A Colonia, in Germania, la sperimentazione dei "curb charger", punti di ricarica integrati sul cordolo del marciapiede

Potrebbe essere una svolta per la mobilità elettrica. E per le colonnine elettriche. Ricaricare la propria auto, attaccando la spina sul marciapiede. Viene dalla Germania questa interessante innovazione, che ha il potenziale per dare una spinta importante alle auto elettriche. Si chiama “curb charger”, il dispositivo prodotto dall’azienda Rheinmetall AG, colosso tedesco che si occupa prevalentemente di difesa, in fase di test nella città di Colonia, in partnership con TankE GmbH, gestore dell’infrastruttura di ricarica.
Cosa sono i curb charger?
Esattamente un anno fa è iniziata la sperimentazione di 4 dispositivi sul campo, integrati nello spazio pubblico stradale. L’obiettivo era convalidarne l’idoneità, i vantaggi urbanistici, nonché l’accettazione dell’innovativa soluzione di ricarica per un periodo di un anno. Durante la fase di test, per due ore al giorno, sono stati provati i curb charger, con oltre 2.800 cicli di ricarica. Potente e affidabile anche in condizioni atmosferiche avverse, (pioggia e neve) dopo il progetto pilota, i dispositivi verranno messi in funzione.
Curb charger, come sono fatti?
Tutta l’elettronica del caricabatterie è implementato in un cordolo standard del marciapiede, proprio per consentire la ricarica dei veicoli elettrici direttamente a bordo strada e senza dissuasori ingombranti “in questo modo, l’infrastruttura di ricarica urbana viene ripensata: salvaspazio, robusta, senza barriere e integrata nelle strutture urbane esistenti“, ha dichiarato Christoph Müller, CEO della divisione Power Systems di Rheinmetall.
I risultati della sperimentazione
Nel periodo di studio sono stati caricati in totale più di 50 MWh di energia, pari a una media di circa 19 kWh per ciclo, che corrisponde a un’autonomia di circa 120 chilometri. Il design consente una manutenzione rapida e semplice sostituendo il modulo di ricarica all’interno del cordolo. Caratteristica che ha comportato una disponibilità quasi continua di oltre il 99% a bassi costi operativi.
Non sono mancati i riscontri dei 100 utenti che hanno utilizzato il servizio e condiviso le loro esperienze. La media della valutazione dei cordoli di ricarica ha raggiunto un punteggio di 4,38 punti su 5, con un feedback particolarmente positivo da parte dei partecipanti al di sopra dei 60 anni. Quel che è stato apprezzato maggiormente è stata la possibilità di avere un’opzione di ricarica facile da usare.
Pro e contro rispetto alle stazioni di ricarica
Rispetto alle stazioni di ricarica che siamo abituati ad usare (vedere) per ricaricare le auto elettriche, il curb charger si integra in modo organico al paesaggio urbano. E’ più protetto dagli atti vandalici, consuma meno spazio urbano e riduce il rischio di inciampare nei cavi di ricarica, fatto non banale. D’altronde basta parcheggiare l’auto, prendere il cavo di ricarica ed inserirlo nella presa. Il fattore più negativo sembra essere nella visibilità, che può migliorarsi con segnalazioni mirate o con l’uso della tecnologia. E’ sufficiente un’app per segnalarne la presenza in strada. Inoltre stando a terra, si sporca con maggiore facilità, e questo potrebbe non essere piacevole.
Soluzione per la scarsità di spazio urbano
Il curb charger può contribuire a risolvere il problema della scarsità di spazio nelle aree urbane, consentendo un’installazione rapida, flessibile ed economica di punti di ricarica pubblici liberamente accessibili. Sicuramente per chi cerca punti di ricarica di EV vicino casa, questa può essere una buona possibilità.