Nella lettera ai leader Ue, la presidente della Commissione apre ai carburanti alternativi e promette nuove misure per ridurre i costi dell’energia.

Revisione dello stop alle auto termiche per bilanciare transizione e competitività?
La revisione dello stop alle auto termiche prevista dal regolamento europeo sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni sarà anticipata entro la fine del 2025. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in una lettera inviata ai capi di Stato e di governo in vista del vertice Ue di Bruxelles. L’iniziativa, parte del nuovo Clean Industrial Deal, punta a conciliare transizione verde e competitività, introducendo maggiore flessibilità nel percorso verso un trasporto a zero emissioni. La Commissione, ha precisato la presidente, “resterà fedele al principio di neutralità tecnologica ed efficienza dei costi”.
Anticipato di un anno il riesame del bando 2035
L’anticipo della revisione dello stop alle auto termiche di un anno rispetto al 2026 risponde alle richieste avanzate da Stati membri e industria automobilistica. Dopo mesi di confronto con il settore, Bruxelles aprirà un riesame complessivo del regolamento (UE) 2019/631 sulle emissioni CO₂ auto, che stabilisce il divieto di immatricolazione di nuove vetture a benzina e diesel dal 1° gennaio 2035. “Ho deciso di accelerare la revisione del regolamento sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni, anticipandola entro la fine del 2025”, ha scritto von der Leyen, chiarendo che la revisione valuterà il ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni nella transizione oltre il 2030, come gli e-fuel e i biocarburanti avanzati.
Revisione stop auto termine: Biocarburanti ed e-fuel entrano nel percorso verso il 2030
L’inclusione dei biocarburanti avanzati nel quadro regolatorio rappresenta una novità di rilievo. Fino a oggi, Bruxelles aveva mantenuto una posizione più rigida sull’elettrificazione del trasporto su strada. Ora la presidente riconosce la necessità di un approccio più equilibrato: “Stiamo valutando il ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni nella transizione verso un trasporto su strada a zero emissioni oltre il 2030”.
L’apertura risponde anche alle richieste italiane, sostenute dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha più volte sottolineato il contributo delle bioraffinerie nazionali. In Italia, Eni ha già convertito a bio le raffinerie di Venezia e Gela, e prevede nuovi impianti a Livorno e Sannazzaro de’ Burgondi.
Neutralità tecnologica e sostegno alle industrie europee
La lettera di von der Leyen insiste sul principio di neutralità tecnologica, da molti Stati membri considerato indispensabile per mantenere un equilibrio tra obiettivi climatici e realtà produttiva. “Ciò di cui abbiamo bisogno ora non è solo un’azione più audace e rapida, ma anche un’azione più granulare”, ha scritto la presidente, invitando i governi a “sfruttare appieno il quadro rafforzato degli aiuti di Stato, ridurre le tasse e gli oneri sulle bollette elettriche, e collaborare con la BEI per ridurre i rischi dei contratti di acquisto di energia a lungo termine”.
Secondo Bruxelles, l’elettricità resta la via principale per la decarbonizzazione, ma i costi energetici elevati frenano la competitività europea. “L’elettricità è colpita in modo sproporzionato, con tasse per l’industria 15 volte superiori a quelle per il gas”, ha denunciato von der Leyen, sottolineando come questo contrasti con l’obiettivo di una massiccia elettrificazione dell’economia.
Prezzi dell’energia ancora diseguali tra i Paesi Ue
Le differenze nei prezzi dell’energia tra i Paesi Ue, ha ricordato la presidente, restano marcate. “I prezzi sono più bassi in Svezia, Finlandia, Francia e Spagna, ma notevolmente più alti in Italia, Irlanda e nell’Europa sud-orientale”. La Commissione presenterà “misure Ue efficaci a breve termine per ridurre i prezzi dell’energia, salvaguardando le condizioni di parità interna”.
Nel 2024, le tasse e gli oneri sull’elettricità per le famiglie europee sono risultati fino a cinque volte superiori rispetto al gas, un fattore che penalizza la transizione e la diffusione della mobilità elettrica.
Taglio del 90% delle emissioni al 2040 e uso di crediti internazionali, oltre alla revisione dello stop alle auto termiche
La lettera ai leader europei di von der Leyen affronta anche il tema del nuovo obiettivo Ue al 2040: una riduzione del 90% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990. “Il target è ambizioso ma flessibile”, ha precisato von der Leyen, spiegando che “il 3% dell’obiettivo potrà essere raggiunto con crediti internazionali di alta qualità” e che “l’obiettivo interno di riduzione potrà essere inferiore al 90%, a condizione che ciò sia compensato da riduzioni simili, economicamente vantaggiose e ad alta integrità, extra-Ue”.
Il nuovo traguardo, che sarà discusso dai leader al vertice di ottobre e poi dai ministri dell’Ambiente il 4 novembre, rappresenta un passaggio chiave in vista della Cop30 di Belém, in Brasile.
Nuove misure industriali per difendere la leadership europea
Von der Leyen ha richiamato la necessità di evitare che le misure climatiche accentuino le disuguaglianze economiche. “Nessuno dovrebbe poter sottoporre il nostro tessuto economico e sociale a una tale tensione da farlo crollare”, ha scritto, invitando a conciliare la transizione ecologica con la sostenibilità economica. “Dogmaticamente aggrapparsi ai modelli di business esistenti non è la soluzione”.
La presidente ha annunciato che entro la fine dell’anno sarà presentato un nuovo Industrial Accelerator Act per rafforzare le filiere strategiche e le tecnologie pulite europee. L’obiettivo è evitare che la leadership industriale asiatica, in particolare cinese, eroda ulteriormente la competitività dell’Europa nel settore delle rinnovabili e della mobilità elettrica.













