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UE: addio all’energia della Russia – la roadmap definitiva

La Commissione europea pubblica la Roadmap REPowerEU. Obiettivo? Bloccare l'import di gas russo entro la fine del 2027, il petrolio della flotta ombra e, gradualmente, anche l'uranio di Mosca

Addio all'energia della Russia, l'Ue presenta la roadmap definitiva
Presentata la roadmap definitiva per dire stop all’energia della Russia. Foto di Valentine Zeler. Crediti: European Union, 2025

Nove azioni per dire addio all’energia della Russia in Europa

“È giunto il momento per l’Europa di interrompere completamente i legami energetici con un fornitore inaffidabile”. Con queste parole Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha annunciato stamane la Roadmap REPowerEU, tabella di marcia per abbandonare definitivamente l’energia della Russia. Sia quella fossile, che quella nucleare.

Una strategia coordinata e graduale con cui mettere definitivamente un punto alla dipendenza da Mosca. Perché, nonostante i grandi sforzi messi in campo dal 2022 ad oggi, esiste ancora un netto legame energetico tra le due potenze. Connessione che nel 2024 è andata persino “rafforzandosi” con una ripresa delle importazioni di gas russo. Con la diretta conseguenza di nuove minacce alla sicurezza energetica.

Ecco perché oggi l’UE è desiderosa più che mai di interrompere tutti i flussi, sia quelli forniti alla luce del sole che quelli “nascosti”, limitando al contempo qualsiasi impatto su prezzi e mercati.

Quanto l’UE dipende ancora dall’energia russa?

Dall’inizio della guerra in Ucraina, il Blocco ha ridotto significativamente le importazioni di gas e petrolio dalla Russia. Attraverso una strategia coordinata di diversificazione delle fonti e riduzione dei consumi, l’import di gas naturale (via gasdotto) e di gas naturale liquefatto (via nave) russi sono passati dal 45% delle importazioni totali nel 2021 al 19% del 2024. In termini volumetrici, da 150 miliardi di metri cubi a 52 miliardi di metri cubi di gas importato. Le proiezioni indicano un ulteriore calo al 13% nel 2025, con la fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina.

Grazie alle sanzioni UE, sono state ridotte anche le importazioni di petrolio russo, passate dal 27% del totale a inizio 2022 al 3% di oggi, per un totale di oltre 13 milioni di tonnellate di petrolio greggio nel 2024. Inoltre, le misure sanzionatorie hanno anche bloccato completamente le importazioni di carbone russo. Si è cercato anche di diversificare le fonti di uranio, ma oggi più di 2800 tonnellate arrivano ancora dalla Russia in forma arricchita o come combustibile.

Le misure anti energia della Russia

La Roadmap REPowerEU definisce nove azioni nel complesso per un’eliminazione graduale ma definitiva delle forniture energetiche russe. Azioni a cui seguiranno a breve proposte legislative dedicate.

Per quanto riguarda il gas, nuove norme aumenteranno la trasparenza sui mercati energetici garantendo la tracciabilità del carburante russo; e introdurranno un divieto entro la fine del 2025 su tutte le importazioni di gas della Russia nell’ambito di nuovi contratti e contratti spot esistenti. “Questa misura – scrive la Commissione europea – garantirà che già entro la fine di quest’anno l’UE riduca di un terzo le rimanenti forniture di gas russo”. I flussi rimanenti cesseranno definitivamente entro la fine del 2027.

Per quanto riguarda il nucleare, le proposte di Bruxelles includeranno misure sulle importazioni di uranio arricchito e restrizioni sui nuovi contratti di fornitura cofirmati dall’Agenzia di approvvigionamento dell’Euratom (ESA) per uranio, uranio arricchito e altri materiali nucleari provenienti dalla Russia. È inoltre prevista la realizzazione di una “Valle dei radioisotopi” (European Radioisotopes Valley Initiative). Di cosa si tratterà? Di una iniziativa industriale per garantire l’approvvigionamento di radioisotopi medicali e incrementare la produzione nazionale.

Sul fronte del petrolio, la tabella di marcia definisce nuove azioni per contrastare la cosiddetta flotta ombra attraverso la quale la Russia elude le sanzioni e il tetto massimo internazionale sul prezzo del greggio. La Commissione europea intensificherà i suoi sforzi diplomatici e la cooperazione con l’Organizzazione marittima internazionale e inizierà a lavorare sulle missioni marittime nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune dell’UE.

Indipendenza energetica ed esigenze nazionali

Gli Stati membri dovranno predisporre piani nazionali per l’abbandono graduale a livello UE dell’energia della Russia entro scadenze specifiche. “Tali piani consentiranno di tenere conto delle specificità nazionali e delle esigenze di diversificazione di ciascuno Stato membro, in modo che l’eliminazione graduale avvenga in modo coordinato e ben gestito”.

“Oggi l’UE mostra forza e risolutezza”, ha sottolineato Dan Jørgensen, commissario per l’energia e l’edilizia abitativa. “Il messaggio alla Russia è chiaro: ‘Non ricatterete più i nostri Stati membri. Non ricatterete più gli euro nelle vostre casse. Il vostro gas sarà vietato. La vostra flotta ombra sarà fermata’. Lo facciamo per preservare la nostra sicurezza. Ma è anche un passo importante verso l’indipendenza energetica. Produrre la nostra energia pulita e a prezzi accessibili invece di importare costosi combustibili fossili”.

Scarica QUI la tabella di marcia

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