l progettista Carlo Ratti è l'autore di Aqua Praça, una piazza galleggiante che dimostra le potenzialità dell’architettura resiliente al clima e che rappresenterà l’Italia alla COP30 in Brasile

Una piazza galleggiante che sfrutta il principio di Archimede per adattarsi all’innalzamento dei mari, reinventando completamente il concetto di Architettura resiliente al clima. E’ “Aqua Praça” il progetto siglato da CRA-Carlo Ratti Associati e che rappresenterà l’Italia alla prossima COP30 a Belém, in Brasile.
Un luogo di ricerca, ma anche una infrastruttura che sottolinea la necessità di porre maggiore attenzione all’impatto che il cambiamento climatico potrebbe avere sul nostro modo di vivere.
Accanto al team di CRA-Carlo Ratti Associati hanno preso parte al protetto anche Höweler + Yoon, il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, il ministero dell’Ambiente, Bloomberg Philanthropies, la Cornell University College of Architecture, Art, and Planning, CIHEAM Bari, il programma Connect4Climate del Gruppo della Banca Mondiale e il ministero degli Esteri del Brasile.
La simbiosi perfetta tra tecnologia e natura
In attesa di essere installata lungo le coste brasiliane, la piazza galleggiante è attualmente in costruzione nel Nord-Est italiano, a cura di Cimolai, azienda leader nel settore delle costruzioni in acciaio avanzato, e verrà presentata in anteprima alla Biennale di Venezia a settembre.
Il principio alla base di Aqua Praça unisce natura e tecnologia: i 400 metri quadrati della struttura galleggiano sfruttando il principio di Archimede e possono trattenere o rilasciare acqua in base al numero di visitatori e alle condizioni ambientali, grazie a una rete di sensori disposti sulla superficie. Il risultato è una piattaforma che si fonde visivamente con il mare, offrendo prospettive sempre diverse a chi la attraversa.
Tra passerelle e volumi fuori acqua, questa architettura resiliente al clima esplorerà una nuova simbiosi tra costruito e ambiente, sfruttando l’intelligenza naturale e le tecnologie reattive.
“Nel 1979, Aldo Rossi lanciò il Teatro del Mondo alla prima Biennale Architettura, sostenendo che l’architettura potesse dialogare con il passato. Oggi, AquaPraça dimostra come l’architettura possa dialogare con il futuro, rispondendo al clima e interagendo con la natura, anziché opporvisi”, afferma Carlo Ratti, professore al MIT e al Politecnico di Milano, co-fondatore del CRA e curatore della Biennale Architettura 2025.
Da Venezia al Brasile
Dopo il suo debutto alla Biennale Architettura 2025, la piattaforma intraprenderà un viaggio transatlantico fino in Brasile, dove diventerà parte integrante del Padiglione Italia alla COP30.
Al termine della Conferenza, Aqua Praça resterà in Brasile come spazio permanente destinato a ospitare mostre, conferenze e workshop, diventando un’eredità tangibile dell’impegno italiano verso un’architettura attenta e reattiva ai cambiamenti climatici.
“Il concetto di un forum galleggiante è davvero innovativo e si allinea perfettamente con la nostra visione per la COP30”, afferma André Corrêa do Lago, Presidente della COP30. “Portare questa struttura in Brasile creerebbe una presenza suggestiva e simbolica alla conferenza, sottolineando il nostro impegno per la sostenibilità. Inoltre, potrebbe rappresentare un’eredità duratura dei nostri sforzi congiunti e un promemoria costante dell’importanza della sostenibilità”.