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Omoda & Jaecoo festeggia il 1° anno in Italia accelerando sulla sostenibilità

Rinnovabili ha intervistato Francesco Cremonesi, Marketing and Branding Coordinator di Omoda & Jaecoo Italia che ci ha dato una notizia in esclusiva "molto sostenibile"

Fonte Immagine Omoda Jaecoo

È passato solo un anno da quando i marchi automobilistici Omoda & Jaecoo, sotto l’egida del colosso cinese Chery, hanno fatto il loro ingresso nel mercato italiano. Con un’offerta che punta ad un mix di elettrico, ibrido plug-in e benzina e un posizionamento mirato, il brand con due anime ha saputo ritagliarsi uno spazio crescente nel panorama automotive nazionale.

Nonostante la competizione crescente tra brand asiatici, in particolare cinesi, questo marchio spegne la sua prima candelina in Italia. E lo fa con un “regalo” importante per il nostro paese: la pulizia dei mari di tre note località. E’ Francesco Cremonesi, Marketing and Branding Coordinator di Omoda & Jaecoo, in questa intervista ad affidare a Rinnovabili la notizia.

Cremonesi, a luglio Omoda & Jaecoo festeggia un anno sul mercato italiano. Che bilancio traccia?

Possiamo dirci molto soddisfatti. In meno di un anno abbiamo raggiunto un ritmo stabile di 1.000 immatricolazioni al mese. Se consideriamo che altri brand dell’Estremo Oriente hanno impiegato anni per arrivare a questi volumi, noi ci abbiamo messo mesi. Questo ci motiva e ci conferma che la strada è giusta.

Qual è stato il principale ostacolo da affrontare nel posizionamento di un brand cinese in Italia?

Il pregiudizio sulla qualità, soprattutto in termini di affidabilità, ricambi e assistenza. Spesso i consumatori italiani sono diffidenti e lo capisco: ci sono stati casi, anche documentati online, di ritardi nei pezzi di ricambio e di reti post-vendita poco strutturate da parte di altri marchi. Noi di Omoda & Jaecoo abbiamo scelto di fare il contrario: prima abbiamo costruito la rete, poi abbiamo lanciato le vendite. Abbiamo aperto un magazzino alle porte di Milano, dove è disponibile il 98% dei pezzi di ricambio per le auto in commercio. I tempi di consegna alle officine sono di 24 ore sul continente e 48 ore sulle isole. Inoltre ogni punto vendita ha anche un punto di assistenza: oggi sono oltre 60, con l’obiettivo di arrivare a 100 entro la fine del 2025. Non contenti di tutto ciò abbiamo aggiunto anche l’assistenza stradale 24 ore su 24, le garanzie di 8 anni o 160.000 per il comparto elettrico. E infine addirittura un sistema integrato di call center automatico nel caso di vettura a batteria laddove ci fosse un’anomalia sulla singola cella di alimentazione.

Parliamo di motorizzazioni. In quale direzione si sta muovendo il gruppo?

Il nostro gruppo non ha pregiudizi da nessun punto di vista, ma crediamo nella neutralità tecnologica. Offriamo benzina, elettrico, e soprattutto Super Hybrid, il cuore pulsante della nostra gamma. Il nostro sistema è un’evoluzione del classico plug-in: grazie a una combinazione intelligente tra motore termico e due elettrici, ottimizziamo l’efficienza sia in urbano che su lunga percorrenza. Arriveranno entro la fine dell’anno, sistemi tradizionali di ibrido in parallelo e poi anche l’offerta elettrica. Chiaro è che in un sistema complesso come quello europeo ed italiano, in questo momento la nostra scommessa maggiore è sul sistema super hybrid, che è sicuramente interessante sia da un punto di vista di sostenibilità che di esercizio, perché a parità di costo con un’auto ibrida qualsiasi si garantiscono percorrenze importantissime.

Un esempio?

JQ7 è la prima vettura con questa tecnologia sul nostro mercato. Un SUV da 4,5 metri per 347 cavalli di potenza, con più di 1.300 km di autonomia con batteria e serbatoio pieno. Il motore termico da 1.5 turbo funge anche da generatore per il pacco batteria.

La tecnologia Super Hybrid sembra essere la vostra arma segreta.

Esattamente. I numeri lo confermano. È una tecnologia già presente in Cina, ma che qui mancava. Coniuga prestazioni, autonomia, sostenibilità e costi contenuti.

Omoda 9 supera i 1.100 km, ecco com’è possibile raggiungere questa autonomia?

Il sistema si basa sostanzialmente su un motore termico standard che è un 1.500 cc turbo benzina, in cui il motore fa sia da trazione, che da generatore di corrente. Questo sistema è abbastanza complesso da un punto di vista ingegneristico, ma sta in piedi perché la vettura è in grado di gestire i flussi di energia ottimizzando il consumo di carburante ed energia in funzione della potenza richiesta. La vettura marcerà per l’80% della sua vita in elettrico, ma ha il motore termico acceso che nel frattempo sta rigenerando la batteria, che però può essere ricaricata anche con corrente continua fino a 40 kWh.

Chi sono i vostri competitor oggi?

Domanda difficile. Sul mercato europeo ancora non posso ancora rispondere perché abbiamo iniziato con la Spagna, poi Italia e Polonia, ma UK, Francia e Germania arriveranno quest’anno. A livello nazionale, ogni car maker cinese sul mercato ha le sue specificità indipendenti. Potrei dire i brand coreani che hanno una riconoscibilità e livelli qualitativi assolutamente eccellenti, ma io non vorrei cadere nel tranello di descrivere un marchio cinese con il concetto, value for money. Diciamo che in questo momento stiamo vivendo una fase in cui stiamo cercando di posizionare il nostro brand Omoda & Jaecoo e dargli riconoscibilità e associarlo a un determinato mondo di valori.

Qual è la risposta di chi sta sul territorio, cioè i concessionari, alla proposta Omoda Jaecoo?

Non mi aspettavo una risposta così positiva. C’è grande entusiasmo in rete, probabilmente stiamo andando a colmare una fetta di mercato. Abbiamo imprenditori locali ad altissima credibilità, con una storicità incredibile, che sono fieri anche di brand molto importanti sul mercato automobilistico locale, che ci stanno supportando e credono nella sfida. Sono convinto che la cura del rapporto tra casa madre e concessionario sia alla base del successo, soprattutto quando devi approcciare un brand nuovissimo, se non ci fosse stata una grandissima sinergia con i nostri concessionari, probabilmente questi numeri in così poco tempo non li avremmo fatti.

Cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi?

Molte novità. A giugno il lancio di Omoda 9 Super Hybrid, una vettura assolutamente importante sia per dimensioni, che come brand ambassador. Verso la fase finale dell’anno, ci sarà l’arrivo della JQ5 in tre motorizzazioni, full hybrid, elettrica e benzina, poi arriverà Omoda 7 tra fine anno e inizio 2026, la sorella gemella di JQ7, ma in salsa Omoda, quindi con un design diverso, che guarda ad un consumatore più fresco. Sempre verso la fine dell’anno, arriverà anche JQ8, un SUV di dimensioni e potenze molto importanti. Invece per il 2026 grande attesa per la prima piccola di casa, Omoda 3, un crossover a cavallo tra segmento B e un C ridotto.

Il vostro gruppo, che tipo di politica sta attuando nei confronti delle tematiche ESG?

Sul campo della sostenibilità il gruppo è molto attivo, sia nei confronti dell’ambiente che dell’approvvigionamento energetico, che avviene tramite pannelli solari, che come sa, sono il fiore all’occhiello della produzione cinese, da un punto di vista energetico.

Invece in Italia abbiamo aderito alla campagna Water Alliance Defense, per la pulizia dei mari, una notizia in anteprima che posso dare a Rinnovabili. Parteciperemo attivamente come finanziatori e come sponsor di questa attività sui litorali italiani, scegliendo tre località iconiche, Genova, Rimini e Palermo, per avere una continuità territoriale in cui patrocineremo la pulizia delle acque, delle coste, delle microplastiche.

Ci tengo molto, perché spesso si pensa ai grandi gruppi che arrivano dall’Oriente come poco sensibili a questi temi, invece devo dire che il gruppo ha veramente molta attenzione a livello globale. C’è anche una partnership importante con l’UNICEF per lo sviluppo di progetti di educazione dei minori in aree sensibili del mondo.

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About Author / Paolo Travisi

Ancora prima che giornalista, curioso per natura. Ha iniziato a scrivere per mestiere nel 2004, dapprima in tv, poi su giornali nazionali e web. Appassionato di scienza e tecnologia (ma non solo), ama scoprire nuovi argomenti di cui poter scrivere ed imparare. In questa avventura per Rinnovabili si occupa in particolare di economia circolare e mobilità sostenibile, e realizza i contenuti video per i social.