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Il DL Omnibus conferma la proroga al Superbonus 110% nei crateri sismici

I territori colpiti dal sisma del Centro Italia nei crateri di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria potranno beneficiare della proroga al Superbonus 110 per tutto il 2026 n

Proroga Superbonus 110: via libera per tutto il 2026 dal Dl Omnibus
Immagine creata con IA

Il Consiglio dei Ministri del 20 giugno ha approvato le disposizioni contenute nel Decreto Omnibus confermando anche la proroga al Superbonus 110% per tutto il 2026

La maxi agevolazione resterà valida con possibilità di cessione del credito e sconto in fattura per le aree terremotate del Centro Italia, rimanendo però all’interno di un tetto massimo di copertura pari a 100 milioni di euro.

Il provvedimento prevede inoltre il rinnovo per il 2025 delle esenzioni fiscali legate alla Zona Franca Urbana delle stesse aree colpite dal sisma. 

Per chi è valida la proroga al Superbonus 2026

La proroga al Superbonus 110% per tutto il 2026 è confermata solo per la ricostruzione privata di immobili danneggiati dal Sisma a partire dal 24 agosto 2016 e comunque nei Comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Così come avviene nell’attuale formulazione della detrazione, anche fruendo del Superbonus nel 2026 sarà possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito, in  deroga ai Decreti Blocca cessioni.

Attenzione a verificare il nesso di causalità diretta

Dato che il DL Omnibus prevede una proroga al Superbonus 110 per la ricostruzione privata post-sisma, per accedere all’incentivo, sarà indispensabile certificare la correlazione tra i danni agli immobili e l’evento sismico. Il nesso di causalità diretta andrà provato tramite scheda Aedes o documentazione equivalente che attesti la misurare l’impatto di un sisma e sull’agibilità di un edificio.

Come già sottolineato, la proroga si accompagna ad un tetto massimo di spesa pari a 100 milioni di euro, risorse già allocate ma non ancora utilizzate per le deroghe alla cessione del credito nelle zone colpite.

Si tratta, di fatto, dell’ultima estensione significativa della maxi-agevolazione, destinata ad esaurirsi definitivamente nel resto del Paese con la fine del 2025.

Attualmente il Superbonus è valido nella misura del 65%, con aliquota maggiorata al 110% solo per le zone colpite da eventi sismici verificatisi a partire da aprile 2009 e dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza per le spese sostenute fino alla fine del 2025.

Superbonus Rafforzato nelle aree terremotate

Nel quadro normativo che disciplina gli interventi di ricostruzione privata nei territori colpiti da eventi sismici, è bene ricordare che esistono due soluzioni parallele per l’agevolazione delle spese sostenute: il contributo previsto per la ricostruzione ed il Superbonus 110.

Il Bonus fiscale rimane accessibile anche quando l’intervento beneficia del contributo pubblico per la ricostruzione, ma in questo caso saranno agevolabili solo le spese che eccedono quanto coperto dal contributo statale. Nel caso in cui si decida invece di rinunciare al contributo per la ricostruzione, si potrà accedere al cosiddetto Superbonus Rafforzato con una maggiorazione sul limite di spesa.

In estrema sintesi, i due percorsi alternativi per il contribuente sono:

  1. Rinuncia volontaria al contributo pubblico
    In questo scenario, il beneficiario sceglie di non accedere al contributo per la ricostruzione, potendo così usufruire esclusivamente del Superbonus “rafforzato”, che prevede una maggiorazione del 50% sui limiti di spesa ordinari. Questa opzione consente un incentivo più ampio, ma implica l’intero onere finanziario a carico del privato.
  2. Combinazione delle due misure
    Se invece si decide di mantenere sia il contributo per la ricostruzione che il Super Bonus, sarà necessario seguire le procedure previste per entrambe le agevolazioni. Tuttavia, per semplificare l’iter autorizzativo, sarà sufficiente presentare un unico titolo edilizio (SCIA, un Permesso di Costruire o un Titolo Unico).

Qui la nota stampa del Consiglio dei Ministri del 20 giugno 2025.

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