri e propri strumenti di regia per coordinare gli interventi di decarbonizzazione. Previsti a cadenza quinquennale, i Piani di Ristrutturazione dovranno fissare obiettivi concreti, milestone intermedi (2030, 2035, 2040) e strumenti per misurare la riduzione dei consumi e delle emissioni, tenendo conto delle specificità climatiche e socio-economiche di ogni Stato. 

  • Politiche di ristrutturazione per edifici esistenti

Il focus è sugli standard minimi di prestazione energetica (MEPS) per gli edifici non residenziali e sulle traiettorie di rinnovamento del parco edilizio residenziale, con priorità per gli immobili a prestazione più bassa. Il 55% della riduzione dovrà infatti riguardare il 43% degli edifici residenziali peggiori.

  • Nuovi standard per le nuove costruzioni

Dal 2030, tutti i nuovi edifici dovranno rispettare i requisiti del modello ZEB (Zero Emission Building), basato su una prestazione energetica molto elevata, assenza di emissioni da fonti fossili e minima impronta carbonica lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio. A partire dal 2028, questi standard saranno obbligatori per gli edifici pubblici.

  • Un quadro di supporto informativo, tecnico e finanziario

La guida dedica ampio spazio agli strumenti pratici come gli APE riformati, passaporti di ristrutturazione, sportelli unici (one-stop shop) per l’assistenza tecnica e amministrativa e meccanismi finanziari dedicati, con particolare attenzione all’accesso da parte delle famiglie vulnerabili e dei soggetti in condizione di povertà energetica.

Giustizia sociale: un pilastro della transizione

Il supporto pratico fornito da BPIE focalizza inoltre l’attenzione sulla componente sociale che potrebbe avere l’attuazione della Direttiva EPBD IV.

Non si tratta solo di ridurre consumi ed emissioni. L’obiettivo è garantire un’azione equa, capace di migliorare il benessere abitativo, combattere la povertà energetica (che colpisce oltre il 9% della popolazione UE) e favorire la resilienza climatica dei territori. 

La direttiva prevede che le misure più stringenti siano accompagnate da un sistema di supporto inclusivo, che tuteli le famiglie vulnerabili e faciliti l’accesso alle informazioni, agli incentivi economici e ai servizi tecnici. In questo senso, la guida BPIE invita gli Stati membri ad adottare un approccio completo, integrando i piani edilizi con quelli energetici, climatici e sociali. 

Una tabella di marcia condivisa per edifici decarbonizzati

La transizione verso edifici a emissioni zero non è solo un obiettivo ambientale, ma anche un volano economico e occupazionale. Secondo BPIE, ogni milione di euro investito in ristrutturazioni energetiche può generare fino a 18 nuovi posti di lavoro, con picchi di 42 in alcuni PaesI. Migliorare l’efficienza degli edifici significa anche ridurre la spesa pubblica in sanità, aumentare la produttività e sostenere l’innovazione nel settore delle costruzioni.

In definitiva, la guida “Delivering the EPBD” rappresenta un invito all’azione, un’agenda operativa per mettere in pratica la direttiva EPBD IV trasformando gli edifici europei in spazi più sani, più efficienti e accessibili a tutti.

Scarica la guida “Delivering the BPIE

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.