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Decarbonizzazione l’hard to abate, dal GSE le prime linee guida per vetro e siderurgia

Il GSE pubblica le prime Linee guida per la decarbonizzazione dei settori hard to abate vetro e siderurgia.

Decarbonizzazione settori hard to abate.
Decarbonizzazione settori hard to abate – fonte pixabay

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato le prime linee guida per la decarbonizzazione dei settori hard to abate, dedicate ai comparti vetro e siderurgia. I due documenti definiscono strategie e strumenti per ridurre le emissioni nei processi industriali a più alta intensità energetica.

Le imprese potranno contare su indicazioni pratiche per accedere agli incentivi nazionali, investire in energie rinnovabili, produrre biometano, migliorare l’autoconsumo e sviluppare modelli di economia circolare.
L’obiettivo del GSE è sostenere la competitività industriale e accompagnare le aziende in un percorso di transizione energetica coerente con il Decreto Legislativo 199/2021 e il Regolamento (UE) 2023/955.

Decarbonizzazione settori hard to abate: il metodo del GSE

Le linee guida GSE offrono una mappa chiara per ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza. Si rivolgono ai comparti più esposti ai costi energetici e con difficoltà di elettrificazione diretta.
Le imprese possono individuare soluzioni tecniche e strumenti economici per pianificare investimenti mirati. Ogni documento illustra azioni prioritarie, tecnologie disponibili e percorsi di autoproduzione energetica.
Come ha spiegato l’Amministratore Delegato Vinicio Mosè Vigilante, “il GSE intende fornire elementi strategici per migliorare l’efficienza, rimuovere le barriere agli investimenti e garantire sicurezza nell’approvvigionamento energetico”.
I testi nascono da un lavoro di co-progettazione con associazioni di categoria e da sopralluoghi negli stabilimenti industriali. Il Gestore ha raccolto dati, criticità e buone pratiche direttamente dalle imprese.

Decarbonizzazione della siderurgia: obiettivo acciaio verde al 2030

La siderurgia è tra i principali settori hard to abate. L’uso di carbone e gas nei forni rende complesso ridurre la CO₂.
Le linee guida GSE per la siderurgia propongono un percorso in più fasi. Si parte dal miglioramento dell’efficienza energetica dei forni elettrici e dall’uso del calore di scarto. Segue l’integrazione di idrogeno rinnovabile e biometano per alimentare i processi ad alta temperatura. L’obiettivo è raggiungere la produzione di acciaio verde entro il 2030, sostituendo gradualmente i combustibili fossili.

Il documento descrive anche i benefici economici derivanti da configurazioni di autoconsumo e da comunità energetiche industriali, che permettono di produrre energia pulita in loco. Tra le azioni prioritarie: installazione di pompe di calore industriali, recupero di scorie e sfruttamento dei flussi termici residui. Tutti interventi che riducono costi e aumentano la competitività.

Decarbonizzazione del vetro: tecnologie per forni e riciclo

Il settore del vetro rappresenta una delle sfide centrali nella decarbonizzazione dei settori hard to abate. L’energia incide fino al 30% sui costi di produzione.
Le linee guida GSE per il vetro suggeriscono soluzioni tecniche per ridurre consumi ed emissioni. Tra queste, la sostituzione parziale dei combustibili fossili con biometano e idrogeno verde.
Il documento analizza anche l’impiego di forni ibridi elettrici e di sistemi di recupero termico per riutilizzare il calore dei fumi.
Ampia attenzione è dedicata al riciclo del rottame di vetro, che consente di abbattere il consumo di materie prime e di energia fino al 25%.
Le linee guida includono schede pratiche per la diagnosi energetica, esempi di calcolo e criteri per accedere ai principali incentivi GSE.
Sono inoltre promosse le comunità energetiche del vetro, che permettono di condividere la produzione da fonti rinnovabili tra più siti produttivi.

Strumenti, incentivi e assistenza per la decarbonizzazione dei settori hard to abate

Il GSE affianca le imprese anche nella fase operativa. Fornisce un supporto tecnico personalizzato per la progettazione e la candidatura agli incentivi. Tra gli strumenti disponibili ci sono simulatori economici, schede tecnologiche e guide per valutare la redditività degli investimenti. Le imprese possono accedere a meccanismi di sostegno per l’autoconsumo collettivo, la produzione da rinnovabili, la riqualificazione energetica e il recupero di calore di processo. Nei prossimi giorni il Gestore pubblicherà anche le linee guida per i settori carta e cemento, completando il primo ciclo di attività. Il progetto coprirà gradualmente anche altri comparti, con l’obiettivo di fornire un quadro organico per la transizione energetica dell’industria italiana.

GSE, un partner pubblico per l’industria low carbon

Le linee guida GSE per la decarbonizzazione dei settori hard to abate rappresentano uno strumento strategico per le imprese italiane. Consentono di pianificare investimenti, ridurre le emissioni e migliorare l’efficienza senza compromettere la produttività. Il GSE conferma il proprio ruolo di partner pubblico di riferimento nella transizione energetica. Mette a sistema incentivi, competenze tecniche e strumenti di innovazione per sostenere la competitività industriale. L’obiettivo è costruire un’industria low carbon, capace di coniugare sostenibilità ambientale e sviluppo economico.

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About Author / Alessandro Petrone

Giornalista da oltre 20 anni, nel corso della sua carriera si è occupato di politica, economia, attualità e costume. È stato Caporedattore e Direttore Responsabile per una Casa Editrice che pubblica magazine generalisti in Italia, Germania, USA e Cina. Ha scritto e collaborato con aziende e media che si occupano di automotive, con particolare attenzione ai temi della mobilità sostenibile. Si è avvicinato al mondo dell’energia lavorando come ufficio stampa per multinazionali del settore. Da allora, si occupa assiduamente di temi legati alla transizione energetica, soprattutto nel settore automotive, e alle energie rinnovabili, scrivendo per La Repubblica, AdnKronos, 9 Colonne, The Post International. È altresì appassionato di tecnologia, informatica, fotografia e cucina con un passato da attivista LGBTQIA+.