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L’Intelligenza Artificiale a tavola: ecco come la tecnologia aiuta il settore agroalimentare

L’Intelligenza Artificiale sembra destinata a cambiare la quotidianità delle nostre vite, così come l’intero comparto alimentare.

Intelligenza Artificiale
Via depositphotos.com

di Daniela Maurizi

Come è noto, il settore agroalimentare è da sempre in prima fila nell’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione a supporto della produzione, soprattutto quando da essa possono derivare benefici in ottica green e di garanzia di qualità per il consumatore.

Ormai si fa gran parlare dell’Intelligenza Artificiale e sembra quasi che non ci sia nulla che essa non possa fare. Se da una parte questo può spaventare, dall’altra è bene conoscerne tutti i meccanismi per usufruire dei benefici e vantaggi che essa ha da offrire.

Vediamo quindi insieme come l’Intelligenza Artificiale può essere di supporto al settore agroalimentare, in termini di qualità, sostenibilità e sicurezza.

L’Intelligenza Artificiale e le sfide climatiche

Il cambiamento climatico cui stiamo costantemente assistendo è senza dubbio un fattore di preoccupazione di notevole rilevanza per il settore agroalimentare. Da esso, infatti, dipendono le sorti di intere produzioni, col rischio di mandare all’aria il frutto di mesi, se non anni, di lavoro. 

In questo senso, l’Intelligenza Artificiale può aiutare a pianificare al meglio le attività del settore agricolo per evitare, o per lo meno limitare, gli effetti devastanti sulle produzioni. All’interno dell’Unione Europea, è stato attivato un progetto pilota volto alla tutela di vigneti e frutteti: questo progetto si avvale di sensori dislocati lungo tutte le aree a rischio per recepire informazioni – tra cui temperatura, umidità e topografia – indispensabili per proteggere vigneti e frutteti dal gelo di fine stagione.

È così che, combinando queste informazioni con modelli di previsione meteorologica e l’apprendimento automatico che caratterizza l’Intelligenza Artificiale, è possibile prevedere gli effetti del clima e prevenirli per tutelare le colture.

L’Intelligenza Artificiale e la sicurezza alimentare

La tecnologia dell’Intelligenza Artificiale entra in campo a supporto dell’agroalimentare anche per l’analisi qualitativa degli alimenti. L’obiettivo è quello di andare sempre più verso la digitalizzazione per venire incontro a esigenze legate alla sicurezza e all’igiene alimentare, che – dopo i difficili anni della pandemia – sono diventati elementi imprescindibili per ogni consumatore.

Infatti, l’Intelligenza Artificiale trova innumerevoli campi di applicazione per garantire la sicurezza alimentare, dalle analisi di laboratorio alle proprietà organolettiche, fino alla tracciabilità degli alimenti, con il chiaro intento di prendere il posto delle tradizionali etichette cartacee veicolando le stesse informazioni digitalmente, potendo anche ampliarle non avendo limiti di spazio fisico.

Grazie all’Intelligenza Artificiale, siamo oggi già in grado di analizzare l’alimento per valutarne per esempio l’origine. Infatti, attraverso lo studio del microbioma di differenti matrici alimentari i programmi di intelligenza artificiale possono essere in grado di identificare il sito di origine di un alimento con un margine di errore molto limitato. Inoltre, si stanno effettuando degli studi per la messa a punto di moderne tecniche di spettroscopia e machine learning che consentiranno di riconoscere alimenti adulterati e garantire che sulle tavole dei consumatori arrivino cibi di qualità. Sarà possibile comprendere le dinamiche del sapore e dell’aroma relativi ad alcuni prodotti alimentari, suggerendo anche un food-pairing che risponda ai gusti dei consumatori e che fornisca loro raccomandazioni sugli abbinamenti e studiarne le proprietà nutritive e fornirne una completa tracciabilità lungo tutta la filiera, così da informare in tempo reale il consumatore su tutte le qualità dell’alimento.

L’Intelligenza Artificiale contro lo spreco alimentare

Quella dello spreco alimentare è una battaglia da combattere senza esclusione di colpi. Trovare una soluzione definitiva al problema è quantomai urgente e anche qui sono molte le aziende che si sono affidate all’Intelligenza Artificiale per la risoluzione.

Adottare un sistema di controlli “intelligente” e un sistema di previsione dei consumi che riesca ad eliminare gli sprechi è la sfida che il settore alimentare ha affidato all’Intelligenza Artificiale. Basti pensare, ad esempio, alle diverse applicazioni che già sono attive su tutto il territorio nazionale che – utilizzando soluzioni di AI – mettono in contatto consumatori, ristoranti, negozi di quartiere per favorire lo smaltimento di prodotti alimentari che altrimenti andrebbero sprecati o gettati. 

Anche all’interno dei supermercati, col supporto dell’Intelligenza Artificiale, si sta pensando una ridistribuzione dei prodotti per evitare gli sprechi, studiando le preferenze dei consumatori e suggerendo abbinamenti di alimenti compatibili fra loro.

Non è tutto: grazie all’utilizzo di telecamere intelligenti, l’AI è in grado di intervenire anche sui sistemi di stoccaggio e approvvigionamento, riuscendo a identificare con esattezza il momento in cui è necessario rifornire un determinato alimento sulla base dei comportamenti dei consumatori, andando così a evitare che il prodotto permanga inutilmente in commercio senza essere acquistato, col rischio di dover essere gettato.

In conclusione

Innumerevoli studi dimostrano come i consumatori siano più ben disposti ad acquistare prodotti provenienti da una filiera sostenibile che prevenga gli sprechi alimentari. Anche la garanzia di un prodotto di qualità e sicuro è una conditio sine qua non che chi compra non è – giustamente – disposto a trattare. 

L’Intelligenza Artificiale sembra destinata a cambiare la quotidianità delle nostre vite, così come l’intero comparto alimentare. Se possiamo affidarci ad essa per la tutela della salute dei consumatori e dell’ambiente, si prospettano innumerevoli benefici derivanti dall’AI, purché l’Autorità Competente vigili sempre sul suo corretto utilizzo nel settore agroalimentare.