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CONOU presenta Certo, l’App che semplifica il ritiro degli oli minerali usati

L'applicazione, progettata per rendere più facile e veloce la gestione dei ritiri, permetterà di ottimizzare i processi logistici, valorizzando ulteriormente l'efficienza e la qualità operativa del consorzio. Rinnovabili ne ha parlato con Mariano Baldoni, direttore operativo di CONOU

CONOU presenta Certo, l'App che semplifica il ritiro degli oli minerali usati

La digitalizzazione sposa l’economia circolare e lo fa con una delle eccellenze del riciclo italiano. Parliamo di CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che a fine aprile ha presentato un nuovo strumento per facilitare ulteriormente il ritiro degli oli. È l’app Certo, soluzione pratica e user-friendly che crea una sorta di “corsia preferenziale” per le comunicazioni tra i produttori di rifiuti e i concessionari CONOU. 

L’obiettivo? Digitalizzare la fase del ritiro degli oli lubrificanti usati. 

Oggi il consorzio dispone, sul territorio nazionale, di una rete capillare di aziende di raccolta specializzate, con strutture di logistica e trasporto dedicate e organizzate secondo elevati standard di operatività, compliance alla normativa e trasparenza. Fino a ieri le imprese che dovevano smaltire i propri rifiuti di olio lubrificante potevano semplicemente individuare il concessionario a loro più vicino sul sito del CONOU e chiamare per il ritiro gratuito. Un meccanismo efficiente e ben collaudato grazie al quale il consorzio, ormai da anni, può vantare un record unico per la circular economy nazionale ed europea: il ritiro del massimo dei rifiuti raccoglibili nel Sistema. 

Come migliorare dunque un’attività che viaggia già al massimo per efficienza e qualità? Attraverso le nuove leve della digitalizzazione. Il consorzio, che festeggia quest’anno i suoi 41 anni, ha messo a disposizione di tutti i produttori di oli minerali usati, come officine e industrie, l’app Certo. L’applicazione – scaricabile dal sito ufficiale www.certoapp.itGoogle Play Store o Apple Store – è intuitiva e immediata. 

L’azienda può richiedere il ritiro dell’olio lubrificante e di altri rifiuti con pochi click, selezionando i relativi codici CER (EER) e indicando i propri dati. Dopo aver programmato la data e l’orario, sarà il concessionario a fare tutto il resto. Dal canto suo il concessionario potrà gestire le domande in maniera digitale e con maggiore efficienza.

Per approfondire ulteriormente i vantaggi dell’app Certo, Rinnovabili ha incontrato Mariano Baldoni, direttore operativo di CONOU.

CONOU è un’eccellenza del settore. Cosa vi ha spinto a investire nello sviluppo di un’applicazione dedicata alla gestione dei ritiri? 

L’app Certo è nata dalla constatazione che la gestione dei rifiuti viene effettuata dagli operatori tramite i loro sistemi gestionali, che si attivano nel momento in cui è già stata fatta la richiesta e l’operatore con il mezzo si presenta dal cliente – il produttore del rifiuto detentore – a ritirare l’olio. 

Tutta la parte a monte – la richiesta di prenotazione e di informazioni, la spiegazione su come arrivare – viene fatta in tutti i modi: via telefono, via mail, oppure c’è chi ha imparato che il cliente produce ogni tre mesi 300 litri di olio minerale usato e si organizza di conseguenza per andare a ritirarlo.

Quali sono gli obiettivi che CONOU intende raggiungere con l’introduzione di Certo in termini di efficienza, volumi di raccolta e coinvolgimento degli stakeholder?

Come volume di raccolta non pensiamo che ci siano grosse variazioni. Ad oggi raccogliamo il 47% dell’olio nuovo messo a consumo, valore che per i soggetti di altri paesi europei rappresenta il massimo raccoglibile, perché durante l’esercizio una parte del lubrificante si consuma

Pertanto, non pensiamo che ci saranno incrementi significativi per quanto riguarda la raccolta. Quello che invece pensiamo sia possibile fare con Certo è migliorare e facilitare i processi, semplificandoli e standardizzandoli, ottimizzare i trasporti e consentire una facile gestione della documentazione del trasporto che viene utilizzato a corredo del rifiuto, migliorando ulteriormente il servizio al cliente.

L’introduzione di Certo aprirà nuove opportunità per i Concessionari del CONOU in termini di analisi dei dati, ottimizzazione della logistica e miglioramento continuo del servizio?

Oggi la digitalizzazione è sempre più indispensabile. Nel nostro caso facilita il rapporto tra concessionario e produttore e permette di gestire le necessità dovunque e in qualunque momento, anche fuori dall’orario di lavoro.

Quindi l’app Certo consente di digitalizzare il processo e di fare una serie di statistiche utili al concessionario per prevedere il consumo di un dato cliente. 

In questo modo si semplificano e si standardizzano i processi, consentendo in una seconda fase – quando si riesce ad avere un’ampia base di dati – di ottimizzare i viaggi per il ritiro dei rifiuti. Non dimentichiamo che la logistica del ritiro del rifiuto per il concessionario è un costo e la sua ottimizzazione diventa anche un beneficio ambientale. 

Mariano baldoni conou
Mariano Baldoni, direttore operativo di CONOU

Da un lato stiamo spingendo su carburanti evoluti come l’HVO, un carburante di origine vegetale con emissioni di CO2 fino al 90% inferiori a quelle di un carburante fossile standard, dall’altro proponiamo modelli come l’app Certo che digitalizza un processo che finora era tutto fatto a voce con un operatore. 

Pertanto, una volta acquisita la storicizzazione del dato, l’app consentirà di ottimizzare i processi logistici. 

E una volta facilitato il ritiro…

Questo ci consente di riportare a nuova vita e quindi riutilizzare questi oli base, che poi diventeranno lubrificanti, e ridurre di conseguenza l’estrazione di materie prime a monte.

Ogni anno vengono estratte nel mondo circa 100.000 tonnellate di materie prime, di cui ne recuperiamo circa il 7%. Questo vuol dire che si estrae molto più di quello che la Terra è in grado di rigenerare da sola. 

Con il recupero e il riciclo è possibile ridurre di un terzo l’estrazione di materie prime.

Attraverso l’app è possibile chiedere il ritiro anche di altri rifiuti? 

Certo è un’app per l’olio minerale, però il problema delle app è che oggi rischi di avere mille app per mille cose. 

Quindi abbiamo pensato di non limitarla ai soli CER degli oli minerali usati, ma di aprirla anche a tutti gli altri CER dei rifiuti per consentire al concessionario, e quindi anche al cliente, di richiedere un servizio completo. Infatti, la maggior parte dei concessionari sono multi-rifiuto.

In futuro Certo sarà compatibile con il sistema RENTRI del MASE. Quali sono i benefici attesi da questa integrazione?

A partire da quest’anno è entrato in vigore il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti) e a breve diventerà obbligatorio per tutti la gestione telematica del FIR, il Formulario di Identificazione del Rifiuto. 

Il nostro sistema è pensato per integrarsi con i sistemi gestionali dei nostri concessionari in maniera tale da evitare duplicazioni del lavoro, quindi semplificare questa attività. Inoltre, la storicizzazione dei dati e la possibilità di creare dei modelli predittivi serviranno a facilitare e ottimizzare la raccolta.

Gli oli minerali usati sono principalmente scarti del funzionamento dei motori o degli impianti industriali. Certo funziona anche per gli utenti privati?

Per l’utenza privata esistono i centri di raccolta comunale che da normativa devono ricevere anche gli oli minerali usati. 

L’officina non può andare al centro di raccolta a conferire l’olio minerale usato: pur essendo un rifiuto pericoloso, se lo conferisce l’officina è un rifiuto speciale, se lo conferisce il privato cittadino è un rifiuto urbano. 

Con i Comuni che ne fanno richiesta, il CONOU sta portando avanti un’attività per supportarli nella definizione di un accordo con un nostro concessionario, cedendo a titolo gratuito un contenitore a norma per la raccolta di oli minerali usati, dopo aver controllato che sia a posto con le autorizzazioni.

Va detto che il fai-da-te è un fenomeno in continua diminuzione, riguarda soprattutto le auto più vecchie. Per quelle più recenti, il cambio dell’olio coincide in genere con il tagliando che si fa in officina, dove la diagnosi si effettua con un software che il privato cittadino non ha.

Per quale motivo il CONOU è ritenuto in Europa un modello di eccellenza da seguire?

Il CONOU è partito per primo, quando altri consorzi analoghi non erano ancora nati. 

Il nostro modello – tipicamente italiano, che all’estero faticano a comprendere – parte dal principio di responsabilità estesa del produttore e mette insieme tante esigenze, ovvero i raccoglitori, i rigeneratori, coloro che importano e producono le basi e quelli che producono e vendono lubrificanti. 

Quindi il consorzio deve essere terzo rispetto a tutte le anime che lo compongono, deve essere credibile rispetto a chi lo finanzia: non dimentichiamo che da una parte chi vende lubrificanti e produce o importa basi riconosce un contributo al consorzio per questa attività di gestione, e dall’altra parte c’è chi raffina e chi raccoglie. 

Noi siamo l’arbitro che garantisce che le aziende che effettuano la raccolta e gli impianti dove l’olio confluisce per tornare a nuova vita lavorino al meglio secondo standard stabiliti, e ciò avviene senza nessuna coercizione da parte nostra. 

In tutto ciò, pur essendo di natura privatistica, il consorzio non ha fini di lucro. Questo ci consente di spendere qualcosa in più per raggiungere il vero obiettivo del consorzio, che è quello ambientale

Nel momento in cui ci fosse la necessità di massimizzare i profitti, sicuramente nessuno andrebbe a prendere l’olio che sta in un’officina in cima a un monte perché non c’è convenienza economica; noi invece costringiamo i nostri concessionari ad andare da chiunque ne faccia richiesta.

In conclusione come sta andando quest’anno in termini di volumi di raccolta?

Anche quest’anno la raccolta sta andando particolarmente bene: è stata superiore alle nostre aspettative sia in termini di quantità che di qualità. L’olio minerale usato inviato a rigenerazione continua a confermarsi ai massimi livelli europei: quasi la totalità dell’olio è stato rigenerato e riportato a nuova vita. 

È un trend che siamo riusciti a raggiungere da alcuni anni, mantenendoci sempre tra il 98% e il 99% dell’olio raccolto, anche grazie a una grande attenzione alla qualità del rifiuto che è fondamentale per recuperare correttamente un materiale e portarlo a nuova vita. 

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