Rinnovabili ha intervistato Raffaele Fusilli, Amministratore Delegato di Renault Italia che ha sottolineato i successi di un anno importante, il 2024, e le sfide da vincere su un mercato complesso

E’ un ottimo momento per il brand francese dell’auto, Renault, che in Italia continua a crescere. E successi e riconoscimenti non mancano. Per ben due anni consecutivi, Car of the year. Nel 2024 con Scenic e quest’anno con l’iconica R5. Abbiamo parlato di questa fase complessa del settore globale dell’automotive nell’intervista con Raffaele Fusilli, Amministratore Delegato di Renault Italia dal 2021.
Gli ultimi dati sottolineano una fase positiva per Renault, nonostante la situazione dei brand europei non sia così felice. I consumatori vi stanno premiando, come interpreta questo momento?
Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto nel 2024 che è stato di fatto il migliore degli ultimi 35 anni per il nostro Gruppo in Italia. Abbiamo registrato un importante aumento delle vendite, del 10% rispetto al 2023, ed una quota di mercato dell’11,6%. Grazie a tre Marche forti, complementari tra loro e creatrici di valore, quali Renault, Dacia e Alpine, e grazie al prezioso contributo della nostra Rete di Investor, ci siamo confermati, così, al 3° posto nella classifica costruttori automobilistici in Italia. Per quanto riguarda la Marca Renault, siamo cresciuti in termini di volumi, del 6,8%, registrando il 5,9% di quota di mercato, diventando così il quarto brand automotive nel nostro Paese.
Da una parte il piano strategico Renaulution, dall’altra una strada importante sull’elettrificazione. Renault continua a crescere nel mercato italiano?
Nell’ambito del piano strategico “Renaulution”, abbiamo proseguito con successo in Italia la strategia avviata ormai all’inizio del 2021, con una politica commerciale orientata alla creazione del valore, puntando quindi ad una forte progressione delle vendite nei canali più redditizi. Infatti, sono cresciute del 6% le vendite a clienti privati nel 2024, e abbiamo raggiunto una quota del 6,7% in questo canale. Questo risultato ci ha consentito di posizionarci al 4° posto nel ranking a privati, ed è il frutto del successo dei lanci nell’anno appena trascorso: Captur, che insieme a Clio ha consolidato la storia di successo della Marca nel segmento B, e poi Symbioz, Espace, Rafale e Scenic E-Tech che ci hanno consentito di accelerare la riconquista dei segmenti C-D.
Durante tutto il 2024 abbiamo poi portato avanti con efficacia e determinazione la nostra offensiva in termini di elettrificazione, attraverso scelte tecnologiche che stanno portando i loro frutti ed intensificando, così, il nostro impegno nella transizione energetica. Abbiamo conquistato infatti, nel 2024, il 2° posto nei veicoli elettrificati, grazie al successo delle nostre motorizzazioni ibride E-tech sempre più richieste dai clienti.
Renault ha sviluppato diversi modelli di auto E-Tech. Il mercato italiano sta chiedendo più auto elettriche ed ibride?
In Italia è cresciuta la domanda di elettrificazione, sia ibrida che 100% elettrica. Per quanto riguarda la Marca Renault, con il nostro ricco piano prodotto e la strategia che giustamente citava, “a due gambe”, -che significa gamma 100% elettrica da una parte, e gamma ibrida dall’altra, per una transizione energetica più graduale – abbiamo conquistato il 2° posto nei veicoli elettrificati, con un volume di autovetture elettrificate pari al 30% delle immatricolazioni della Marca, e questo proprio grazie al successo delle motorizzazioni ibride sempre più richieste dai clienti.
Ricordo che i nostri motori E-tech sono i più efficienti sul mercato, garanti di un ottimo rapporto consumi/emissioni/prestazioni.
Riassumendo, posso dire che il 2024 è stato un anno fondamentale per noi di Renault: abbiamo dato il via ad una vera e propria rivoluzione con il debutto di Scenic E-Tech Electric, premiata “Car of the Year 2024”, e l’iconica Renault 5 E-Tech Electric, eletta Car of the Year 2025, che è stata senza dubbio la protagonista del lancio del 2024.
Una scommessa importante quella della R5 e l’ormai prossima al debutto, R4. La prima da pochi mesi sul mercato, la seconda sta per arrivare. Che obiettivi vi siete posti?
L’offerta elettrica della Marca Renault sarà completata, quest’anno, da Renault 4 E-Tech Electric che, con R5 e Twingo E- Tech Electric che proporremo nel 2026, ad un prezzo inferiore a 20mila euro, rappresentano la rivoluzione elettrica di Renault alla portata di tutti. Con questi prodotti, infatti, confermiamo la nostra volontà di accelerare la transizione energetica in Europa, democratizzando i veicoli elettrici, offrendo dunque un’intera gamma in grado di rispondere a tutte le esigenze e a tutti gli utilizzi.
R4 è nata come una icona e resta tale?
Infatti R4, l’auto “blue-jeans”, come la definiva Pierre Dreyfus, icona degli anni Sessanta, ha proprio incarnato l’auto per tutti e per qualunque percorso, urbano ed extraurbano, simbolo di grande libertà; ed oggi si reinventa completamente adottando l’approccio retrofuturistico che già abbiamo conosciuto con la sorella R5, diventando più che mai una voiture à vivre dei nostri giorni. R4, che fu anche prodotta in Italia, oltre 40mila unità in appena 2 anni, ricordo è stata venduta per oltre 30 anni, in 8 milioni di unità in più di 100 Paesi del mondo intero. Iconica, compatta, connessa, camaleontica e by the way 100% elettrica, siamo sicuri che R4 conquisterà tutti con il suo design da avventuriera.
È già ordinabile (a partire da 29.900€) e arriverà presso la Rete Renault nel mese di giugno.
E’ una situazione industriale complessa quella che l’automotive sta attraversando, ma la transizione è in atto. Quali sono, a suo avviso, le maggiori criticità da risolvere per far “ripartire” il mercato?
Innanzitutto, il rinnovo del parco circolante: in Italia oggi il parco circolante conta oltre 40 milioni di veicoli con un’età media di oltre 12 anni. Bisognerebbe quindi accelerare il rinnovo del parco con veicoli elettrici o ibridi a basse emissioni. Oggi invece la spinta al rinnovo si è esaurita o comunque si è ridotta. Il mercato elettrico, seppur in crescita, rappresenta solo il 5% del mercato totale (vs il 15% della media europea), ponendoci come fanalino di coda in questa transizione e quindi nella necessità anche di recuperare un gap in questa transizione.
Servono stimoli alla domanda, delle forme di incentivo?
In questa transizione che è industriale, tecnologica ed ecologica al tempo stesso, un ruolo cruciale lo giocano le politiche di stimolo alla domanda, strutturali, pluriennali, continuative che diano visibilità e stabilità agli operatori così come ai clienti. Ecobonus, iniziative di leasing/noleggio sociale per le categorie a minor reddito a favore di veicoli elettrici o comunque a basse emissioni rilancerebbero il rinnovo del parco, e la dinamica commerciale. Così come iniziative che favoriscano la conversione delle flotte aziendali, a cominciare dall’ottimizzazione della fiscalità aziendale sui veicoli a zero emissione. La domanda di veicoli elettrici oggi è essenzialmente frenata da 3 aspetti: il prezzo d’acquisto, i costi della ricarica e la mancanza di infrastrutture di ricarica pubblica in proporzione al numero di abitanti e quindi di potenziale mercato. Pertanto, lo sviluppo della domanda non può che passare per questi fattori.
Da una parte i dazi americani, dall’altra i brand di auto elettriche cinesi che stanno dominando il mercato. In che modo Renault sta affrontando la situazione?
Il nostro settore è al crocevia di molteplici trasformazioni. A ciò si aggiunge il fatto che l’Europa, che è stata la culla di quest’industria, oggi ne ha perso la leadership. Il cuore dell’auto si è spostato soprattutto in Cina, Paese che fa il 30% delle vendite mondiali di tutte le auto, e il 60% di quelle elettriche. E l’Europa ha perso competitività nei confronti dei competitor cinesi, così come di quelli americani. Quello che serve all’Europa e all’Italia è un cambiamento di approccio se vogliamo ridiventare leader in questo settore. Dovremmo affrontare le cose in maniera più olistica, creando le condizioni necessarie lungo tutta la catena del valore, esattamente come hanno fatto Cina e USA. È necessario recuperare competitività in termini di innovazione e in termini di costi.
Noi ci siamo messi nelle condizioni di produrre veicoli elettrici all’avanguardia; stiamo investendo molto in R&S, abbiamo creato un’entità, Ampere, esclusivamente dedicata allo sviluppo dei veicoli elettrici e al software-defined vehicle, abbiamo lanciato modelli come R5, R4, stiamo sviluppando in meno di due anni la nuova Twingo, stiamo facendo tanti progressi anche in termini di riduzione dei costi.