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Emissioni della Cina da record. Ma il picco potrebbe già essere nel 2023

Fine della politica Covid zero e siccità i due driver principali. Ma l’espansione di eolico e fotovoltaico ha raggiunto una scala tale che, nei prossimi anni, dovrebbe essere in grado di compensare tutti gli aumenti della domanda di elettricità: significa che il picco emissivo potrebbe avvenire già quest’anno

Emissioni della Cina: record nel 1° trimestre ‘23, + 4%
Foto di Road Trip with Raj su Unsplash

Tra gennaio e marzo, le emissioni della Cina sono cresciute del 4%, oltre quota 3 GtCO2eq

(Rinnovabili.it) – Nei primi 3 mesi del 2023, le emissioni della Cina sono cresciute del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un balzo da record, che ha fatto registrare livelli di gas serra inediti per il primo trimestre e ha sfondato il tetto dei 3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (GtCO2eq).

Le cause dietro l’aumento delle emissioni della Cina sono soprattutto la crescita della domanda di combustibili fossili. Il consumo di petrolio è salito del 5,5%, quello di carbone del 3,6% e quello di gas dell’1,4%. Anche altri settori ad alto tenore emissivo hanno un deciso segno più, a partire dal cemento (+4,1%).

Le cause dell’aumento dei gas serra

“Le ragioni di questi aumenti sono molteplici, tra cui la ripresa dell’economia dopo la fine della politica cinese “Covid zero”, gli stimoli finanziari del governo per la produzione e la costruzione di infrastrutture, nonché il crollo della produzione di energia idroelettrica dovuto alle scarse precipitazioni”, spiegano Lauri Myllyvirta e Qi Qin, analisti del Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA), su Carbon Brief.

È proprio la siccità che affligge parte della Cina ad aver innescato l’aumento della generazione elettrica da carbone, che nel primo trimestre 2023 ha registrato un +2%. Con livelli idrici nella norma, calcolano gli analisti, la quota emissiva del carbone avrebbe avuto il segno meno, anche se in modo marginale. E avrebbe rosicchiato ben 0,6 punti percentuali alla crescita delle emissioni della Cina. Si tratta quindi di un ricorso al carbone dovuto non all’aumento della domanda di elettricità ma al bisogno di soddisfare la domanda nelle ore di picco.

La maggior parte dell’incremento dei gas serra, ad ogni modo, dipende dal rimbalzo dopo la fine della politica Covid zero, che per tre anni ha bloccato il paese in una lunghissima serie di lockdown a macchia di leopardo anche in presenza di un numero bassissimo di contagi.

“La crescita della domanda di elettricità è stata trainata dall’industria, il cui consumo è aumentato del 4,4% e ha rappresentato il 78% dell’aumento complessivo”, scrive il CREA. “Con la fine della politica dello zero Covid, è aumentata anche la domanda di elettricità da parte del settore dei servizi, in quanto le persone trascorrono più tempo negli uffici e negli spazi pubblici e commerciali. Allo stesso tempo, la domanda di energia elettrica da parte delle famiglie è diminuita, poiché le persone hanno trascorso meno tempo a casa”.

Il 2023 segnerà il picco delle emissioni della Cina?

Cosa ci dicono questi dati sulle emissioni della Cina a fine 2023? Secondo il CREA, la traiettoria sta portando quest’anno verso il record assoluto, probabilmente a pari merito con il 2021. Ma c’è una buona notizia: ci sono le condizioni perché il 2023 sia l’anno di picco emissivo per Pechino.

L’espansione delle installazioni eoliche e solari sta raggiungendo una scala tale da coprire i tassi di crescita medi di lungo periodo della domanda di energia elettrica, portando a un picco di emissioni nel settore energetico dopo la ripresa di quest’anno”, continua il CREA. “Dopo il 2023, una continua e rapida espansione dell’energia a basse emissioni di carbonio potrebbe consentire alle emissioni di raggiungere il picco e di entrare in un declino strutturale, una volta che la ripresa post-Covid si sarà esaurita”.