Coltivare la canapa sativa: una risorsa, mille usi

Per addentrarsi nel mondo della coltivazione della canapa, viene in aiuto Agricola Colornese, giovane e innovativa realtà italiana che segue passo passo i growser fornendo piante, infiorescenze, servizi di consulenza e trattamenti ad hoc

Coltivare la canapa sativa
via depositphotos.com

Coltivare la canapa sativa light, da dove cominciare?

(Rinnovabili.it) – Può essere trasformata in bioplastica, tessuti, carta o materiali edilizi. Può divenire combustibile, concime o componentistica auto. Può essere impiegata in medicina, cosmesi o alimentazione. Quando si ha che fare con la canapa, la parola d’ordine è versatilità. Insieme al bambù, è una delle piante caratterizzate dalla crescita più rapida (il ciclo vegetativo dura circa 120 giorni) e viene ormai da tempo raffinata in un’ampia varietà di articoli commerciali. Dalla sua ha, oltre la grande flessibilità di utilizzo, anche un impatto ambientale estremamente basso. La Cannabis Sativa, per usare la nomenclatura scientifica, è considerata dalla agricoltura classica al pari di un’erbaccia, parente di ortica e luppolo. In altre parole cresce in modo veloce prolifico praticamente ovunque anche su terreni difficili come suoli sabbiosi o zone paludose. Richiedendo, nel contempo, pochissima acqua e senza il bisogno di pesticidi e fertilizzanti

Uno dei maggiori vantaggi di questa pianta sta nella resa: vanta un rapporto biomassa-suolo occupato molto più alto di altre colture. A titolo di confronto, rispetto al cotone produce il 200-250% di fibra in più a parità di superficie, con circa la metà del fabbisogno idrico. E grazie alle nuove tecniche agronomiche lo spazio può esser ridotto ulteriormente. Tutti questi elementi, assieme alla capacità di assorbire determinati inquinanti nel suolo, ne fanno un vero e proprio strumento di sostenibilità. Senza contare che, grazie alla veloce crescita veloce, ogni pianta di canapa nel suo ciclo vitale assorbe circa 15 tonnellate di CO2 per ettaro. C’è chi ha voluto persino aumentarne il “valore climatico”, arruolando la pianta nelle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio. Alla Clarkson University il prof. David Mitlin e il suo team hanno trasformato le sue fibre in un materiale abbastanza poroso da intrappolare la CO2 direttamente dall’aria.

Canapa sativa, un mercato in continua crescita

Grazie ai vantaggi sopracitati e alle oltre 10.000 applicazioni finali possibili, la canapa sta emergendo come uno dei mercati agricoli e industriali a più rapido sviluppo. Parte del successo è dovuto al fatto che praticamente ogni parte della pianta può essere utilizzata. Dall’esterno dello stelo si ottengono fibre, convertibili in tessuti e corde; dal nucleo duro (o canapulo) si ricava carta e biocompositi edilizi. Dai semi – ricchi di proteine, fibre, grassi omega-3 e altri nutrienti – si ottiene un olio utilizzato in vernici, plastica, adesivi, cosmetici e alimenti. Le radici sono utilizzate invece a scopi terapeutici, una pratica che ha alle spalle migliaia di anni. 

E oggi il mercato sta aprendo anche alle infiorescenze. In Italia il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con il decreto del 23 luglio 2020 ha inserito la “canapa sativa infiorescenza” destinata ad “usi estrattivi” tra le piante officinali. Ne consegue che la pianta può essere coltivata  – purché proveniente da varietà certificate con tenore di THC inferiore allo 0,2% – e trasformata non solo per le finalità già elencate, anche per quelle erboristiche.

Innovazione e passione nel cuore di Agricola Colornese

Tradizione canapicola, condizioni preclimatiche ed esperienza agricola hanno regalato fin da subito al mercato italiano alte potenzialità. Ma per assicurare una buona dinamicità al settore è necessario anche avere a disposizione i giusti strumenti. A livello nazionale possono essere coltivate attualmente 69 varietà di canapa sativa certificate al livello UE e la scelta è fortemente collegata al risultato che si vuole ottenere. Per orientarsi viene in aiuto Agricola Colornese, sinonimo di eccellenza e innovazione nel settore.

Nata nel 2018 a Colorno (PR) grazie alla lungimiranza e all’impegno dell’imprenditore Maurizio Battista Sandei, l’azienda si è focalizzata fin da subito sulla ricerca. Sandei ha messo assieme agronomi, genetisti e chimici per studiare e selezionare le colture più adatte, le sementi migliori, assieme a tecniche e macchinari d’avanguardia. Il risultato? Oggi l’azienda possiede uno stabilimento per la coltivazione indoor della canapa sativa light che rappresenta un concentrato di innovazione e sostenibilità. Tecnologia idroponica, innaffiamento a goccia, controllo termico, luce selezionata su specifiche lunghezze d’onda, fertilizzanti organici ed aria filtrata assicurano un habitat ideale per lo sviluppo. La semente viene poggiata su un substrato di lana roccia e monitorata costantemente durante la crescita. Evitando di consumare suolo, sprecare acqua o inquinare l’ambiente con pesticidi fungicidi.

Dalla consulenza al passaporto delle piante

L’innovazione tecnica e l’alta specializzazione messa assieme in questi anni è oggi al servizio di chi vuol imparare a coltivare la canapa sativa light, ritagliandosi uno spazio in questo mercato. D’altra parte il valore fondante dell’Agricola Colornese è la collaborazione, concretizzatasi in una rete di coltivatori chi siano al tempo stesso collaboratori e partner.

L’azienda fornisce ai growers le piante allo stadio vegetativo più adatto, aiutandoli ad ottimizzare la resa del raccolto. Il servizio di consulenza messo a disposizione di coltivatori consiglia la genetica più giusta da utilizzare affiancando gli utenti nel controllo del terreno per stabilire la latitudine, longitudine e la pendenza. Un’attenzione che segue i growers anche nel momento del raccolto e, in seguito, nella pulizia ed essiccazione delle infiorescenze.

Non solo. Grazie ad una macchina in esclusiva europea – certificata e sicura – Agricola Colornese  si occupa anche del trattamento per la riduzione del THC per rendere l’infiorescenza commerciabile ed entro i limiti legali europei. Dopo il raccolto, la società analizza i campioni inviati per attestare l’uso della semente certificata e, dopo il trattamento, controlla il risultato con nuove analisi. Ogni fase è trascritta nell’apposito Passaporto delle Piante, documentoricco di informazioni in grado di dare maggiori sicurezze al coltivatore. E, se necessario, l’azienda si impegna anche nella vendita delle piante trasformate.

Ma non si tratta del punto di arrivo. Agricola Colornese si appresta a raggiungere altri importanti obiettivi; sono infatti in arrivo le certificazioni GACP- Good Agricoltural and Collecting Practices  e GMP- Good Manufacturing Practices. E presto si dedicherà anche all’estrazione farmaceutica.

In collaborazione con Agricola Colornese

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