Veicoli elettrici: sono sempre più convenienti

Secondo Climate Group, la transizione verso auto a basse emissioni avrebbe un ritmo talmente elevato che i produttori di automobili stentano a soddisfare il loro livello di domanda.

La transizione verso i veicoli elettrici sembra ormai inarrestabile, ma i governi dovrebbero fare di più

(Rinnovabili.it) – Garantire una rapida transizione verso i veicoli elettrici è uno dei modi più immediati per i governi di compiere progressi significativi nella riduzione delle emissioni. Tuttavia, per Climate Group i governi rischiano di non cogliere questa occasione e, piuttosto, rallentare la diffusione delle auto a basse emissioni. Infatti, mentre le case automobilistiche e il settore privato stanno cogliendo l’importanza di questa trasformazione, i decisori politici stentano a riconoscere i molteplici benefici economici, climatici e sanitari che i veicoli elettrici potrebbero introdurre.

Oltre l’industria automobilistica, ci sono indiscutibili indicatori di cambiamento verso l’elettromobilità anche da parte del settore privato. Le flotte aziendali – che rappresentano un’enorme percentuale della domanda globale di auto – stanno infatti passando sempre più velocemente ai veicoli elettrici, sapendo che si tratta semplicemente di ‘un buon affare’. Ad esempio, l’iniziativa EV100 del Climate Group riunisce 67 aziende che hanno intenzione di sostituire le loro flotte (oltre 2,5 milioni di veicoli) entro il 2030. In questo modo, queste aziende prevedono di risparmiare 42 milioni di tonnellate di CO2 equivalente ogni anno, pari alle emissioni annuali di 11 centrali a carbone. Secondo Helen Clarkson di Climate Group, la transizione avrebbe un ritmo talmente elevato che i produttori di automobili stentano a soddisfare il loro livello di domanda.

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Inoltre, la tecnologia dei veicoli elettrici sta avanzando a passi da gigante, con un prezzo delle batterie che scende di quasi l’87% dal 2010 al 2019 e si prevede scenderà a 100 dollari per kWh entro il 2023. Nel settembre del 2019, LeasePlan (membro di EV100) ha pubblicato un’analisi del costo totale di proprietà (TCO) per i veicoli elettrici in Europa. Il TCO era in media il 5% più economico rispetto ai veicoli a benzina o diesel. Questo senza contare le normative europee sulle emissioni dei veicoli che stanno stimolando la fornitura di veicoli elettrici sul mercato.

Secondo Climate Group, questi dati sono ovviamente incoraggianti, soprattutto perché entro il 2030 bisognerebbe eliminare qualunque motore a combustione interna (ICE) in modo da poter dimezzare le emissioni ed essere sulla buona strada delle zero emissioni entro il 2050. Secondo Clarkson, avendo cicli di produzione di sei anni, le case automobilistiche hanno però bisogno di alti livelli di previsione, sia per evitare sprechi di investimenti, sia per consentire una transizione agevole e inclusiva per l’industria. Da questo punto di vista, oltre ai benefici climatici per l’UE, delle politiche nazionali ed europee a sostegno di una rapida transizione verso i veicoli elettrici potrebbero contribuire a garantire la competitività globale per l’economia dell’eurozona, con la possibilità di creare più del doppio di nuovi posti di lavoro rispetto al numero che andrà perso con la scomparsa del motore a combustione interna.

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Attraverso delle serie politiche di supporto alla transizione verso veicoli elettrici, i governi otterrebbero anche degli evidenti miglioramenti in termini di salute pubblica, riducendo l’inquinamento atmosferico. Secondo l’OMS, infatti, tre su quattro abitanti delle città europee sono attualmente esposti a livelli non sicuri di inquinamento da particolato, strettamente associato all’insorgenza di tumori.

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