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PFU: domani la mobilitazione nella Terra dei Fuochi

Ministero dell’Ambiente ed Ecopneus insieme per sconfiggere l’abbandono degli pneumatici fuori uso e arrivare a una loro valorizzazione come materia e come energia

A-pneumatici-fuori-uso(Rinnovabili.it) – Una giornata di sensibilizzazione e mobilitazione per fermare gli abusi e le illegalità che devastano il territorio campano e avviare la raccolta e il recupero degli pneumatici fuori uso verso una giusta strada. Succede domani, tra Napoli e Caserta, dove Ecopneus, Ministero dell’Ambiente e Istituzioni locali hanno organizzato un’azione coordinata di intervento nella Terra dei Fuochi: il prelievo di PFU abbandonati sul territorio sottraendoli al rischio di alimentare il terribile fenomeno dei roghi tossici. I cimiteri delle gomme stanno per essere banditi, sia grazie alla raccolta ordinaria nei punti di generazione sparsi in tutta Italia, sia grazie anche a quella straordinaria, che in meno di tre anni ha permesso di raggiungere risultati notevoli verso una tracciabilità del rifiuto pneumatico che possa finalmente sconfiggere la piaga degli abbandoni e le conseguenze a essi correlate. Per capire quanto sia stato fatto in questi anni e cosa succederà domani in terra campana, abbiamo intervistato Giovanni Corbetta, Presidente della società senza scopo di lucro che opera sul territorio nazionale per rintracciare, raccogliere e assicurare una corretta destinazione finale agli pneumatici fuori uso: Ecopneus.

 

Direttore, quanti pneumatici ha risparmiato fino a oggi all’ambiente il Protocollo contro l’abbandono dei PFU, firmato tra Ministero dell’Ambiente, Ecopneus, l’incaricato del Ministro dell’Interno, le Prefetture e i Comuni di Napoli e Caserta?

 

Sono già più di 8.000 le tonnellate di Pneumatici Fuori Uso che è stato possibile avviare a corretto recupero nella “Terra dei Fuochi” nell’ambito delle attività previste dal Protocollo contro l’abbandono dei PFU. A partire da agosto, infatti, sono stati effettuati diversi prelievi nei siti concordati a Napoli, Caivano, Scisciano e ancora molti altri sono i Comuni che hanno già segnalato il loro interesse ad aderire al Protocollo. Particolarmente significativo è stato l’intervento portato a termine a Scisciano, dove abbiamo provveduto a prelevare migliaia di tonnellate di PFU da quello che era chiamato da tutta la comunità “il cimitero delle gomme”. Un intervento che si collega al Protocollo, ma realizzato con risorse aggiuntive che Ecopneus ha deciso di mettere a disposizione per intervenire in questo sito storico di particolare rilievo, nell’ambito delle attività pianificate per l’impiego delle risorse avanzo di gestione dell’esercizio economico 2012.

 

T1-pneumatici-fuori-usoAi successi delle raccolte straordinarie ne corrispondono altri anche sulla raccolta ordinaria?

 

La nostra attività procede regolarmente in tutta la Campania con la raccolta ordinaria presso gli oltre 2.000 punti di generazione di Pneumatici Fuori Uso – gommisti, stazioni di servizio, autofficine, sedi di flotte – che usufruiscono del servizio di ritiro gratuito dei PFU da parte delle aziende partner di Ecopneus, così come avviene in tutto il resto d’Italia. Dall’avvio del sistema di gestione degli Pneumatici Fuori Uso in Italia, nel settembre del 2011, il sistema strutturato e coordinato da Ecopneus ha permesso di raccogliere e avviare a recupero oltre 500.000 tonnellate di PFU in tutta Italia garantendone sia la completa tracciabilità in ogni passaggio, da quando vengono staccati dai nostri veicoli fino alla loro valorizzazione come materia o come energia, sia il miglior impiego delle risorse economiche derivanti dal contributo ambientale richiesto ai consumatori.

 

Tra accordi, iniziative e interventi diretti sul territorio, sono mesi che più attori, tra cui Ecopneus, si sono mobilitati concretamente per risolvere una piaga che ha reso quella campana una terra di fuoco. Qual è oggi l’obiettivo da raggiungere e quale la strada giusta da seguire?

 

Qualcosa nella coscienza collettiva si sta modificando circa la percezione della reale gravità della situazione del territorio campano nella gestione illegale dei rifiuti, arrivando a un’assunzione di responsabilità condivisa. Come sottolineato più volte anche dal Ministro dell’Ambiente Orlando, le attività del Protocollo e la campagna “Io scelgo la strada giusta” a supporto delle operazioni di prelievo, vogliono lanciare un messaggio forte verso i cittadini perché, a fronte di una presenza e un intervento dello Stato a beneficio del territorio, contribuiscano con una scelta di legalità ad interrompere la catena di abbandono di pneumatici che si collega al fenomeno dei roghi tossici. Il nostro è un appello contro l’acquisto in nero di pneumatici, fenomeno da cui ha origine un flusso di abbandoni che ricompare nei campi o al bordo delle strade e diventa innesco per i roghi che tristemente identificano questa terra. Il meccanismo è molto semplice: da uno pneumatico acquistato regolarmente deriva un PFU già “inserito” in un percorso legale che ne consente la tracciabilità e la certezza del suo corretto trattamento in tutte le fasi; da uno pneumatico acquistato “in nero”, invece, deriva un PFU che non può essere avviato a recupero legalmente in quanto completamente “invisibile” e quindi destinato a prendere percorsi illegali ed essere abbandonato nell’ambiente, con il forte rischio di essere utilizzato come innesco per i roghi tossici di rifiuti.

 

Cosa prevede e che supporto riuscirà a offrire l’accordo che Ecopneus ha stretto con il Ministero dell’Ambiente?

 

I Comuni, attraverso le società di raccolta da cui sono già serviti, effettuano la raccolta dei PFU abbandonati sul territorio per concentrarli poi in aree idonee al loro stoccaggio temporaneo e successivo prelievo da parte di Ecopneus, che invia il materiale al recupero di materiale o di energia. Grazie all’impiego di 1,5 milioni di Euro, il Protocollo sarà in grado di finanziare interventi per molti mesi di attività, interessando anche il 2014 e permettendo di raccogliere oltre 10.000 tonnellate di PFU abbandonati. Ad oggi hanno manifestato volontà di adesione al Protocollo ed in alcuni casi avviato le attività anche i Comuni di Mugnano, Palma Campania, Somma Vesuviana, Striano e Napoli stessa per la Provincia di Napoli; Aversa, Maddaloni, Parete, Trentola Ducenta, Villa Literno, Caiazzo, e Caserta per la provincia di Caserta.

 

T2-pneumatici-fuori-usoRacconti, dibattiti, iniziative e mobilitazioni: che cosa succede domani tra Napoli e Caserta e cosa si aspetta da questa giornata?

 

Domani ci sarà una giornata di sensibilizzazione e mobilitazione che si svilupperà in contemporanea al Teatro Politeama di Napoli – dove Luca Pagliari, giornalista, autore e scrittore, illustrerà un racconto di ambiente e legalità insieme a centinaia di studenti della Terra dei Fuochi – mentre una staffetta della legalità, coordinata da UISP, partirà da Caserta e arriverà a Napoli, dove sarà allestito un villaggio dello sport e punti di informazione per i cittadini. La staffetta toccherà i luoghi dei roghi di rifiuti e quelli dove la volontà di agire nella legalità sta permettendo già oggi di avviare la corretta gestione, per arrivare in Piazza Trieste e Trento, a Napoli, dove una delegazione di sportivi e rappresentanti del territorio consegnerà il testimone della staffetta al Ministro Orlando. In teatro invece, non ci sarà nessun leggio, nessun monologo, ma riflessioni, storie, testimonianze, video, per capire, insieme alle Istituzioni nazionali e locali, agli ospiti, ai ragazzi e al pubblico, cosa possiamo fare, insieme, per fermare gli abusi e le illegalità che devastano la bellezza della terra campana e scegliere, invece, la “strada giusta”.

 

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.