Scarti di patate e rucola per proteggere i cereali e ridurre lo spreco alimentare

Il progetto SUSINCER ha studiato la produzione composti antifungini dai residui della produzione di patate e rucola. Così si contrasta lo spreco alimentare e si proteggono le coltivazioni in maniera sostenibile

spreco alimentare
Foto di jhenning da Pixabay

(Rinnovabili.it) – In Italia ogni anno sprechiamo più di 20 milioni di tonnellate di cibo, quasi un terzo di tutto quello che produciamo: il valore economico dello spreco alimentare è di circa 8,4 miliardi di euro. 

Invertire la tendenza vuol dire introdurre elementi di circolarità nella filiera agro-industriale, ed è proprio l’obiettivo del progetto SUSINCER, coordinato dal coordinato dal CREA –

Cerealicoltura e Colture Industriali e in partenariato con il CREA – Ingegneria e Trasformazioni agro industriali e il CREA – Politiche e Bioeconomia. Il progetto è tra i 12 che hanno ottenuto i finanziamenti del bando della Fondazione Cariplo “Circular Economy for a sustainable future”. 

SUSINCER – Sustainable use of bioactive compounds from Brassicaceae and Solananceae wastes for cereal crop protection

Il progetto è stato lanciato nel 2020 per valorizzare gli scarti dell’industria agro alimentare per trasformare le produzioni di cereali. Non si tratta solo di un’iniziativa che contrasta lo spreco alimentare: è un intervento migliorativo che ambisce a orientare le coltivazioni di cereali verso impatti ambientali bassi e una difesa fitosanitaria sostenibile: dagli scarti di patata e rucola, infatti, si producono dei validi prodotti antifungini.

Il progetto è rivolto innanzitutto agli agricoltori che non hanno a disposizione fungicidi ambientalmente sostenibili e alle aziende produttrici di fertilizzanti interessate allo sviluppo di prodotti che, oltre a essere efficaci, abbiano il valore aggiunto di ridurre lo spreco alimentare. L’idea è coinvolgere ogni attore della filiera agro-industriale per valorizzare il ruolo di tutti. 

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SUSINCER sta introducendo nella filiera agroindustriale una serie di scarti tra cui bucce di patata e residui della produzione della rucola, entrambi fonti di biochemicals. Tali scarti saranno utilizzati a difesa delle colture di mais e frumento sviluppando miscele antifungine e confrontandone l’efficacia con i prodotti già in commercio.

Lo svolgimento del progetto SUSINCER – ha detto Carlotta Balconi, ricercatore CREA e coordinatore scientifico del progetto –  grazie alla molteplicità delle expertises coinvolte, prospetta un avanzamento della ricerca in campo agroalimentare tramite l’utilizzo di molecole bioattive in un contesto di economia circolare e di chimica verde. In particolare, la caratterizzazione e la valorizzazione delle biomasse da colture industriali e il loro reimpiego in agricoltura sostenibile su colture cerealicole ampiamente coltivate nell’areale lombardo, comporterà una ricaduta a favore delle filiere coinvolte; si prevede la condivisione dei risultati e dei metodi sviluppati con la comunità scientifica e con gli stakeholders”.

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