Metà del mondo non ha accesso ai dati sull’inquinamento atmosferico

Una ricerca, supportata dalla NASA, ha svelato come metà del pianeta non abbia accesso ai dati sullo smog e quindi non riesca nemmeno ad affrontare le minacce che pone alla salute pubblica

Inquinamento atmosferico
Foto di Foto-Rabe da Pixabay

I paesi con i più alti livelli di inquinamento atmosferico hanno i governi meno trasparenti sui dati

(Rinnovabili.it) – L’inquinamento atmosferico è un problema globale che colpisce nove persone su dieci, causando 8,8 milioni di morti precoci l’anno e riducendo l’aspettativa di vita di circa 3 anni. Eppure, quasi metà degli abitanti della Terra non hanno accesso a informazioni chiare e trasparenti su smog e qualit dell’aria

Ora un nuovo studio dell’ONG OpenAQ, supportato dalla NASA, ha analizzato l’accessibilità ai dati sull’inquinamento dell’aria, riscontrando come chi vive nei paesi in via di sviluppo abbia più difficoltà rispetto a chi vive in nazioni più ricche. E che nei paesi con livelli di smog più alti vi sono probabilità molto inferiori di avere accesso a studi e ricerche legati al fenomeno. 

Esaminando i dati provenienti da 11.000 stazioni di monitoraggio dell’aria in 212 paesi, i ricercatori hanno scoperto che maggiore è il numero di stazioni, minori sono i livelli di inquinamento. Il report rileva anche che 109 governi che non stanno producendo dati sulla qualità dell’aria, mentre in 13 paesi non esistono nemmeno programmi per la raccolta e la divulgazione di queste informazioni. Il problema riguarda realtà come Etiopia, Kenya, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania e Pakistan. 

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Come sottolinea Rebecca Garland, studiosa presso il Consiglio per la ricerca scientifica e industriale del Sudafrica, “questo rapporto chiarisce la necessità di un maggiore monitoraggio e di una comunicazione aperta dei dati sull’inquinamento atmosferico. Attualmente, ci sono grandi incertezze in Africa […] a causa della mancanza di dati disponibili gratuitamente. I modelli globali cercano di colmare le lacune, ma non possono andare molto lontano senza dati locali con cui attuare un confronto”. 

A volte il problema esiste anche là dove i monitoraggi sono eseguiti puntualmente. Gli autori hanno individuato 30 governi che pur generando dati sulla qualità dell’aria in tempo reale, mancano di trasparenza. La manipolazione delle informazioni colpisce 4,4 miliardi di persone nel mondo, dalla Cina al Brasile, passando per Sudafrica e Russia.

I dati ad accesso libero sono un piccolo passo verso un’aria più pulita – conclude Bryan Duncan, scienziato della NASA –, ma per combattere l’inquinamento atmosferico dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica sui suoi effetti dannosi per la salute umana. Fondamentale per farlo è rendere i dati facilmente accessibili”. 

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